Nuove e importanti scoperte archeologiche nella Città dei Due Mari

E’ accaduto durante l’installazione delle linee elettriche di nella Città vecchia. Lo scavo archeologico è situato a Largo Arcivescovado, nei pressi della Cattedrale di San Cataldo, L’intervento ha rivelato un’area sepolcrale medievale. Non è che una delle ultime scoperte, nel gennaio scorso, infatti, nel rione Montegranaro di Taranto, furono rinvenute evidenze riferibili al periodo greco

 

Taranto, un Museo a cielo aperto. Ovunque scavi, ti accorgi quanto immenso e senza fine fosse l’insediamento Magna Greco nella Città dei Due Mari. Non è una novità che qualsiasi intervento svolto sul territorio di aziende e società di impianti di telefonia, elettrici, gas e acquedotto, venga in qualche modo fermato dalla Soprintendenza per verificare di fronte a quali nuove scoperte ci troviamo.

In questi giorni, ha documentato l’emittente televisiva Antenna Sud, nell’ambito dei lavori di installazione delle linee elettriche di e-distribuzione nella Città vecchia di Taranto, durante uno scavo stratigrafico di emergenza sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo, sono emerse nuove e importanti scoperte archeologiche. Ne ha dato notizia, con tanto di documentazione fotografica, “Ethra archeologia e turismo”.

 

 

LARGO ARCIVESCOVADO…

Lo scavo archeologico, situato a Largo Arcivescovado, a pochi metri dalla navata sud della Cattedrale di San Cataldo, ha rivelato un’area sepolcrale medievale riguardante la cattedrale stessa. Ovviamente i numerosi dati raccolti sono in fase di studio e analisi, in un importante lavoro collaborativo con la Soprintendenza Patrimonio Subacqueo e un team di studiosi. Informazioni più dettagliate circa la scoperta saranno presentate durante il Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia.

Un particolare ringraziamento è stato rivolto agli archeologi Vincenzo Stasolla, Silvia Cagnetta, Roberto Ferretti, Francesca Castellano e Riccardo Chiaradia, che ha coordinato le attività sul campo, oltre a Nadia Ruggieri per la gestione amministrativa e a “Professione 3D” per il rilievo archeologico.

 

 

…VIA D’ALO’ ALFIERI

Non è che una delle ultime scoperte. All’inizio dell’anno, per esempio, durante i lavori di posa della condotta elettriche di E-Distribuzione, avvenute nel rione Montegranaro di Taranto, svolti – come in altri casi – con sorveglianza archeologica, sono state trovate evidenze riferibili al periodo greco in via D’Alò Alfieri e in via Dante, più precisamente all’interno del cortile dell’istituto professionale Cabrini.

Lo scavo in via D’Alò Alfieri, come ha riferito con una nota la soprintendenza, “ha messo in luce una grande fossa di scarico quadrangolare, che conteneva ceramica a vernice nera, ceramica sovradipinta, materiale votivo, distanziatori riferibili alla produzione di ceramica in fornaci, ceramica da fuoco e acroma e persino un’antefissa con figura di Gorgone”.

Sempre secondo elementi forniti dalla Soprintendenza, da un primo studio svolto sui frammenti ceramici rinvenuti lo scorso gennaio sembrano coprire un arco di tempo compreso tra la fine del VI e il III sec. A.C.. All’interno dell’istituto Cabrini, l’intervento di scavo aveva messo in evidenza tre tombe a fossa scavate nel banco roccioso.