Turchia e Siria, è tragedia!

Si stimano ventimila vittime provocate dal terremoto

Aiuti da tutto il mondo. Gente che manca all’appello, altra sepolta sotto le macerie. Non si registrava una simile sciagura da decenni. Un italiano fra i dispersi, l’unità di crisi è già attiva. Una neonata salvata dal cordone ombelicale della mamma morta sotto le macerie. Complicato l’invio di soccorsi, ma i soccorritori invocano interventi e coperte, kit igienici, alimenti

terremoto-turchiaIl primo pensiero, nelle prime ore del giorno, come gli ultimi che accompagnano la nostra giornata va alle vittime del terremoto registrato fra Turchia e Siria. A oggi si parla e si scrive di ventimila vittime, una stima approssimativa maturata appunto fra i due Stati interessati da una delle più grandi sciagure degli ultimi cento anni. Si teme che il numero delle vittime già a partire dalle prossime ore possa aumentare.

Secondo notizie raccolte puntualmente dall’Ansa, l’agenzia di stampa italiana più autorevole, funzionari dell’Organizzazione mondiale della Sanità avrebbero stimato ventimila vittime.

1200x-1QUANTI DRAMMI

Un dramma dietro l’altro. Ogni vittima ha una storia. Fortunatamente si registrano anche salvataggi miracolosi. E’ il caso della neonata trovata viva ancora con il cordone ombelicale attaccato alla mamma, deceduta sotto il peso delle macerie. Un miracolo all’interno di un tragedia. Una madre e due sue figlie sono state estratte vive dalle macerie dopo trentatré ore in una delle zone più colpite dal terremoto abbattutosi sul sud-est della Turchia.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, si diceva, il bilancio complessivo potrebbe salire a ventimila vittime. Tempestivo, immediatamente dopo le scosse del terremoto e di una prima verifica che accertava una sciagura di enormi proporzioni, l’intervento del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha dichiarato lo stato di emergenza per i prossimi tre mesi in dieci delle province del sud-est del Paese.

Angelo ZenANCHE IN SIRIA…

Non solo Turchia. Anche in Siria, infatti, la situazione è drammatica. Numerosi gli appelli che invocano aiuti. Sul Paese si è abbattuta una catastrofe e i soccorritori chiedono di tutto: coperte per affrontare il freddo provocato dal rigido inverno, cibo, kit igienici e beni di prima necessità. Quattro scuole sono andate distrutte, una cinquantina di edifici scolastici sono parzialmente danneggiati, mentre alcune delle scuole scampate alla sciagura sono state adottate come Centri di accoglienza temporanei.

Infine, ci sarebbe un italiano, informa sempre l’agenzia giornalistica Ansa. Angelo Zen, sessant’anni, veneto. Continua la sua ricerca da parte dell’Unità di crisi in costante contatto con il governo turco attraverso i suoi rappresentanti. Zen avrebbe dovuto incontrare un socio turco in mattinata, ma dal terremoto in poi non ci sono più notizie del nostro connazionale. Non ci sono collegamenti telefonici, non è facile raggiungere le persone, si stanno vivendo momenti drammatici. Dalla Farnesina fanno sapere, inoltre, che l’Unità di crisi è anche in stretto contatto con il Ministero della Difesa per spedire materiale utile nelle zone colpite dal terremoto. Più complicato l’invio di materiale in Siria che passerà verosimilmente attraverso Beirut.