“Costruiamo Insieme” lancia la gara fra i Centri di accoglienza
Il simbolo del Natale contro l’intolleranza. Operatori e ospiti impegnati nella corsa all’ultimo “like”. Idee originali e un messaggio per tutti.E’ già sfida all’ultimo “like”. Anche quest’anno operatori e ospiti dei Centri di accoglienza di “Costruiamo Insieme”, si stanno contendono il primo posto nella corsa all’albero più bello. Tutti hanno avuto in consegna un albero da addobbare secondo la propria fantasia, una qualità che i ragazzi vantano in quantità industriale.
In gara, “Cavallotti”, “106” sulla strada per Metaponto, “282” e “316” di via Principe Amedeo e “38” di via Gorizia. Alla vigilia del “via” circolavano già molte idee, alcune delle quali top secret, tante volte qualcuno avesse potuto copiare l’addobbo speciale che stava allestendo la concorrenza.
Lo scorso anno la corsa al podio è stato caratterizzato dal video di Silvia, in rappresentanza del “38”. L’operatrice del Centro di via Gorizia aveva esternato in un selfie la necessità di sostenere l’albero realizzato al “38”, una iniziativa che aveva scatenato chiunque nel premiare con un “mi piace” l’opera e l’originalità dell’appello.
Detto del rinnovato impegno di Silvia e del resto di operatori e ospiti di “Costruiamo Insieme”, gli alberi illuminati a festa in questi giorni completano il clima di calore che in questo periodo avvolge ciascuno dei Centri. «Come lo scorso anno – dicono due operatori – tutto è cominciato con le musiche eseguite la mattina di Santa Cecilia alle cinque del mattino: rispetto allo scorso anno, diciamo con grande orgoglio di avere registrato una new entry…». In effetti, è stata una iniziativa inattesa che ha riempito di un’atmosfera tutta tarantina “Cavallotti”, la sede sita nel centro cittadino di Taranto.MUSICHE TRADIZIONALI, PETTOLE E…CONSENSI
I cuochi impegnati quotidianamente nella preparazione dei piatti per le diverse etnie ospiti all’interno dei Centri, hanno voluto cimentarsi nella frittura delle péttole, Le “pallottole” di pasta lievitata hanno fatto la felicità del palato dei musicisti della banda musicale “Lemma”, ma anche della gente che la mattina di Santa Cecilia si è avvicinata per ascoltare le pastorali intonate all’alba davanti al Centro di accoglienza.
Come abbiano fatto a realizzare quell’impasto e a friggere péttole da far venire l’acquolina in bocca al solo pensarci, è un mistero. Ci sarebbe qualche divertente indizio, ma fino a prova contraria se non ci sono certezze, meglio lasciare avvolto il tutto nel mistero. Una cosa è certa, il presidente, Nicole Sansonetti, ha fatto sentire la sua vicinanza. Ha compiuto un blitz in sede, assaggiato ed espresso il suo autorevole giudizio sulle pallottole lievitate e fritte. Come se fosse un giurato di “Masterchef”. «Ragazzi, la vostra avventura a “Costruiamo Insieme” in qualità di cuochi – rullo di tamburi… – continua!».
E’ andata pressappoco così, raccontano le cronache. Ma a proposito di giudizi, lo stesso non può essere fatto dai vertici della cooperativa per la gara all’albero più bello, quello pieno di lucette ma anche di originalità. I dirigenti devono essere super partes, qualsiasi giudizio potrebbe trasformarsi in una indicazione di voto. E, sinceramente, in un periodo così particolare uno scivolone diplomatico potrebbe suscitare un vespaio di polemiche.NON SOLO VOTI, CORSA ALLA SENSIBILIZZAZIONE
Ciò detto, ecco che è cominciata la “campagna” per la raccolta di voti. Tutti si stanno fiondando sui molteplici social, mentre fa testo Facebook, la pagina nella quale sono pubblicate le foto degli alberi e si raccolgono i “like”. Fioccano i consensi, in una sorta di “vale tutto”, sono in molti ad essersi scatenati alla ricerca di “mi piace”. Visitatori, amici, parenti, conoscenti, sono avvisati.
Non mancano gli inviti a lasciare un “like”. Il bello della gara è questo. Come il sapere che partecipanti e spettatori partecipino attivamente alla raccolta di consensi. Più sono i voti e le forze messe in campo, maggiore è il riscontro all’esterno di “Costruiamo Insieme”. Anche questo può essere uno scopo da raggiungere: far conoscere i Centri di accoglienza e che l’albero di Natale è solo l’aspetto più popolare dell’attività svolta.
L’albero anche quest’anno ha un duplice significato. Massimo rispetto delle tradizioni di un Paese che ha dimostrato cosa significhi accoglienza per quella gente fuggita da conflitti, guerre etniche e persecuzioni politiche; riunire sotto lo stesso simbolo etnie diverse, ragazzi con un colore di pelle diversa, con tradizioni religiose diverse ma che hanno grande considerazione del prossimo.
Insomma, anche questo è l’albero di “Costruiamo Insieme”: una corsa al maggior numero di “like”, ma anche un gesto civile per piegare le ultime resistenze in fatto di intolleranza.