«Non è un attacco da parte di qualche hacker», scongiura subito il capo del governo

Lunedì per ore un Paese fuori controllo. Tutto, per fortuna viene ripristinato in poche ore. Il primo ministro, Pedro Sánchez, apre una commissione d’inchiesta. La luce tornata al 99,9%, non è stato nemmeno un evento meteo, assicurano. La situazione va normalizzandosi, ma ci sono ancora ritardi e disagi per i voli, sulle strade e nella rete ferroviaria. A breve se ne saprà di più

 

Provate per un istante, in questo momento, a chiudere gli occhi. Buio. E pensate che la luce mancherà solo per qualche istante. Che la cosa interessa relativamente nella vostra zona e che amici, parenti, conoscenti non molto distanti da voi, non abbiano subito l’interruzione dell’erogazione elettrica. E, invece, venite a conoscenza che non è solo casa vostra, il posto di lavoro, il negozio, l’attività, quel tratto di strada nel quale in quel momento vi trovate, ad aver subito il blackout. «Questione di minuti – vi dite, qualche istante dopo vi ripetete – poi tutto torna normale, come prima: non è il caso di allarmarsi, non è la prima volta che succedono cose simili…».

Eppure succede che internet vada a pallino, lo stesso gli strumenti di comunicazione, i cellulari che dipendono anche da piattaforme digitali, i telefonini che si stanno scaricando e di lì a poco non daranno più segni di vita. Un incubo. Sembra un momento di “Die hard – Vivere o morire”, film di circa vent’anni fa. Protagonista Bruce Willis che deve risolvere un caso estremo: un hacker, leader di un gruppo di terroristi vuole mandare a farsi benedire l’intero sistema di sicurezza degli Stati Uniti. Certo, pura fantasia, ma la finzione lunedì sfiora in modo così pesante la realtà. Dalla Spagna escludono in un “amen” che non è stata opera di hacker e questo, detto fuori dai denti, fa tirare un sospiro di sollievo. Non vorremmo nemmeno pensare a una cosa simile.

 

 

CAUSE NON ANCORA CHIARE

Nel momento in cui scriviamo, ancora non sono chiare le cause che hanno provocato il blackout di ore in Spagna. Gli ospedali vanno avanti con i generatori. Le attività sportive sono a rischio, cancellati i match al Master di Madrid. Uno dei primi lanci di Ansa dall’Italia raccontano un blackout senza precedenti in Spagna. Parziale in Portogallo e per alcuni minuti a sud della Francia. L’Italia, non viene sfiorata da questo giorno infausto. Il nostro Paese non registra criticità. Una cosa è certa, nonostante non siano ancora chiare le cause, non si esclude nulla, a cominciare da un attacco hacker. Effetto domino in Spagna: bloccati treni, metro e aerei. Si blocca anche internet, corrente elettrica inesistente. Gli ospedali, si diceva, e le emergenze proseguono grazie ai generatori (ma per quante ne avrebbero ancora?).

La Spagna ci mette appena cinque secondi, dicono, per trovarsi in ginocchio. Il primo ministro, Pedro Sánchez, apre una commissione d’inchiesta. La luce è tornata al 99,9%, non è stato cyberattacco o evento meteo, assicurano. La situazione va normalizzandosi, ma ci sono ancora ritardi e disagi per i voli, sulle strade e nella rete ferroviaria.

 

 

«NESSUN ALLARMISMO, GRACIAS…»

«Chi collega l’incidente che ha provocato il blackout generalizzato ieri in Spagna alla mancanza di energia nucleare, francamente sta mentendo o dimostrando la propria ignoranza», aggiunge Sanchez nel rispondere a quanti in queste ore critiche agitano questo dibattito. «La generazione di elettricità lunedì si è sconnessa – spiega il governo spagnolo – come quella delle altre fonti di energia, per cui l’energia nucleare non è stata più resiliente: sempre lunedì cinque centrali nucleari erano già ferme per decisione degli stessi operatori, che ritengono non siano competitive con i prezzi delle energie da altre fonti rinnovabili».

«Il sistema elettrico in Spagna – ha spiegato agli organi di stampa il premier – è robusto, come sta dimostrando la ripresa tanto rapida: nessun problema di rinnovabili, nessuna relazione con la mancanza di potenza nucleare; se avessimo avuto una maggiore dipendenza nucleare, la ripresa non sarebbe stata così veloce come quella che stiamo vedendo». Ora bisognerà verificare nei dettagli quanto accaduto in quei cinque secondi prima della caduta a catena del sistema elettrico, alle 12:33 di lunedì, dopo che “Rete Elettrica”, partecipata dallo Stato spagnolo, ha escluso ieri stesso un cyber attacco, mentre l’Amet ha scartato un fenomeno meteorologico anomalo.

 

 

«TUTTO E’ BENE…»

Dopo una notte intensa, il 99,95% della domanda di energia è stato ristabilito, ripristinato del tutto il 100% delle sottostazioni della rete di trasporti. Tutto, poco per volta, torna alla normalità. Nella notte, fra lunedì e ieri, sono stati riattivati i centri di produzione di energia e l’erogazione elettrica è stata ripristinata nella quasi totalità. Ospedali, centri sanitari e farmacie hanno ripreso la normale attività, come la maggioranza dei centri educativi, supermercati e banche, tutti aperti.

L’agenzia giornalistica ha comunicato con grande puntualità quanto accaduto. Le telecomunicazioni e la fibra ottica funzionano nel 90% territorio, ha riportato. Porti e aeroporti hanno ripreso a funzionare con assoluta normalità. Lunedì notte sono stati assistiti oltre trentacinquemila passeggeri, intrappolati nei treni. Gli operatori delle infrastrutture ferroviarie hanno lavorato senza tregua per ristabilire il prima possibile tutti i servizi di collegamento. Anche l’industria ha recuperato l’attività o spera di farlo in giornata, mentre il turismo, in vista del ponte festivo dell’Uno maggio non sarà colpito da disagi provocati dal massiccio blackout. Tutto è tornato alla normalità, ma quanta paura. Evidentemente non finisce qui, tanto che a partire dalle prossime ore il primo ministro fornirà ulteriori informazioni.