Vittorio De Scalzi, i New Trolls, la città, l’accoglienza
«Abbiamo molte similitudini: il mare, il porto mercantile, perfino il siderurgico…». «Non ricordo altri abbracci così appassionati nei confronti miei e dei miei vecchi compagni. Dobbiamo tanto al grande Luis Bacalov e, oggi, all’Orchestra della Magna Grecia che ci invita a ricordare un artista immenso»
Il teatro, le stagioni artistiche cittadine hanno richiamato anche i ragazzi ospiti della cooperativa “Costruiamo Insieme”. Entusiasti di assistere a spettacoli teatrali, quando si è trattato di applaudire a vere star della musica leggera e del rock, i “nostri” si sono spellati le mani tanto era l’entusiasmo nell’assistere al “Concerto Grosso” dei New Trolls portato in scena dall’Orchestra della Magna Grecia nella Stagione orchestrale scorsa. Andò talmente bene che l’ICO Magna Grecia ha pensato di invitare daccapo il gruppo musicale di Vittorio De Scalzi, fra i protagonisti del cartellone Magna Grecia Festival promosso dal Comune di Taranto insieme con l’assessorato alla Cultura e allo Sport.
Ci sono artisti che si legano, più di altri, a una città. Per mille motivi. Per affinità, magari perché le sue radici le ha affondate in una città portuale. Poi, come Taranto, negli Anni Sessanta aveva ospitato un siderurgico, l’allora Italsider, che nella Città dei Due mari, era di casa, così la sua Genova aveva fatto altrettanto con “lo stabilimento”.
L’artista in questione, capitano di una squadra di lungo corso è Vittorio De Scalzi. Come dire: la storia dei New Trolls. E’ stato, tornerà ancora, perché Taranto, come l’Orchestra della Magna Grecia, quando ama lo fa a tempo pieno. Così la musica dei “nuovi folletti”, applauditissimi in inverno (lo scorso febbraio, teatro Orfeo), sarà ospite all’interno del cartellone del Festival della Magna Grecia, fiore all’occhiello del Comune di Taranto che insieme con l’ICO ha allestito un programma musicale importante. In inverno, l’occasione era stata la celebrazione di un grande della musica italiana, Luis Enriquez Bacalov, Oscar per la colonna sonora dell’ultimo Massimo Troisi, “Il Postino”. Bacalov su invito del direttore artistico dell’Orchestra della Magna Grecia, Piero Romano, per dodici anni aveva rivestito il ruolo di direttore principale dell’ICO, tanto da volersi perfino trasferire a Taranto. Gli piaceva la Città vecchia. Quando passeggiava nell’Isola, il Maestro, spesso segnava il passo. Si fermava, alzava il capo, fissava porte e portoni, alla ricerca di uno di quei cartelli con su scritto “Vendesi”. Voleva comprare casa in Città vecchia.GRAZIE, BACALOV
Bacalov, fra i tanti meriti, aveva avuto anche quello di aver rivestito di musica barocca un gruppo musicale che già tanto aveva dato alla musica leggera italiana a partire dalla metà degli Anni Sessanta, fino ai primi Settanta: i New Trolls. Genovesi, come De André, che per loro aveva scritto i testi di “Senza orario senza bandiera”, album-debutto; come Gino Paoli, nato a Gorizia, ma genovese da sempre; come Luigi Tenco, uno dei cantautori più amati di quei tempi e prematuramente scomparso; come Paolo Villaggio, impiegato in una ditta dell’indotto Italsider di Genova, che aveva costruito Fantozzi, il suo personaggio più famoso.
Bacalov e i New Trolls. A volte ritornano. Anzi, non si sono mai divisi. «Io e i miei compagni di un tempo dobbiamo molto a Bacalov – ricorda Vittorio De Scalzi, che canta e suona piano e flauto – era stato lui ad avere la geniale intuizione nell’arrangiare “Concerto grosso”, mescolando la musica barocca, quella seria, al rock progressivo: un milione di copie vendute! Con i New Trolls realizzammo un secondo album, ci difendevamo più che bene dagli attacchi della musica pop che incalzava a suon di 45 giri».
Prima il rock, poi il pop. «Prima della svolta collaborammo in studio e in tour con Ornella Vanoni, ai tempi di “Io dentro, Io fuori”: era il 1977, suonammo anche a Taranto». Teatro Alfieri, la Vanoni ebbe un enorme successo. Anche i New Trolls avevano un loro appeal. «Fra il primo e il secondo spettacolo, durante una passeggiata in centro, cos’era via D’Aquino? Bene, fummo letteralmente assaliti da uno stuolo di fans, che con uno slancio di affetto mai visto bloccarono il traffico. Al pop arrivammo immediatamente dopo – sorride De Scalzi – obbligati dalla bella vita che ci aveva riservato la popolarità di “Concerto grosso”: pensate come eravamo matti, avevamo guadagnato così tanto da montarci la testa; viaggiavamo su “Ferrari” e “Maserati”, difficile rinunciare a certi capricci; avevamo belle voci, ci facemmo due conti, così incidemmo “Aldebaran” e “New Trolls”, l’album della barchetta, e canzoni come “Quella carezza della sera” e “Che idea” che spopolarono».TARANTINI CHE PASSIONE!
Se ne accorsero anche i tarantini. «Per merito loro finimmo sul New York Times: era il 1979, eravamo da mesi in classifica. Gli organizzatori del nostro concerto a Taranto, affittarono il teatro-tenda di Nando Orfei che per l’occasione sospese gli spettacoli del suo circo: purtroppo montarono il palco in ritardo, così invece di due spettacoli fummo costretti a farne uno solo, a tarda sera. La gente rimasta fuori, con in mano il biglietto, era infuriata, la polizia faceva quello che poteva, quando Orfei ordinò ai domatori di fare uscire gli elefanti: quei bestioni schierati all’ingresso scoraggiarono la gente e tutto rientrò».
Lo spettacolo andò lo stesso in scena. «Facemmo un solo concerto, la gente seduta sui gradini e poi gente appesa ovunque, dai pali ai tiranti del teatro-tenda; le agenzie di stampa ripresero la notizia pubblicata su un giornale locale e finimmo dritti su quotidiani e riviste musicali di tutto il mondo: nemmeno gli elefanti del Circo Orfei fermano i fans dei New Trolls! Bella pubblicità. Ripensandoci, ci andò di lusso che non ci scappò il ferito: Taranto, però, la ricorderemo anche per i concerti al teatro Alfieri a metà Anni Settanta e al Tursport, momenti indimenticabili. Come indimenticabile, per noi, è stato Luis Bacalov al quale riconosceremo sempre buona parte del nostro successo». Nemmeno a dirlo, a febbraio scorso teatro Orfeo “sold out”, luglio Villa Peripato, Festival della Magna Grecia, idem. New Trolls, bene, bravi, bis.