Costa caro lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock in tv

La notte in cui gli veniva assegnato il primo Oscar come migliore attore, il “Man in black” ha rovinato la sua carrierona. Espulsione dall’Accademy e una produzione Netflix bloccata. Muccino, suo amico: «Una carriera cestinata in quindici secondi!». E l’attore: «Accetterò qualsiasi conseguenza, le mie sono state azioni scioccanti, dolorose e imperdonabili»

«Accetterò qualsiasi conseguenza, le mie sono state azioni scioccanti, dolorose e imperdonabili». E’ il cuore di un ragionamento affrontato da Will Smith più o meno a caldo, dopo quel gesto pesante quanto sconsiderato: un ceffone in diretta, davanti a centinaia di milioni di telespettatori, quando la sera stessa sta per essere certificata con la consegna del suo primo Oscar. Il conduttore, anche lui nero, Chris Rock, una raffica di battute, qualcuna evitabile, ne fa una di cattivo gusto proprio sulla moglie di Smith che ha una alopecia («…con quella pelata potrebbe interpretare il secondo capitolo di Soldato Jane»). Da qui la reazione sproporzionata dell’attore, seduto a pochi metri dal presentatore. Will Smith si alza, arriva a un passo da Chris Rock al quale rifila una forte sberla, di quelle con cui andare stesi per terra. Rock, impassibile, resta in piedi, incassa con un sorriso e una esclamazione («Wow!»), guarda il suo aggressore andare a sedersi e prosegue la serata. Non proprio come se nulla fosse accaduto. Da qui l’idea del provvedimento di espulsione per condotta violenta.

Insomma, tempi duri per un duro come Will Smith. E’ così che la star hollywoodiana di “Bad boys”, “Independence day”, “Men in Black”, “Alì” e tanto altro ancora, ora dopo ora sta perdendo fiducia e vicinanza dei colleghi. Non solo, ma anche credito e spazio nel mondo produttivo. Se l’Academy dovesse confermare la sospensione o l’espulsione di Smith dal “club” per lui sarà notte fonda. Potrebbe non avere nemmeno più proposte per uno spot pubblicitario.

Foto Ladonna.it

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PUNTUALE “IL FATTO”

In un ottimo articolo de Il Fatto Quotidiano, viene ripreso un passaggio di “Hollywood Reporter” (insieme con “Variety” il giornale cinematografico americano più importante). Potrebbe risultare un caso, scrive HR, ma a Smith è appena saltato un film (“Fast and loose”) un thriller nel quale Smith sarebbe dovuto essere l’interprete principale. La produzione Netflix pare fosse in fase avanzata, spiega HR, ma ad un certo punto all’agente dell’attore è stato comunicato che il progetto per ora è in stand-by. Coincidenza, ma sicuramente non un buon segno. “Fast and loose” era stato bloccato pochi giorni prima della Notte degli Oscar, ma forse dopo quanto accaduto, Netflix ha fermato la preproduzione di “Fast and loose”. Nonostante la statuetta appena vinta da Will Smith, avrebbe impreziosito e pubblicizzato in maniera esponenziale la serie tv. Ma negli Stati Uniti su certe cose sono intransigenti.

Uno dei personaggi di spicco del cinema, Silvio Muccino, che ha diretto Smith in due film, come riporta Il Fatto Quotidiano, è intervenuto con un lungo e affettuoso post, non privo di un’analisi e una riflessione. Come dovrebbe essere quando si è amici. Dunque, nessuna frase fatta, massima solidarietà o parola simili. Solo una riflessione, come si dice, ad alta voce.

Foto Corriere.it

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CARO AMICO TI SCRIVO…

«Ho scritto a Will – racconta il regista italiano – lo immagino devastato. E mi sembra ancora impossibile che tutto ciò sia successo veramente, a lui?! A Will?! Non c’è momento in cui non mi chieda come stia. Sotto la gogna del mondo intero. Una vita intera dedicata a diventare una stella del firmamento con rigore, studio, disciplina, serietà, professionalità. E quindici secondi per polverizzare tutto, perché questo è successo».

«Lui che ragiona sempre così attentamente su tutto – prosegue Muccino – non ha senso quello che gli è accaduto, però è accaduto, è irreversibile, incancellabile, e lui ne è l’unico responsabile. E io che a Will ho voluto e voglio bene davvero, non riesco a fare pace col fatto che si sia fatto saltare in aria così, senza motivo, con l’Oscar che sapeva, era nell’aria, lo aspettava a distanza di minuti». Non ci sono scuse che tengano. Si fosse violentemente sentito offeso dalla battuta di Will Rock, avrebbe potuto dare mandato ai suoi legali, trascinare il comico in Tribunale. Ma la violenza fisica, quella proprio no. Ci spiace Will, quella sberla così forte e assordante è come se te la fossi data da solo cento volte. Fa male a noi, che ti adoriamo come attore, figurarsi a te, in questo momento.