Da lunedì 25 gennaio “Il commissario Ricciardi”
Protagonista Lino Guanciale diretto da Alessandro D’Alatri. La Città vecchia coma la Napoli Anni Trenta. Ottanta le persone impiegate nelle riprese realizzate da maggio a luglio del 2019. Prima della fiction sulla rete ammiraglia, vicoli e porto tarantini avevano rappresentato il capoluogo partenopeo in due film diretti da Lina Wertmuller.
Da lunedì 25 gennaio Taranto sarà in prima serata su Rai Uno con sei episodi della fiction “Il commissario Ricciardi” interpretata dall’attore Lino Guanciale e diretta da Alessandro D’Alatri (regista, fra l’altro, de “I bastardi di Pizzofalcone”). Lo scenario è quello della Città dei Due mari, che per bellezza, impatto e similitudini rappresenta una Napoli degli Anni Trenta. Quando si tratta di fiction, tutto va bene. Taranto è nei titoli principali e nella città è stata impegnata una ottantina di persone. Per circa tre mesi, da maggio a luglio del 2019, quando la pandemia non si era ancora palesata come sciagura del secolo.
Non è la prima volta che Taranto diventa set di una importante produzione. Indipendentemente da quella monstre di “Six underground” per Netflix, in altre due occasioni Taranto è stata Napoli. Era stata l’Oscar Lina Wertmuller a portare le cineprese in città. Prima per “Io speriamo che me la cavo” e, successivamente per “Mannaggia alla miseria”. Da “La nave bianca”, diretto da Roberto Rossellini nel 1941, fino ad oggi una quarantina sono stati i film e le fiction girate a Taranto. Un bel numero.
RAI UNO, PRIMA SERATA
Ma torniamo al “Il commissario Ricciardi”. Lunedì 25 gennaio in prima serata, andrà in onda il primo dei sei episodi della nuova serie tv “Il commissario Ricciardi”, protagonista Lino Guanciale. Tratta dai romanzi dello scrittore Maurizio De Giovanni, la serie tv racconta le avventure di Luigi Alfredo Ricciardi, giovane commissario di polizia nella Napoli degli Anni Trenta. La Città vecchia di Taranto è stata scelta per ricreare l’atmosfera della città partenopea di quasi un secolo fa. «Abbiamo impegnato la Città vecchia di Taranto – dice D’Alatri – per ricostruire i sapori di una Napoli che era impossibile riadattare, come i Quartieri Spagnoli o La Sanità, per far rivivere in quelle scalinate, in quelle mura, in quei portoni quei sapori che a Napoli sarebbero ormai impossibili da scovare».
Per nove settimane, dunque, Taranto è diventata la Napoli dei primi Anni Trenta in cui si muove e lavora il giovane commissario la cui vocazione e ossessione è catturare gli assassini. Ricciardi-Guanciale possiede un talento investigativo fuori dal comune e la capacità di comprendere le vite e le passioni umane grazie a una profonda empatia. È, però, uomo estremamente solitario e schivo, che nasconde un segreto, una dote che nessuno conosce, ereditata dalla madre e che sembra una maledizione: il commissario, infatti, è in grado di vedere gli ultimi momenti delle vittime di morte violenta e ascoltare il loro ultimo pensiero. L’incontro con due donne, diverse ma ugualmente affascinanti, aggiungerà un aspetto melò alla trama del poliziesco
GUANCIALE: «TARANTO, GRANDE FASCINO»
Anche Lino Guanciale, che interpreta il giovane commissario dopo il grande successo di pubblico della serie “L’allieva”, è rimasto incantato da Taranto. «Quando si entra in Città vecchia si ha l’impressione di fare veramente un viaggio indietro di cento anni – spiega l’attore nel video di Apulia Film Commission – come se compissi un salto indietro nel tempo; ma è tutta la città ad avere un fascino enorme, come nella sua attuale crepuscolarità. È molto forte l’impatto che ha su chi ci arriva e non ci è mai stato».
La serie tv è stata sostenuta dell’Apulia Film Fund della Regione Puglia con circa 830mila euro e da Apulia Film Commission. Le riprese sono state realizzate a Taranto dal 23 maggio al 20 luglio 2019, impiegando 80 persone.
Primo appuntamento lunedì 25 gennaio su RaiUno e RaiPlay, per la prima di sei puntate. Nella puntata “Il senso del dolore”, ci ritroveremo a Napoli nel marzo 1931. Il commissario Luigi Alfredo Ricciardi sarà chiamato a risolvere il caso di un famoso tenore assassinato.