VALENTINA/“Differenza Donna” interviene a difesa del “sesso debole”
«In tv non si possono far passare concetti in cui l’uomo deve sopraffare con gesti e fisicamente la propria compagna». Nell’occhio del ciclone un programma televisivo, ma bisognerebbe preoccuparsi anche di altre fasce d’ascolto in cui viene messo alla gogna chi non ha strumenti di difesa. Caso segnalato all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom)
Televisione, maneggiare con cura. Fare tv, non è per tutti. Maria De Filippi, finita con il suo programma “C’è posta per te” in una gogna mediatica forse un po’ esagerata, è una che la tv non solo sa farla, ma conosce anche le dinamiche che portano a dibattiti che cominciano sui social e puntualmente finiscono sui giornali, da quelli online ai cartacei. Cosa ne scaturisce, e Nostra Signora degli Ascolti lo sa perfettamente: che la trasmissione beneficia di una pubblicità gratuita. Che sia un bene o un male, questo sarà assodato più avanti, anche se una conduttrice come la De Filippi, così amata e così scaltra, ne uscirà come sempre vincitrice. E’ la tv, bellezza, avrebbe detto il Bogart del film “L’ultima minaccia”, e tu non puoi farci niente.
Dunque, consideriamo in questo angolo di “Storie”, quanto segnala l’ottimo “Open”, giornale online fondato da Enrico Mentana: le tv dovrebbero avere più rispetto dei più deboli. Pertanto non è un processo al programma più seguito di Canale 5. Ce ne guarderemmo bene, del resto non siamo l’Aldo Grasso di “TeleVisioni” (Corriere della sera). E’ solo il punto di partenza per porre l’indice sulla tv in generale, come cioè certe cose andrebbero gestite. Detto che gli attriti nei programmi televisivi sono spesso voluti, istigati da autori e conduttori, diciamo che l’episodio accaduto nella prima trasmissione dell’anno di “C’è posta per te”, è il pretesto per parlare di comunicazione. Per fare sensazione, potremmo titolare “Comunicazione, questa sconosciuta”. E, invece, la conosciamo talmente bene, che molti approfittano dei malintesi per fare ascolti e aprire dibattiti. Accade di solito alle trasmissioni che nessuno si fila: buttarla in caciara è l’ultimo tentativo per far conoscere la propria esistenza, prima della chiusura per ascolti bulgari.
TV SUL BANCO DEGLI IMPUTATI
Dunque, parliamo della tv sul banco degli imputati. La trasmissione finita nell’occhio del ciclone inscenerebbe «misoginia senza un intervento da parte della conduttrice». La segnalazione è da parte di “Differenza Donna”, organizzazione non governativa, che segnala la puntata del programma della De Filippi (7 gennaio), protagonista una coppia romana e un «matrimonio interrotto», il loro, all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).
Per l’Organizzazione “Differenza Donna” che da luglio 2020 gestisce il 1522 (numero nazionale antiviolenza e antistalking attivato dal Dipartimento per le Pari Opportunità), la trasmissione avrebbe «divulgato una relazione sentimentale connotata da sopraffazione, denigrazione e mortificazione dell’uomo sulla donna, rappresentando una dinamica misogina delle relazioni in assenza di qualsivoglia intervento correttivo da parte della conduttrice».
Valentina, questo il nome della protagonista del racconto, aveva chiesto l’intervento della trasmissione per riconquistare il marito, Stefano, dopo averlo tradito, convinta, pare, di essersi innamorata di un altro uomo.
E’ il racconto che precede la decisione di lasciarsi ad aver provocato nel pubblico, e poi in rete, reazioni critiche sulla relazione «tossica» – così viene definita dalla Ong – tra i due. Una relazione e un modus operandi comunicativo sul quale anche, udite udite, anche Chiara Ferragni e Fedez avevano potato un commento. «Per noi è la tossicità fatta a persona», avevano dichiarato in un video. Valentina in trasmissione aveva raccontato di aver fatto qualsiasi passo per dimostrare «di essere perfetta come moglie, mamma e come donna di casa: lavavo pulivo stiravo badavo ai figli, li crescevo e facevo trovare tutte le sere un pasto caldo a mio marito».
«VESSATA DA QUATTRO ANNI»
Da quattro anni a questa parte, però, secondo Valentina, suo marito Stefano avrebbe iniziato a trattarla male, dandole dell’«incapace, della stupida, nonché della persona inutile». Tutto ciò anche davanti ad estranei. Il marito sarebbe arrivato addirittura a dire alla donna: «Impara a fare subito quello che ti dico». Nel programma si raccontano altri episodi in cui il marito sminuisce Valentina davanti ai figli. A causa di un parcheggio sbagliato, addirittura, le avrebbe tirato addosso il seggiolone della bambina. Nonostante questi episodi, però, Valentina si sarebbe rivolta alla trasmissione televisiva per ricucire il rapporto con il marito e convincerlo a tornare a casa.
Una vicenda, quella di Valentina e del marito, come segnala “Differenza Donna”, se aderente alla realtà sarebbe stato un fatto di per sé grave. Perché, in particolare, la tv avrebbe «riprodotto e legittimato in un vasto pubblico, quale è quello di un programma di prima serata del sabato, trattamenti inaccettabili che configurano se abitualmente riprodotti nelle relazioni, reati molto gravi che offendono beni giuridici di rango costituzionale». Questa la denuncia, alla quale ci associamo. “Differenza Donna” fa bene a trattare episodi che danneggiano il sesso cosiddetto debole, ma noi ci permetteremmo di allargare il campo anche alle trasmissioni serali che usano le fasce deboli strumentalmente, per scopi populistici e politici. Insomma, le altre Ong, le altre categorie, si facciano sentire. E se sono già presenti, alzino il tono – come fanno spesso in studio e nei collegamenti esterni gli ospiti… – per chiedere il sacrosanto rispetto di chi non ha gli strumenti per farlo.