Offerta turistica, l’affaccio sul Lungomare di Taranto

Assegnati ad un’azienda romana i lavori per la suggestiva “passeggiata” cittadina. Il progetto interessa il tratto da Porta Napoli a Lungomare Vittorio Emanuele III. Primo lotto in consegna a ridosso di Pasqua, il secondo non appena avrà luogo una perizia per verificare varianti a causa di attività che risalirebbero a decenni fa

 

Finalmente si lavora per il progetto “Waterfront”. Nei giorni scorsi il Comune di Taranto ha assegnato ad una società romana il compito di realizzare uno studio di fattibilità tecnica ed economica di quello che per tutti viene definito, appunto, “Waterfront del Mar Grande”, in realtà è la riqualificazione di un tratto sottostante il Lungomare Vittorio Emanuele III.

L’obiettivo del progetto del “Waterfront Mar Grande”, realizzato dal Comune di Taranto e dall’Autorità di Sistema Portuale del mar Ionio, candidato per un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è in buona sostanza quello di aumentare la fruibilità dell’affaccio a mare che va da Porta Napoli, dunque Città vecchia, conduce al Lungomare, in Città nuova.

Il progetto del Comune di Taranto, detto in soldoni, riguarda recupero e la valorizzazione della parte antica di Taranto, un’isola circondata da Mar Piccolo e Mar Grande, e fra questi vicoli, da qualche anno riqualificati, ma fra i quali esiste ancora un certo degrado edilizio con stabili abbandonati e disabitati.

 

 

COMUNE E PROGETTI

L’idea progettuale. Il nuovo Varco Est del porto, secondo le prime idee manifestate dal Comune «consentirà lo spostamento del varco, attraverso la costruzione di una nuova struttura di accesso arretrata rispetto all’attuale». Ciò, sempre stando all’idea di principio, consentirebbe «la libera fruizione di tutte le aree del Molo San Cataldo prospicienti la Darsena Taranto e la valorizzazione del waterfront porto-città attraverso la realizzazione di una passeggiata panoramica». Questa, partendo dalla Calata 1 della Darsena Taranto, attraverserà l’esistente molo Sant’Eligio proseguendo nello specchio d’acqua ai piedi delle Mura Aragonesi fino al Castello Aragonese.

«Questa prospettiva progettuale – aveva dichiarato a suo tempo il sindaco Rinaldo Melucci – restituisce a Taranto, ai tarantini e ai turisti un rapporto diretto con il Mar Grande, privo di mediazioni architettoniche: la realizzazione di questo progetto, che si completerà con la riqualificazione della scarpata di Lungomare fino a Lido Taranto, offrirà un’esperienza del tutto nuova, come la fruizione di spazi fino a oggi preclusi, ma di assoluto fascino».

«L’incarico, con un lieve ribasso rispetto all’importo stabilito nel bando – scrive Fabio Venere per La Gazzetta del Mezzogiorno – pari all’1,3%, è stato assegnato per un importo di centotrentasettemila euro: complessivamente, invece, la realizzazione degli interventi, finanziati per quattro milioni di euro, ha un costo stimato in tre milioni di euro».

La strategia messa in campo dal Comune di Taranto per ciò che attiene la Città vecchia riguarda progetti di riqualificazione, che per larga parte riguardano il pubblico, incentivi già in atto come gli immobili di proprietà del Comune messi sul mercato al prezzo politico di un euro.

 

 

MAR PICCOLO/DISCESA VASTO

«Ci concentreremo – aveva spiegato la Direzione di Pianificazione urbanistica del Comune di Taranto – sulla parte prospiciente Mar Piccolo che dalla discesa Vasto arriva al monumento al carabiniere: l’obiettivo è farne un’area di inclusione ed animazione sociale risistemandola. Il cantiere, ora che siamo andati in gara d’appalto, partirà a breve».

L’idea a cui allude l’ex dirigente del Comune, assume connotati tra il 2018 e il 2020 in seguito a un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture caldeggiato, insieme, dall’Amministrazione comunale di Taranto e dall’Autorità di sistema portuale del Mar Jonio (Adsp).

Notizie più recenti ci dicono che il Responsabile unico del procedimento (Rup) e il Direttore dei lavori hanno assicurato che le attività del primo lotto starebbero procedendo regolarmente, tanto che potrebbero concludersi entro Pasqua, mentre per il secondo bisognerà attendere l’esito di una perizia di variante.

Primo lotto: dalla Discesa Vasto fino alla statua dell’Arma dei Carabinieri; il secondo lotto, dalla stessa statua alla Pensilina liberty di via Cariati. Contrattempo che fa slittare la seconda attività dei lavori: durante i primi scavi l’impresa aggiudicataria dei lavori e i tecnici comunali non hanno rinvenuto materiale originario, ma asfalto, a conferma di una serie di interventi eseguiti nei decenni scorsi in modo approssimativo. Non appena, però, dovesse esserci il benestare alla perizia di variante i lavori potrebbero riprendere nel giro di breve tempo. In attesa di godere di uno dei panorami nazionali più affascinanti d’Italia.