Carlo Verdone, concluse le riprese del film “Si vive una volta sola”
«Accogliente, da visitare, da gustare. Parliamo di amicizia e insoddisfazione, nonostante i quattro amici protagonisti siano medici affermati. Scherzi, come accade nella migliore tradizione dei film corali e un pizzico di cinismo, anche se qualcosa cambierà la vita dei quattro protagonisti»
«La Puglia, gran bella regione, ci sarà un motivo se viene segnalata in Italia e all’estero come la più bella in assoluto». A pochi giorni dal «tutti a casa» giunto dal set del film “’Si vive una volta sola”, dopo otto settimane di riprese in Puglia, il regista-attore Carlo Verdone insieme con Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora, in un’affollata conferenza-stampa ha raccontato l’esperienza pugliese. Il film è prodotto dalla De Laurentiis, patron del Napoli e della squadra del Bari (non è detto che Aurelio non abbia voluto fare un “regalo” alla piazza pugliese) con il sostegno di Apulia film commission. Il film, altro non è che un viaggio verso i mari del Sud di quattro amici medici.
«E’ pure qualcosa di più della storia di un’amicizia – ha dichiarato Verdone in conferenza – per scegliere i luoghi dove girare, ho percorso in lungo e in largo l’Italia meridionale e quasi istintivamente ho scelto di andare a destra e non a sinistra: ho fatto bene perché la gente e i luoghi si sono dimostrati ideali. Ma è stato in fase di montaggio che ho anche scoperto una luce, una luminosità e dei colori affascinanti». In conferenza, interviene anche un altro dei protagonisti di “Si vive una volta sola”. Anche se lucano, Papaleo conosce bene questi posti. «La Puglia è una regione che potrebbe trascinare la rinascita per il Sud che, se vuole riscattarsi, può farlo partendo dalla cultura».
Scena prima scena del film. Il chirurgo di fama Carlo Verdone sottopone alla risonanza magnetica addirittura il Papa. Non è un esordio in veste di specialista, nella sua lunga carriera cinematografica l’attore-regista aveva già indossato il camice bianco: in “Manuale d’amore” era un pediatra, in “Viaggi di Nozze” il cinico Raniero Cotti Borroni, in “Italians” un dentista. E, nella vita, Verdone. «Ho salvato la pelle a più di un amico grazie al mio intuito di medico mancato: diagnosi e farmaci sono sempre stati la mia passione e spesso gli amici mi chiamano per un consulto: dico la mia opinione, ma, sia chiaro, indirizzo l’interlocutore allo specialista«».A un primo incontro con la stampa, raffica di aneddoti. Per esempio, di quella volta che, indossato un guanto da cucina, eseguì una visita prostatica sull’amico sofferente arrivando a scoprire il brutto male incredibilmente sfuggito al luminare che l’aveva in cura. Siamo nel cuore del Salento, in un’atmosfera effervescente Verdone gira davanti e dietro alla cinepresa la sua nuova scoppiettante commedia.
“Si vive una volta sola” è una storia corale, a tratti crudele, costellata di colpi di scena (la sceneggiatura è firmata da Verdone, Giovanni Veronesi e Pasquale Plastino) e interpretata da un quartetto di attori importanti. Con Verdone, infatti, recitano Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora. «Formiamo un’équipe chirurgica di altissimo valore ma, mentre nel lavoro siamo affiatati e imbattibili, nella realtà abbiamo tutti vite private disastrose scandite da fallimenti e solitudine. Così ci buttiamo sulla goliardia, organizzando epiche beffe e scherzi feroci», anticipa Verdone.
Nel corso di una vacanza in Puglia, motivata da uno scopo necessario che lo spettatore scoprirà solo alla fine del film, i quattro impareranno a fare i conti con se stessi, con le loro certezze e le loro paure, con fragilità e ambizioni. «La loro amicizia restituirà a ciascuno la verve e la voglia di riscatto: sarà un film molto dinamico, vedrete», spiega il produttore Aurelio De Laurentiis, sul set con il figlio Luigi. «In buona sostanza, un road movie destinato a concludersi con fuochi d’artificio». Da vedere, come le bellezze della Puglia. Che non è solo cultura, ma una regione ospitale, affascinante, bella. E buona, considerando il verde, le ricchezze della sua terra, e la gastronomia che da queste parti non si batte.