Appello di Renzo Arbore al Comune di Napoli
In un’intervista il popolare anchorman riprende un’idea a lui cara. Acquistare casa del Principe, artista che ha dato lustro alla città. E poi, un pensiero al grande Roberto Murolo, cantante, autore, chitarrista. «Il sindaco Luigi de Magistris aveva detto che se ne sarebbe interessato..»
Totò e Roberto Murolo, due icone dello spettacolo ricorrono spesso insieme in questi giorni. Prima sulle pagine del Mattino, a seguire sul web, i due artisti napoletani vengono segnalati da Renzo Arbore, in una bella intervista di Maria Chiara Ausilio, al Comune di Napoli. Perché “faccia qualcosa”. Totò è “cosa” di tutti gli italiani, se non altro perché ha fatto ridere intere generazioni, tanto da metterle di buonumore anche oggi, con rassegne, titoli sempre attuali e battute mai volgari (avete provato a vedere “Natale su Marte”, quante parolacce dice Christian De Sica durante tutto il film…).
Non solo bisogna salvare la casa di Totò, indica Il Mattino. E senza dimenticare la realizzazione di un museo di cui si parla invano da più di vent’anni (ma anche quella dove visse Roberto Murolo, nel cuore del Vomero). La proposta è di Renzo Arbore, il “bravo presentatore” impegnato in un nuovo programma sulla sua channel tv. Dalle pagine del quotidiano napoletano rilancia con forza l’idea di trasformare i due piccoli appartamenti, quello del Principe e del cantante, in luoghi da aprire al pubblico e alle visite come fossero monumenti.
OMAGGIO ALLA MEMORIA
Un omaggio alla memoria, dunque. «Un omaggio doveroso alla memoria – spiega Arbore – e di grande interesse; l’altra sera in tv ho visto un servizio che mi ha appassionato sulle case di Lucio Dalla: un tuffo nella vita del cantante, un modo per ricordarlo attraverso i luoghi, gli oggetti, il suo mondo, insomma; l’ho trovato straordinario. E allora perché non farlo anche con Totò e Murolo? Il sindaco De Magistris, non ricordo in quale occasione, mi promise di occuparsene ma poi non se n’è fatto più niente».
Secondo Arbore il Comune dovrebbe acquisire le due case, tra l’altro, umilissime. Al netto del profondo valore storico, artistico e affettivo, dal punto di vista economico dovrebbero essere piuttosto accessibili. Poi bisognerebbe procedere a una ristrutturazione per trasformarle in scrigni preziosi da mettere a disposizione di cittadini, turisti e visitatori. L’abitazione dove visse Totò, alla Sanità, è in totale abbandono. Un vero peccato.
VACCINO, MI FIDO
«Quella di Roberto Murolo invece l’abbiamo presa in affitto noi della Fondazione a lui dedicata: non facciamo alcuna attività, abbiamo affisso due targhe ricordo all’esterno del fabbricato, tutto qui e ogni tanto una donna va a tenerla un po’ in ordine. È piuttosto malandata ma almeno la salvaguardiamo dal peggio; Murolo è stato un grande cantautore, chitarrista, attore, tra i maggiori protagonisti, insieme con Sergio Bruni e Renato Carosone, della scena musicale napoletana del secondo dopoguerra: insuperabile».
Infine, una domanda sul vaccino, tema che sta a cuore a tutti. «Sono pronto – conclude Arbore – non aspetto altro: sono un grande sostenitore del vaccino e invito tutti ad avere fiducia. Mi fido soprattutto della Food and Drug Administration, l’ente governativo americano che si occupa della regolamentazione dei prodotti farmaceutici. Se anche loro hanno dato l’ok, non c’è da avere paura. Ora voglio tornare a vivere, l’isolamento è durato anche troppo; il mio Capodanno: una grande festa, in collegamento video su “Zoom”: amici, parenti, colleghi…». Ma ora, fra Totò, Murolo e vaccino, torniamo a vivere come un anno fa. Davvero, come dice Arbore, non se ne può più.