Michele Riondino spiega la sospensione dell’Uno maggio tarantino
«Non ci è stato possibile proseguire perché pioggia e vento erano diventati insistenti e, dunque, insostenibili; avremmo potuto proseguire, ma non escludiamo che si sarebbero presentati problemi tecnici». Manifestazione totalmente autoprodotta, ora dovrà essere sostenuta non solo in modo passionale ma anche economico
Concerto dell’Uno Maggio – Libero e Pensante a Taranto interrotto in anticipo a causa di una forte pioggia. Il maltempo ha infatti messo a rischio la sicurezza del pubblico all’interno del Parco archeologico delle mura greche, trasformatosi in poche ore un vero e proprio campo di fango. Una decisione dolorosa, quella di chiudere anzitempo il concertone è stata assunta dagli organizzatori in accordo con la Commissione di pubblica sicurezza. Sul palco avrebbero dovuto esibirsi, fra gli altri, Samuele Bersani, Vinicio Capossela, Tonino Carotone, Niccolò Fabi, Nino Frassica e la Los Plaggers Band, Marlene Kuntz, Willie Peyote, Ron e la Rappresentante di Lista.
«Abbiamo provato ad andare avanti per quanto ci è stato possibile, ma le condizioni erano proibitive; la macchina dell’Uno Maggio Taranto, però, ha dimostrato anche quest’anno di essere una altamente professionale», ha dichiarato all’agenzia giornalistica Ansa l’attore Michele Riondino, uno dei direttori artistici insieme con Diodato e Roy Paci della rassegna giunta alla decima edizione.
SICUREZZA FONDAMENTALE
«Tutti – ha proseguito – hanno lavorato per metterci nelle condizioni di essere in sicurezza e la sicurezza per noi è fondamentale e sarebbe stata la classica barzelletta se avessimo mancato proprio in questo». «Non ci è stato possibile proseguire – ha ripreso Riondino – perché pioggia e vento erano diventati insistenti e, dunque, insostenibili. Avremmo potuto proseguire, ma non escludiamo che si sarebbero presentati problemi tecnici, per la scaletta, per l’esibizione degli artisti».
Riondino, infine. «Il nostro Uno Maggio, manifestazione totalmente autoprodotta – in quanto siamo noi a pagare di tasca nostra tutti i lavoratori e l’attrezzatura – ora dovrà essere sostenuto non solo in modo passionale ma anche economico: nelle prossime ore ci attiveremo per organizzare eventi e raccolte fondi in città e in rete: c’è un crowdfunding unomaggiotaranto2023 con un link per invitare le persone a sostenere i costi di questo grandissimo evento».
«A TARANTO PARLIAMO LA STESSA LINGUA»
Intanto una frecciata al Primo Maggio di Roma, quello tradizionale e in qualche modo non più tanto in sintonia con i giovani, arriva da La Rappresentante di Lista: «Qui parliamo la stessa lingua». La dichiarazione pungente arriva prima dell’esibizione e prima della sospensione del concerto a causa della forte pioggia. Il duo La Rappresentante di Lista ha postato su Twitter e, a seguire, su Instagram, un messaggio che spiega bene la loro posizione in merito alla partecipazione all’evento a Taranto. «Il check era già stato già magico; in questo periodo pensiamo tanto al Sud, ai territori, alle comunità, alla libertà che non si dice, ma si fa, al prendersi cura dei luoghi, alla musica che serve a qualcosa. Qui al Primo maggio Taranto parliamo la stessa lingua».