«ESPORTIAMO I SAPORI PUGLIESI»

Francesco e Davide, in tour per l’Italia a bordo di un furgoncino

«Soci per la tavola!», dicono i due giovani imprenditori. A partire da marzo gireranno l’Italia. Porteranno a domicilio le bontà del nostro territorio. «Aprire un altro locale era scontato, così abbiamo pensato di ribaltare il concetto: invece di aspettare i turisti, andiamo a trovarli a casa»

caciocavallo-impiccato_p264643947662_04«Aprire un altro locale per diventare uno dei tanti punti di ritrovo di una Bari, sicuramente laboriosa, ma che non prova a proporre qualità originale, proprio no; da qui la scelta di scommettere su un progetto e andare in giro per il nostro Paese, un’Italia che spesso ama trasferirsi in Puglia, per tuffarsi nella nostra gastronomia che non teme confronti e poi tornare a casa: noi, invece, i nostri prodotti, quelli pugliesi, che fanno leccare i baffi al solo guardarli, abbiamo deciso di portarli a domicilio: a casa loro, meglio, sulla loro tavola!».

Questo, in sintesi, il messaggio che due amici, soci per la tavola, Francesco e Davide, hanno consegnato a Benedetta De Falco, che nei giorni scorsi ha realizzato un ampio servizio sui “due ragazzi in tour” sulle pagine di Repubblica.

WhatsApp-Image-2021-07-08-at-12.53.54-3«UN NUOVO PORTA A PORTA»

Quei sapori di una Puglia che ribalta il concetto, e prima ancora di ricevere visite dei turisti, impacchetta tutte le bontà esistenti dalle nostre parti e le esporta. Una esportazione territoriale, dalla Puglia nel resto d’Italia. Alla maniera dei vecchi, adorabili ambulanti che, però, non disponevano degli strumenti e dei comfort di cui Francesco e Davide hanno dotato il loro furgoncino “Citroen”. Francesco, che di cognome fa Giacchetta, ha una solida esperienza in fatto di ristorazione: suo il locale di Bari vecchia nel quale serviva carne in tutte le salse. Insieme con Davide, che di cognome fa Giacchetta, sul furgone con il quale circolerà in tutta Italia, esporrà quell’invitante “caciocavallo impiccato” da stendere sulla bruschetta di Altamura. «E’ la morte sua», dice spiritosamente chi ha già gradito i prodotti della Casa, usando uno degli idiomi più gettonati da queste parti. Il senso, per chi non avesse afferrato il concetto, è che non c’è bontà superiore se non quella che hanno messo a punto i due soci passando dalla teoria alla pratica.

Su una lavagnetta esposta all’esterno del mezzo con il quale si sposteranno per il resto d’Italia, come da antica tradizione (quella delle sagre di paese, per intendersi) il menù. “Schiacciata” di Laterza cotta a terra in forno farcita con caciocavallo, mortadella di suino nero o capocollo, “bombette” servite in un panino ai cinque cereali.

Photograph by Davide Weber / Hans Lucas. Photographie de Davide Weber / Hans Lucas.

Photograph by Davide Weber / Hans Lucas.
Photographie de Davide Weber / Hans Lucas.

«UNA SCELTA MEDITATA»

Dietro ad una scelta sommaria, c’è una storia. Quella di Davide, raccontata a Repubblica. «La vita d’ufficio non ha mai fatto per me – spiega – tanto che frequentavo corsi di cucina per perfezionare quella che era la mia indole; sì, volevo inseguire un sogno, quello a cui ho sempre aspirato e, certamente, non perché influenzato dai cook-show televisivi: cucinare, mettere a disposizione di quanti amano la tavola, la mia conoscenza in fatto di pietanze; i fornelli non hanno mai avuto segreti per me. Dunque, passando dall’ufficio alla manutenzione di case popolari, un’agenzia di assicurazioni fino all’attività di casalinghi di proprietà dei miei genitori».

Francesco, invece, oltre alla sua esperienza in un esercizio commerciale, fra i due è anche l’artista del duo, allargato a quartetto (della società fanno parte altri due elementi). Un complesso, praticamente. «Mi diletto nel suonare strumenti a fiato – conferma – non è detto che durante il tour non ci si possa anche fermare e suonare, la musica è un attrattore da non sottovalutare: siamo organizzati anche per questo, abbiamo un generatore che oltre ad assistere le bontà che custodiamo nel furgone, all’occorrenza può tornarci utile per attaccare un impianto di amplificazione, hai visto mai?».