Allestire insieme un simbolo natalizio è un messaggio di integrazione e rispetto fra le religioni. Un sorriso, un abbraccio, una stretta di mano, mentre altrove si spiegano con le armi e allontanano segnali di pace. E’ corsa ai “like”. Nei Centri di accoglienza hanno afferrato il senso della gara.

Palle colorate, fili dorati e d’argento, sistemati con grande attenzione, dalla cima dell’albero agli ultimi rami sottostanti. E’ la corsa dei Centri di accoglienza straordinari di “Costruiamo Insieme”. La scorsa settimana, vigilia dell’Immacolata, lo stop agli elaborati che hanno addobbato di fantasia tre metri di verde.

La gara, però assume il valore di un pretesto. Riunirsi, fare insieme un albero di Natale è un messaggio di vicinanza, integrazione e rispetto nei confronti di chi ci sta accanto tutti i giorni, che sia estraneo o appena conoscente. Conoscersi e condividerne le tradizioni, avendo il massimo rispetto per chiunque abbia un “credo” religioso diverso dal nostro. Allestire un albero con il massimo impegno è tutto questo e altro ancora. E’ un’opera di avvicinamento, stare insieme spiegandosi le pieghe di un modo anche diverso di andare incontro al Natale. E’ il vero successo di questa iniziativa che mette tutti insieme e d’accordo: sotto lo stesso tetto, intorno allo stesso tavolo. In un momento, purtroppo, dove altrove sanno spiegarsi solo con le armi allontanando qualsiasi idea di pace. Mentre le rivoluzioni, quelle vere, quelle sane, ci hanno insegnato, cominciano da gesti piccoli. Gesti piccoli che diventano grandi, importanti, quanto una stretta di mano, un abbraccio, un sorriso. Nei nostri Centri di accoglienza hanno afferrato il senso della gara: un albero, tutti insieme, si può fare.

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E POI C’E’ LA GARA…

La gara è entrata nel vivo fin dalle prime ore dal “via” per esprimere su Facebook le proprie preferenze. Sono subito fioccati i “like”. Non è difficile vedere la posizione di ciascuna struttura, basta collegarsi con la pagina di “Costruiamo Insieme”. C’è chi lavora per qualche preferenza in più, chi si sta riservando colpi e “like” a sensazione nel momento più caldo di quelle votazioni quotidiane che si concluderanno immancabilmente il prossimo 22 dicembre. Al CAS che avrà vinto, anche per qualche preferenza in più, sarà assegnato un buffet, l’ideale per festeggiare come si conviene l’imminente ingresso del Natale.

In questi giorni abbiamo fatto un giro nelle diverse strutture. Bene, ovunque, i ragazzi sono stati colti nel momento degli ultimi ritocchi. Un impegno encomiabile. Qualcuno con il tocco a sensazione, come la punta o la stella da sistemare in cima all’albero. Da qualche giorno sui social circolavano voci e foto dei primi elaborati, tanto che la concorrenza più agguerrita aveva fatto tesoro degli inattesi “suggerimenti” arrivati dalla concorrenza. Dunque, se qualcuno arricchiva l’albero con le foto degli ospiti di uno dei Centri, gli altri appendevano lettere di ringraziamento o rivolgere una preghiera al Cielo.

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QUANTE IDEE BRILLANTI…

Belle idee, tali da spiazzare anche chiunque avesse idee chiare e volesse avanzare già un primo giudizio. Elaborati, tutti degni di attenzione. “Cavallotti” si è avvalso della preziosa supervisione di collaboratori. «Ho portato palle e fili da casa!», ha rivelato una signora, «i ragazzi meritano massima collaborazione: vedrete, vinceranno loro!». Non sono dello stesso avviso quelli del CAS “38”, in via Gorizia, che per l’occasione si sono rifatti il trucco. Dopo la facciata dell’ingresso, il ritocco al numero civico esposto all’esterno. Ci pensa Kaleem, la guida nella “due giorni” fatta di sopralluoghi e documenti fotografici. Scala, pennarello e via, adesso tutto viene visto sotto un’altra prospettiva.

Figurarsi i ragazzi del “106” e “316”, impegnati sulla Statale alle porte di Taranto, piuttosto che in via Principe Amedeo. Discorso a parte gli ospiti di Modugno e Bitonto, per tecnica e opera corale con cui si sono prestati a realizzare l’albero. La loro applicazione non è nata e finita con la raccolta del “guanto di sfida” da parte dei colleghi. Questi si sono attivati alla ricerca di consensi, facendo circolare la propria opera, alberi belli – quanto gli altri, aggiungiamo noi, per non commettere parzialità – a vedersi con quel pizzico di sana invidia, ma anche da mostrare agli amici in procinto di realizzarne uno in casa propria.

foto-articolo-03CORRETE SU FB, DITELO AGLI AMICI!

Una politica che i primi giorni, in fatto di consensi, ha pagato. Una pioggia di “like” ha invaso Facebook, creando una prima classifica provvisoria. Chi è “fanalino di coda”, nel giro di un paio di giorni può ribaltare i primi responsi. Due consigli: mai sentirsi già vincitori, mai partire per sconfitti. Il resto lo fanno numeri e amici. Sarebbe un peccato non sostenere un progetto, un albero messo in bella mostra, senza invitare un po’ di conoscenti a “visitare” le opere e votare. Andare a vedere l’albero, a tornare e ritornare per assegnare la propria preferenza. «Vinca il migliore e più originale!», avevamo scritto. C’è un terzo elemento, imprevisto: «il più organizzato». C’è chi non si è fermato, abbiamo scritto, a riempire l’albero di colori e attenzioni, ma ha pensato all’immediato: fare proseliti, trovare il maggior numero di “like”.

Alla fine, chiunque vinca – diceva un noto personaggio dello spettacolo – sarà stato comunque un successo. Un successo dell’intera iniziativa, lanciata dal presidente e fortemente sostenuta dal direttore generale.