Alla scoperta dei fenicotteri rosa sul Mar Piccolo (Taranto)

Riserva Naturale “Palude La Vela”. L’abbigliamento non provoca spavento alle quantità di uccelli presenti nei sette ettari sulla Circummarpiccolo. Fra le altre specie, aironi, garzette, spatole, tuffetti, piro-piro, cavalieri d’Italia, chiurli, volpoche, avocette e il falco pescatore

Foto Studio100

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C’è una riserva naturale, a Taranto, che accoglie i fenicotteri rosa. E’ una grande emozione avere visto i primi, anni fa, distendere le proprie ali e planare sulla “Palude La Vela”. Non ce lo aspettavamo. Non se lo aspettavano gli ambientalisti, nemmeno cittadini e politici che, forse, avrebbero visto di buon occhio da quelle parti una bonifica. Invece, hanno resistito alla tentazione. Del resto, come si fa a pensare di creare condizioni avverse dopo che una razza migrante rara ha scelto Taranto per farne una tappa del loro lungo viaggio da un continente all’altro. Non c’è stato il tempo, e meno male. Così, ancora oggi (e speriamo nei secoli dei secoli) possiamo osservare quello che la natura sa offrirti, se solo riesci a rispettarla. Uno spettacolo senza eguali.

Strada provinciale “Circummarpiccolo”, sul tratto Taranto-San Giorgio. La strada costeggia le sponde di un bacino interno del mare. E’ qui che si va incontro alla piccola oasi “Palude La Vela” affidata alla locale sezione del WWF. Nella palude arricchita da un canneto circondato, intorno scopriamo una macchia mediterranea e una grande pineta. Superata la pineta, in prossimità del Mar Piccolo, ecco un ambiente particolare di vegetazione alofila – come spiega puntualmente Tripadvisor, sito americano pieno zeppo di recensioni, utili per chi viaggia – che ospita diverse specie di avifauna sia stanziale che migratoria.

Foto Repubblica

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UCCELLI E PIANTE…

Qui, le piante più diffuse sono la salicornia e la salsola, mentre la pineta è composta da pini d’Aleppo. Per chi fosse interessato a quello che gli esperti chiamano bird whatching (osservare gli uccelli), c’è un capanno per vedere gli uccelli nel loro habitat naturale e, con un pizzico di fortuna, i magnifici esemplari di fenicotteri rosa che spesso, specie in inverno e in primavera, si fermano proprio qui, nell’oasi, durante le loro migrazioni.

Altre specie di uccelli presenti: aironi, garzette, spatole, tuffetti, piro-piro, cavalieri d’Italia, chiurli, volpoche, avocette e il falco pescatore. In una estate molto calda, come quella che stiamo attraversando quest’anno, oltre al bird whatching è possibile prenotare un’uscita in canoa sul Mar Piccolo con un istruttore qualificato, contattando il responsabile dell’oasi.

Periodi fra i più indicati per la visita dell’oasi, sono quello primaverile (marzo/metà maggio), autunno inoltrato e le miti giornate invernali. Ovviamente, come riporta la guida statunitense, si consiglia di programmare la visita nelle ore antimeridiane quando il sole sarebbe alle spalle di chi osserva questo spettacolo della natura. Si richiede l’abito scuro (e scarpe comode). Fa forse sorridere l’invito che rivolge ai visitatori il personale del WWF, ma c’è una ragione. Non essere troppo appariscenti impedisce di spaventare gli uccelli. Si consiglia di portare colazione a sacco e acqua potabile, soprattutto se fa caldo.