Qualcosa di bello che vale la pena raccontare

In una Italia che ogni giorno si sveglia o va a dormire all’ombra di sempre più frequenti episodi di efferata violenza, di questa settimana trascorsa è bello porre l’attenzione e soffermarsi su alcuni eventi.

 

A Firenze, nel corso del G7 della Cultura, è stata sottoscritta la Dichiarazione di Firenze per la tutela dei beni culturali in qualsiasi parte del mondo siano messi in pericolo per questioni legate a calamità naturali o al terrorismo sostanziando l’idea della cultura come strumento di dialogo e rinascita dello spirito europeo. I ministri dei sette Paesi hanno sottoscritto anche un “appello a tutti gli Stati affinché adottino misure robuste ed efficaci per contrastare il saccheggio e il traffico di beni culturali dal loro luogo di origine, in particolare dai Paesi in situazione di conflitto o di lotte intestine”. Per far si che tutto non rimanga solo sulla carta e nelle buone intenzioni, durante il vertice si è parlato del coinvolgimento dei caschi blu, la task force internazionale da mettere in campo a difesa dell’arte e dei monumenti minacciati dall’uomo e dalla natura.

Il documento finale – ha spiegato il Ministro Franceschini – impegna su una serie di temi, il primo dei quali è il patrimonio culturale nel mondo minacciato dal terrorismo e dalle grandi calamità naturali; quindi c’è il sostegno all’iniziativa dei caschi blu, delle task force nazionali e anche sull’utilizzo della cultura come strumento di dialogo fra i popoli“.

 

Sempre in settimana, il Parlamento italiano ha approvato in via definitiva la Legge a tutela dei minori stranieri non accompagnati. L’Italia è il primo Paese in Europa ad adottare uno strumento legislativo che sancisce il divieto di respingimento e l’uguaglianza di diritti fra minori italiani e non garantendo il libero accesso a tutti i servizi. I minori stranieri non accompagnati, così, escono finalmente dal grande magma che circonda la gestione amministrativa delle migrazioni conferendo le competenze ai Tribunali dei Minori e rafforzando quelle dei Servizi Sociali territoriali.

Al raggiungimento della maggiore età, il Permesso di Soggiorno sarà convertito automaticamente premiando chi ha intrapreso percorsi di formazione ed integrazione. Anche se tardi, arriva una svolta di civiltà che, malgrado tutto, non ha trovato un consenso unanime fra le forze politiche.

Oumoh, la bambina ivoriana di quattro anni sbarcata a Lampedusa a novembre, una delle migliaia di minori non accompagnati che sbarcano in Italia (lo scorso anno sono stati 26.000 circa, settemila dei quali non si ha più traccia) ha riabbracciato la mamma giunta in aereo da Tunisi. Camara Zeinabou, 31 anni, scappata dalla Costa d’Avorio, aveva messo sua figlia su un gommone per sottrarla al brutale rito dell’infibulazione. In una saletta dell’aereoporto di Palermo, con in braccio la sua bimba, mostra sul telefonino tutti i messaggi di morte e di minacce che gli sono arrivati dal marito e dai familiari dopo la sua fuga. Le sue poche parole all’arrivo sono state “Grazie a tutti, grazie Italia. Avrei fatto qualsiasi cosa per ritrovare la mia bambina. E’ un miracolo.” E racconta “Sono fuggita appena ho potuto per salvare mia figlia. Dopo aver raggiunto con lei la Tunisia l’ho affidata ad una amica di mia sorella e sono tornata indietro a prendere soldi e documenti, ma quando sono tornata a Tunisi e non ho più trovato mia figlia mi è caduto il mondo addosso. Si era imbarcata per l’Italia con quella donna. Non sapevo che fine avesse fatto. Speravo che fosse viva. Allora anch’io ho cercato il primo gommone in partenza per l’Italia e sono partita. La barca si è rotta subito e io, che non so nuotare, pregavo: Dio non farmi morire! Devo andare da Oumoh! Per fortuna sono riuscita a scendere sulla spiaggia e a tornare indietro. E quando alcuni giorni dopo mi è arrivata la telefonata dall’Italia che mi diceva che mia figlia era viva non riuscivo a crederci. Per quattro mesi ho aspettato che mi rilasciassero il passaporto e parlavo via Skipe con mia figlia e la rassicuravo: “Aspettami, mamma sta venendo!” ma il documento non arrivava mai e io ero pronta a rimettermi nelle mani dei trafficanti. Ma ce l’abbiamo fatta e ora voglio solo ricominciare con lei”.