Trasformare il sogno in bisogno
Rita Borsellino, anche in punto di morte dopo una lunga malattia, ha voluto lasciare il suo inesorabile segno: il sorriso!
Un sorriso che racconta una vita spesa tra le persone, nei quartieri, sui luoghi delle stragi ma, soprattutto, nelle scuole fra quei ragazzi che per lei rappresentavano la speranza.
Non una speranza qualsiasi: lei andava in giro, senza mai sottrarsi agli inviti, per gettare il “seme del cambiamento” su quel terreno che riteneva fertile, capace di generare germogli per far crescere piante sane.
Certo, riteneva che la “memoria”, la conoscenza, il racconto fossero elementi importanti per un processo di crescita civile che definiva “la strada verso la liberazione” dalle mafie convinta, come il fratello Paolo, che la battaglia andava combattuta contro un modello culturale, non solo contro le organizzazioni mafiose.
E per cambiare, come diceva sempre, “è necessario trasformare il sogno in bisogno!”.
Perché sentire il bisogno del cambiamento trasforma le persone in parte attiva!
Vogliamo salutare Rita con le parole di Don Luigi Ciotti, anche lui uomo da sempre impegnato contro le mafie che ha fatto della strada la sua Chiesa.
Ciao Rita, la tua è stata una vita che abbraccia la vita. Una vita che apriva i suoi orizzonti agli altri, alla memoria, all’impegno civile, alla politica e alla testimonianza di fede.
Rita, una donna integra, generosa e schiva. Una donna di “sostanza” come lo era Paolo. Sempre un sorriso. Non dimentico la dignità nella sua lunga e sofferta malattia. Seguiva le leggi del cuore, della coscienza e non solo quelle dei codici. Sei stata tra le prime con Saveria Antiochia a capire che la memoria delle vittime innocenti delle mafie andava trasmessa ai giovani come impulso di vita, di conoscenza , di verità e come desiderio di costruire una Italia mai piu’ compromessa con le mafie e la corruzione. Una memoria come pungolo a fare di più e a fare meglio. Sei sempre stata allergica alle parole vuote, alle parole come esercizi di retorica. Credevi nei fatti ed è con i fatti che ti dobbiamo ricordare. Hai lottato per la verità. “Non una verità, la verità” – dicevi con tua nipote Fiammetta, perché solo con la verità si può avere giustizia.” Nel tuo impegno politico hai sempre guardato alla politica come servizio, come impegno per il bene comune , come dovrebbe essere ma non sempre lo è. Nelle campagne elettorali non hai mai promesso delle cose ma dicevi “vi prometto rispetto”. Ciao Rita, la tua è stata una vita che abbraccia la vita. Una vita che apriva ai suoi orizzonti agli altri, alla memoria, all’impegno civile, alla politica e alla testimonianza di fede. Hai trasformato il dolore per la perdita di tuo fratello in una testimonianza ai giovani, affinché riempiano la vita di senso e di significato. Ciao Rita te ne se andata ma non ti cercheremo tra i morti o sotto la pietra di un cimitero ma continuerai ad essere tra noi nei volti e nelle parole di quei ragazzi e di quelle persone che, con la tua testimonianza, ha stimolato a mettersi in gioco”.
Luigi Ciotti, presidente nazionale Libera e Gruppo Abele
Vi invito anche alla visione di questo video che documenta un intervento di Rita Borsellino ospite del convegno “Giovani & Sogni” organizzato a Taranto nel 2015.