«Torre di controllo, c’è un problema…»

MOMENTI DI PANICO SUL VOLO NEW YORK-PARIGI

L’aereo ha un breve black out in fase di atterraggio. Bravi i piloti nel rimandare di qualche minuto il rientro. Cambiano pista, incassano l’ok e planano finalmente senza problemi su un’altra pista. L’ente investigativo francese ha aperto un’inchiesta

«Torre di controllo, ci sentite? Qui Boeing 777-300ER di Air France, c’è un problema: l’aereo non risponde ai comandi». Trattasi di dramma, come evoca quella frase pronunciata dall’equipaggio dell’Apollo 13 diventata, poi, rappresentativa, di qualcosa che era più di “un problema a bordo”.

Ma cosa è accaduto l’altro giorno a quel volo dell’Air France del quale i piloti per qualche istante hanno perso il controllo? Come riportato dal giornalista Leonard Berberi dalle colonne del Corriere della sera, con dovizia di particolari aggiornamento compreso, l’episodio che ha del drammatico è accaduto mentre l’equipaggio del volo New York-Parigi si preparava ad atterrare nell’aeroporto della capitale il “Charles de Gaulle”.

L’aereo per lunghi, drammatici istanti, non rispondeva ai comandi. Un po’ come quando il pc non dà segnali di vita e invoca il reset. Insomma, il Boeing non riceveva segnali e per motivo i piloti hanno annullato la procedura di discesa. Tanto che gli è toccato fare il giro dello scalo e atterrare sulla pista del “de Gaulle” in un secondo momento. Quanto accaduto è stato confermato, si diceva, al Corriere della Sera dalla compagnia aerea e da Bea, l’ufficio francese per le indagini e l’analisi sulla sicurezza dell’aviazione civile. L’audio del comandante e del primo ufficiale, conferma le difficoltà affrontate in quei momenti.

Foto Unione Sarda

Foto Unione Sarda

DICIASSETTE ANNI DI SERVIZIO…

«Il Boeing 777-300ER di Air France, da diciassette anni in servizio – scrive il Corriere della sera – stava operando il volo AF11 ed era decollato dall’aeroporto “JFK” di New York la sera prima; non è chiaro quanti fossero i passeggeri a bordo e la compagnia non l’ha chiarito; avvicinandosi verso il “Charles de Gaulle” di Parigi i piloti hanno iniziato ad avere problemi nella gestione del velivolo: come spesso accade, le conversazioni sono state registrate dagli appassionati nei dintorni dell’aeroporto e sono state confermate al Corriere dagli addetti ai lavori».

«Qui volo Air France AF11, procediamo verso la pista 26 sinistra», il cambio di programma annunciato da uno dei piloti alla torre di controllo parigina. «Air France AF11, siete autorizzati ad atterrare sulla pista 26 sinistra!», risponde a quel punto il controllore assegnato a gestire l’atterraggio dell’aereo. «Ci confermate che siamo autorizzati ad atterrare sulla pista 26 sinistra?», chiede il pilota. «Confermo, Air France AF11», la replica dalla torre. Fin lì sembra tutto normale, fino a quando pochi secondi dopo si sentono le smorfie dei piloti che lanciano un urlo mentre in sottofondo suona l’allarme: il Boeing non risponde ai comandi. «Stop, stop!», dice un pilota.

Suoni e voce allarmano la torre di controllo. «Air France 11?», chiedono da terra. «Ti richiamo», dice il pilota. «Air France interrompete l’avvicinamento immediatamente», l’ordine che arriva dalla torre. «Ok ci fermiamo a 1.500», rispondono dalla cabina. Ma l’allarme suona ancora, mentre il pilota continua a svolgere una manovra ancora non del tutto chiara. «Qui AF11, facciamo il giro, vi richiamiamo», dicono dall’aereo.

Ed ecco il secondo tentativo di atterraggio. Dopo alcuni palpitanti secondi e mentre il Boeing si prepara a un’altra manovra di atterraggio, la torre viene contattata di nuovo dalla cabina. «Abbiamo fatto il giro per problemi ai comandi di volo: l’aereo non rispondeva», spiegano stavolta dalla cabina. «Siamo pronti a riprendere la discesa con le indicazioni radar. Dateci il tempo di gestire la situazione poi guidateci fornendoci il vento in coda». «Ok AF11, ho notato l’aereo deviare alla sua sinistra sul radar», spiegano dalla torre. «Volete tornare sulla pista 26 sinistra?». «Preferiremmo la pista 27 destra», risponde il pilota. Dopo qualche altro batticuore, finalmente l’aereo atterra senza ulteriori gravi contrattempi.

Foto Wikipedia

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INTANTO, VIA ALLE INDAGINI

Cos’era accaduto. Un portavoce del Bea, l’ente investigativo transalpino e tra i più avanzati al mondo, spiega al “Corriere” che gli esperti stanno analizzando i dati delle due scatole nere del velivolo. Una registra gli audio della cabina, l’altra memorizza tutti i parametri di volo. Il giorno dopo l’ente conferma di aver aperto un’inchiesta per determinare le cause di questo «incidente grave, le cui circostanze indicano che c’è stata una forte probabilità di incidente».

Air France replica «che il personale del volo AF11 ha dovuto annullare l’atterraggio, fare un go-around per un problema tecnico durante la discesa: l’equipaggio ha gestito la situazione e ha fatto atterrare normalmente l’aereo dopo un secondo tentativo». Dal suo canto l’aviolinea transalpina si rammaricata del disagio causato ai viaggiatori, ma ricorda che gli equipaggi sono formati e regolarmente istruiti su queste procedure utilizzate da tutte le compagnie aeree per garantire la sicurezza dei voli e dei passeggeri. L’articolo, specifica il Corsera, è stato successivamente aggiornato con la comunicazione dell’apertura dell’indagine dell’ente investigativo francese.