Episodio violento in una scuola secondaria di Abbiategrasso
Un ragazzo turbolento, ma non violento, assicurano i compagni. Lo studente avrebbe prima minacciato, poi sferrato un paio di fendenti all’indirizzo di una professoressa trasportata in ospedale. La docente aveva reclamato le scuse per una serie di dispetti che avevano avuto il solo scopo di distrarre la classe. I medici del “San Paolo” avrebbero riscontrato nel ragazzo un disturbo paranoide
La notizia, riportata da tutte le agenzie giornalistiche, radio, tv e siti dei più importanti quotidiani, lascia interdetti per la brutalità dell’episodio registrato in un’aula scolastica. Negli Stati Uniti, accoltellamenti, sparatorie e in alcuni casi anche episodi finiti nel sangue con decine di vittime. In Italia, fortunatamente gli episodi di violenza e bullismo sono fortemente contenuti, ma a volte sfuggono alla logica di un insegnante (unico strumento punitivo una nota) o di un genitore (che si stupisce su quanto accaduto).
Dunque, tutto accade durante una normale mattinata fatta di lezioni. Sì, disturbate dalle solite battutine, talvolta insopportabili e sulle quali gli insegnanti – per il quieto vivere e non dover affrontare genitori indulgenti con i propri figli – sorvolano, ma niente lasciava presagire quanto, invece, accaduto in un istituto di secondo grado di Abbiategrasso, in provincia di Milano, dove un ragazzo di sedici anni ha aggredito con un’arma da taglio una professoressa. Stando alle prime informazioni, la donna sarebbe stata colpita ad un braccio e alla testa. Per fortuna senza gravi conseguenze, anche se la paura, fra insegnanti e studenti, è stata tanta.
EPISODIO SCIOCCANTE
La donna, in evidente stato di choc, è stata condotta in ospedale in codice giallo. Il ragazzo, sedici anni, prima di essere successivamente bloccato dai carabinieri, allertati da una telefonata, aveva anche minacciato i compagni di scuola con una pistola finta.
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, a Milano per un evento, ha definito l’episodio “inquietante” l’accaduto recandosi personalmente nella scuola di Abbiategrasso. «Dopo l’esperienza del Covid gli episodi di bullismo si stanno moltiplicando – ha dichiarato Valditara all’agenzia Ansa – proprio perché si è interrotta quella relazione interpersonale che è fondamentale nello sviluppo educativo». Una volta ad Abbiategrasso, ha espresso «solidarietà alla docente aggredita e anche per lanciare il segnale che lo Stato, il ministro dell’istruzione e il governo più in generale, sono vicini a tutti gli insegnanti e a tutto il personale della scuola quando questi, nell’adempimento delle loro funzioni, vengono aggrediti».
«Non sapevo che mio figlio avesse preso sei note disciplinari solo quest’anno», ha dichiarato il padre del giovane aggressore, trasferito e assistito dai medici nell’ospedale San Paolo di Milano. Note disciplinari ricorrenti, anche severe, ma che alla fine spiegano poco di quell’inaudito episodio di violenza.
NON ERA VIOLENTO, DICONO
Cosa facesse il giovane aggressore, però, prima, durante e dopo le ore di lezione, era noto a tutta la classe. E anche agli insegnanti che, spesso, ne parlavano fra loro. All’origine di quelle note, scherzi sciocchi allo scopo di arrecare disturbo alla classe, provocando in qualcuno sì risate, ma anche tanta confusione così da non consentire il regolare svolgimento delle lezioni.
I compagni, che cercano di tenersi alla larga, definiscono quegli episodi come “dispetti”. Fra gli episodi ricorrenti, staccare la spina della lavagna elettronica, interrompendo le lezioni; uno spray puzzolente usato in aula, allo scopo di far perdere tempo. Quel giorno la classe ha dovuto trovare un’altra stanza per far lezione.
VOLEVA EVITARE LA BOCCIATURA
Carattere turbolento, ma non violento, fino a quando la testa del ragazzo ha cominciato ad escogitare, presumibilmente un piano per evitare la bocciatura: la minaccia. Così, come ha scritto il Corriere della sera nella sua edizione milanese, il ragazzo si è presentato a scuola con un coltellaccio: il cinque in condotta, che insieme ad un pessimo voto preso nei giorni scorsi, rischiava a una bocciatura, ha scatenato la peggiore delle soluzioni che potessero balenare nella mente di un ragazzo evidentemente sopra le righe rispetto al resto della classe.
Nella stessa mattinata di lunedì, condotto in ospedale in ambulanza, seguito da una pattuglia dei carabinieri, il sedicenne viene medicato dal personale ospedaliero. I medici gli curano le ferite alla testa, che si è provocato da solo, probabilmente con la stessa arma da taglio (un coltellaccio, ha scritto qualcuno) usata nell’aggressione. Stando alle prime informazioni, i medici del San Paolo avrebbero riscontrato nel ragazzo un disturbo paranoide.