Addio a Tina Turner, ottantatré anni, “Simply the best”
E’ stata (e resta) la regina del rock’n’roll. Una vita fatta di vessazioni, un marito violento, fino alla separazione. Poi il successo personale, riparte da zero. Vende duecento milioni di dischi, si ammala. Un trapianto di rene, uno spicchio di serenità, il commiato da quanti l’amarono
E’ morta la regina, viva la regina. E’ scomparsa Tina Turner, una leggenda del rock’n’roll. Aveva 83 anni, ci ha lasciati dopo una lunga malattia nella sua casa vicina a Zurigo, in Svizzera. Tina , fra le tante cantanti, interpreti, performer come si dice di questi tempi, era stata la più grande. Una voce unica, graffiante, fra black e pop da alta classifica.
Ann Mae Bullock, questo il suo vero nome, nata a Nutbush (ricordate l’hit “Natbush city limits”?), nel Tennessee, lascia il mondo dopo che un film biografico, due musical, autobiografie e canzoni indimenticabili, tanto da consegnarla alla leggenda.
Qualche anno fa, suo figlio Craig, avuto quasi adolescente da una relazione precedente a quella drammatica con Ike Turner, si è suicidato a 59 anni. Ultima mazzata di una vita piena di drammi: Ike Turner, il marito con cui aveva messo in piedi una band che è stata determinante per la nascita del rock’n’roll e che l’ha resa famosa, si rivelò un uomo violento, una sorta di schiavista domestico, che, nonostante il clamoroso successo di brani come “Proud Mary”, “Nutbush city limits” e “River deep mountain high”, trasformò la vita di Tina in un incubo, scrisse l’agenzia giornalistica Ansa.

LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
Una carriera, quella della grande Tina, che comincia con un rapporto a dir poco tempestoso con Ike Turner, musicista del quale si era perdutamente innamorata fino ad annientarsi. L’uomo, fondatore del gruppo Ike & Tina Turner, fu abbandonato nel ’76. Una separazione finita in tribunale, perché Ike picchiava Tina, la tradiva, fino ad annientarla. Fino ad assumere un avvocato e presentarsi davanti a un giudice piena di lividi, il naso gonfio, un occhio nero, un labbro rotto. Picchiata, bastonata come fosse qualcosa di sua proprietà. Lei avrebbe dovuto solo obbedire. Invece, si ribellò e confessò: «Mi diceva “Sei mie e di te ne faccio quello che voglio!”».
Riuscì a liberarsi, a fuggire da quell’incubo, senza un dollaro, ma con in tasca quel cognome che lei aveva reso celebre. Riprese il suo cammino con “Let’s Stay Together” di Al Green, cui fecero seguito “Private Dancer”, “What’s Love Got To Do With It” e “The Best”, un successo dietro l’altro fino a raggiungere duecento milioni di copie vendute. Dunque, concerti, Grammy Award, il Kennedy Center Honors, i tributi di splendide colleghe e ruoli al cinema, come l’Acid Queen di “Tommy” e la Aunty Entity di “Mad Max” (splendida la colonna sonora, con il brano “We Don’t Need Another Hero”).
Diventata cittadina svizzera, si era sposata con Erwin Bach, un uomo più giovane di lei. Quando sembrava che potesse vivere serenamente il resto della sua vita, ecco un altro dramma (non il solo…): un ictus, un tumore all’intestino, una grave insufficienza renale. Una sciagura dietro l’altra, tanto che la grande star aveva ammesso di aver pensato anche al suicidio assistito.

«UNA VITA DI VERGOGNA»
Il marito le ha donato un rene, dandole qualche anno di una vita serena. Così, come ricorda l’Ansa, definendola “la donna che visse tre volte”, riprendendo un titolo di Hitchcock (Ike, la carriera come Tina e il rene…), la grande artista non c’è più, anche se resterà la regina del rock’n’roll.
«Ho vissuto una vita piena di vergogna – aveva raccontato la Turner nel suo film-documento – e ho cercato un modo di convivere con questa vergogna; dovetti fuggire tra auto che mi sfrecciavano accanto».
La decisione però di divorziare arriva solo nel ’76. Prima di arrivare a quel punto, la cantante aveva provato anche a farla finita ingoiando decine di pasticche di sonnifero. Un gesto, fortunatamente non andato a “buon fine”.
Negli Anni Ottanta rifiorisce. Nel 1984 pubblica l’album “Private Dancer” e nel 1993 esce il film autobiografico “What’s Love Got to Do With It” con Angela Bassett nei panni di Tina e Laurence Fishburne nei panni di Ike.