Lucio Lonoce, presidente del Consiglio comunale di Taranto
«Non dimenticherò mai le scene dello sbarco di profughi siriani. Il sindaco Melucci, massima attenzione alla politica dell’accoglienza. Le istituzioni svolgono con impegno il loro mandato». Industria e ambiente. «Salvaguardare la salute, tutelare il lavoro in una città che chiede occupazione».
«L’ex sindaco Ippazio Stefàno è stato molto attento alla politica dell’accoglienza di extracomunitari; lo stesso posso dire circa l’attenzione rivolta dall’Amministrazione guidata dal sindaco Rinaldo Melucci, con in prima linea l’assessorato ai Servizi sociali». Diciotto anni di attività politica al Comune di Taranto, Lucio Lonoce, già consigliere comunale e consigliere di amministrazione Amiu, assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco nella Giunta-Stefàno, compie una personale ricognizione sul tema dell’accoglienza a Taranto. Oggi Lonoce, nell’Amministrazione del sindaco Melucci, riveste il ruolo di presidente del Consiglio comunale.
«Lo stesso primo cittadino – riprende Lonoce – è molto attento al tema dell’ospitalità, perché tali ritengo gli extracomunitari, “ospiti”; sono stato spettatore del primo sbarco a Taranto di gente in arrivo dalla Siria: ho assistito a scene toccanti; un plauso va rivolto a molti miei concittadini, che hanno avuto un ruolo importante nell’accogliere gente in fuga da Paesi in cui si patiscono fame e persecuzioni politiche: la nostra città ha un cuore enorme; lo stesso importante ruolo hanno associazioni e organizzazioni che svolgono professionalmente attività nei Centri di accoglienza». Non più tardi di pochi giorni fa, ricordiamo al presidente del Consiglio comunale, il sindaco Melucci ha fatto visita alla comunità islamica, senza fare cassa di risonanza. «Il nostro primo cittadino fa un lavoro oscuro; garantisco sul suo lavoro e quello dei consiglieri impegnati nelle diverse commissioni; massima trasparenza all’attività amministrativa viene data anche mediante i diversi social nei quali vengono riportati ordini del giorno, interrogazioni, mozioni, question time; a proposito degli extracomunitari, proprio dal vostro sito avevo appreso della sua visita alla moschea cittadina, quando nell’occasione ha definito i musulmani “nostri fratelli”, espressione che sento di sottoscrivere».
Assessore ai Lavori pubblici, oggi presidente del Consiglio comunale. Quali le differenze nei ruoli di assessore e presidente?
«Non credo ci siano differenze sostanziali; non faccio distinzione di ruoli, trovo importante invece – qualunque sia il ruolo istituzionale – il confronto con i cittadini; con questi ho avuto sempre un rapporto speciale, trovo che per un politico sia fondamentale avvicinare la gente per conoscere, dai veri protagonisti della vita cittadina, quali siano i problemi di un territorio: e le istanze, in questo caso, oscillano dai piccoli ai grandi problemi, dalla buca sulla strada ai temi del lavoro.
Dal punto di vista tecnico, evidentemente, cambia il senso di responsabilità; al presidente del Consiglio comunale spetta presiedere e far rispettare gli interventi all’interno del consesso cittadino; non ultimo l’impegno nel far rispettare all’interno di una dialettica vivace, il dibattito sull’approvazione del Bilancio rispetto al quale i revisori avevano sollevato qualche perplessità: grazie all’impegno di tutti, oggi Taranto tira un sospiro di sollievo: insieme stiamo scacciando lo spettro del dissesto».
E’ intervenuto in qualche occasione per smorzare toni polemici.
«Durante il Consiglio comunale il mio impegno super partes mi invita a rivestire anche il ruolo di moderatore; quando gli animi raggiungono temperature elevate, richiamo i colleghi a un più alto senso di responsabilità; la città ci guarda, i tarantini che hanno riposto fiducia nel nostro operato attendono risposte concrete».
Passo indietro, ai tempi del suo assessorato ai Lavori pubblici. C’è una incompiuta?
«Palazzo degli Uffici, immobile nel cuore del Borgo; ma il Comune non ha colpe rispetto al ritardo registrato nei lavori: le attività di riqualificazione erano appannaggio di una società bloccata a seguito di una interdizione mafiosa; secondo legge, il Comune è intervenuto con una delibera bloccando i lavori».
Sempre al Borgo, a breve lo storico teatro Fusco sarà riconsegnato alla città.
«C’è una continuità amministrativa rispetto al recente passato, l’assessore De Paola sta portando a compimento gli ultimi dettagli perché uno dei nostri teatri storici venga riconsegnato alla città; poi, le opere che ho seguito e mi hanno inorgoglito sono diverse: la riqualificazione delle cinque scuole comunali del quartiere Tamburi; la risoluzione della famosa “doppia curva” di San Vito, che rappresentava un pericolo costante per automobilisti e pedoni residenti nella zona; sono state asfaltate per la prima volta strade nel quartiere di Talsano e Paolo VI; i lavori nelle piazze cittadine sollecitando anche l’intervento di sponsorizzazioni».
Anche questa Amministrazione sta ponendo attenzione agli interventi di riqualificazione.
«Sta intervenendo in modo più che significativo. Parliamo di circa tre milioni di euro, rispetto al milione e duecentomila euro di partenza, per interventi nell’ultimo tratto di viale Magna Grecia e a marciapiedi e strade».
Questione Ilva. Il sindaco Melucci è intervenuto con autorevolezza. Si è assunto responsabilità rispetto al rapporto città-industria.
«Continuo a frequentare il quartiere Tamburi, associato suo malgrado all’industria; non esistono colori politici, la priorità spetta ad ambiente e salute; massima attenzione, però, va posta anche ai posti di lavoro: la città chiede occupazione e rischia di perdere giovani alla costante ricerca di futuro; la buona notizia: negli ultimi confronti in Consiglio comunale, governo e opposizione hanno parlato la stessa lingua; nessuna demagogia circa la chiusura “a prescindere” della fabbrica di acciaio più grande d’Europa; occorre, piuttosto, impegnarsi a trovare serie alternative, attivarsi nel creare nuovi posti di lavoro in un territorio che ha fame di occupazione».