E non serve che sia Natale…

Napoli, donna soccorsa dai Carabinieri

Disperata telefona al “112”: «Non mangio da tre giorni, non ho soldi e sono sola». I militari le fanno la spesa e segnalano le sue condizioni: chiamano un medico, la fanno visitare e assicurano «che la donna riceverà conforto dagli enti assistenziali del posto e le garantiranno una vicinanza costante». Così va già meglio, auguri a tutti

«Non mangio da tre giorni, non ho soldi e sono sola». Anche questo è Natale. Fermiamoci cinque minuti. Forse troppi, visto come andiamo di corsa. Allora, basta un solo minuto. Invece di leggere quaranta, cinquanta righe, leggete le prime quattro, cinque. E’ sufficiente per avere un’idea di cosa sia “anche” il Natale.

Una donna vive fra gli stenti, non mangia da giorni. Evidentemente non ha parenti, amici, e se li ha, di lei se ne infischiano. E allora, alle strette, formula il numero più semplice da quel piccolo, “antico” cellulare che le hanno regalato, con la preghiera di usarlo in caso di necessità. Formula il “112”, chiama i Carabinieri, uno di quei numeri che non fanno “scattare” il pagamento alla sola risposta. «Non mangio da tre giorni, non ho soldi e sono sola».

Possibile che di questi tempi possa accadere ancora qualcosa di simile? Ciro Pellegrino, Fanpage, un collega attento e sensibile (il che non guasta in un mestiere fatto solo di cronisti…), fa sua questa storia, la segnala a quel mondo di lettori che giorno dopo giorno va allargandosi premiando l’attento lavoro di redazione. Grazie anche per queste. Riprendere, ribattere un’agenzia, una notizia, in questo lavoro, è la cosa più semplice di questo mondo. Cercare, scoprire una notizia degna di essere segnalata, non è per tutti.

NIENTE NOTIZIE TRISTI…

Con il massimo rispetto dei colleghi che impaginano i notiziari nazionali, notizie come questa difficilmente trovano spazio. E’ la logica del Natale, di quel consumismo “tanto al chilo”, che sconsiglia di impaginare storie strappalacrime: la gente è a tavola, sta affettando il panettone e roba come quella delle sessantatreenne, in un giorno di festa, proprio non vuol sentirla. «Almeno il giorno di Natale!», dice qualcuno. E, dopo il pranzo con amici o parenti, addenta il panettone e alza il calice per un brindisi: «Buon Natale! E tanti auguri di buona salute, a voi e ai vostri cari!».

Poi ci sono gli inserzionisti. Vogliono che la pubblicità pagata cara, la vedano a milioni, dunque se si parla di cose tristi la gente cambia. A Natale, è raro, tranne il classico “La vita è meravigliosa” di Frank Capra, le tv fanno la corsa nel programmare i titoli più divertenti. Insomma, ci fosse stato ancora Mike Bongiorno, non ci sarebbe stato niente di meglio che un suo «Allegriaaa!».

Fatta la debita premessa al nostro Natale, celebrato fra sito e chat, raccontiamo la storia segnalata, stavolta, da Pellegrino: «Non mangio da tre giorni, non ho soldi e sono sola». I soldi della pensione sociale della donna, ripetiamo, sessantré anni, vanno via per affitto e bollette. A metà mese, quei pochi soldi sono già finiti. Il resto, si legge, è privazione e mortificazione, cinghia tirata all’inverosimile e speranza di sfangarla.

MELITO, NAPOLI, ITALIA

Melito di Napoli, una delle zone dell’area metropolitana di Napoli a ridosso del popoloso centro e il quartiere di Scampia. Una telefonata al “112”, ai Carabinieri. E’ disperata ma non perde quel senso di contegno di chi non ha denaro ma dignità da vendere.

La donna, con voce spezzata dalla vergogna, racconta ai militari quello che sta attraversando. I carabinieri della tenenza di Melito comprendono subito la delicatezza di quelle parole. Raggiungono la donna e scoprono una realtà ancora più difficile.

Sola, vedova da tempo, non ha reddito. In quel preciso istante non può permettersi un tozzo di pane, né di pagare le bollette. Da tre giorni un solo yogurt nello stomaco e qualche farmaco per alleviare uno stato d’animo in bilico tra disperazione e ancora disperazione. Ad aggravare il tutto: l’assenza di una pensione sociale e il deserto familiare. Ha un solo figlio ma è lontano (non solo geograficamente).

I militari a casa della donna si presentano con la spesa: acqua (che mancava!), frutta, pane, pasta, un pasto caldo ristoratore, un pandoro. Ecco il gesto natalizio. Che ovviamente non finisce con il brindisi natalizio.

CARABINIERI: VICINANZA COSTANTE

Gli enti assistenziali e il welfare cittadino devono poter garantire a questa donna tutto ciò che uno Stato degno questo nome ha il dovere di mettere in campo per i più deboli. E dal comando provinciale della provincia di Napoli si apprende che i carabinieri «si assicureranno che la donna riceva conforto dagli enti assistenziali del posto e le garantiranno una vicinanza costante».

Un plauso all’Arma, che ogni anno, di questi tempi, si distingue non solo per le operazioni militari, ma anche per gesti di grande generosità. Ascoltare una donna indigente, regalarle un sorriso e una busta della spesa, con dentro generi di conforto che potranno assicurarle il giusto ristoro, è un gesto nobile. Qualcosa che, purtroppo, sfugge ai più, specie di questi tempi. E non circoscriviamo il campo al solo Natale, del resto qualcuno diceva: «E non serve che sia Natale, per scoprire di avere un cuore». Natale dovrebbe essere tutti i giorni.