Cambia la Santa Messa, da domenica 29 novembre
«Confesso a Dio onnipotente…», nel nuovo Messale il linguaggio diventa paritario. Fra le altre nuove frasi: «Non abbandonarci in tentazione» e «Santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito». Infine, privilegiate le invocazioni in greco «Kirye eleison, Christe eleison». E per la Messa di mezzanotte il prossimo 24 dicembre…
Da domenica 29 novembre la maggior parte delle parrocchie italiane della Chiesa cattolica inizieranno ad usare la nuova edizione del Messale, cioè il libro che contiene riti e preghiere ufficiali da pronunciare durante la Santa messa. Il Messale è stato elaborato dalla CEI, l’Assemblea dei vescovi italiani e diventerà obbligatorio dal 4 aprile 2021, cioè la prossima giornata di Pasqua.
Il messale in uso oggi in Italia risale al 1983 e diversi osservatori dentro e fuori dalla Chiesa ritenevano avesse bisogno di un aggiornamento. Anche Papa Francesco negli anni scorsi aveva chiesto più volte alle Chiese nazionali (responsabili della stesura dei messali) di utilizzare un linguaggio più inclusivo e più fedele ai testi sacri. Il lavoro sul nuovo Messale è durato diversi anni e si è concluso soltanto nel novembre del 2018. Il testo è stato poi approvato dal Papa pochi mesi dopo.
Da domenica prossima, dunque, il nuovo Messale. Revisionato dalla Cei, si diceva, introdurrà definitivamente una serie di modifiche alle formule e alle preghiere più popolari e conosciute. A ricordarlo, dopo averlo reso noto nelle scorse settimane, un documento diramato dalla Città del Vaticano.
Un esempio delle novità introdotte a partire nella maggior parte delle chiese cattoliche (qualcuna si prenderà il tempo necessario per suggerire ai propri fedeli variazioni e significato delle stesse all’interno della funzione religiosa). Nel Padre Nostro, volendo semplificare le indicazioni sul nuovo Messale, arrivano le parole: «Non abbandonarci in tentazione» e non più «Non ci indurre in tentazione» come si è recitato finora. Al momento della consacrazione, il prete all’altare dirà: «Ecco l’Agnello di Dio… beati gli invitati alla cena dell’Agnello». Inoltre il prete dirà, dopo il Santo: «Veramente santo sei tu, o padre» e proseguirà «Santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito». Sempre nella consacrazione c’è anche un’altra modifica: «Consegnandosi volontariamente alla passione».
Il “Gloria” avrà una nuova formulazione: «Pace in terra agli uomini amati dal Signore». E al Kyrie sono privilegiate le invocazioni in greco. «Kirye eleison, Christe eleison». Infine all’atto penitenziale è stata apportata una aggiunta inclusiva: «Confesso a Dio onnipotente fratelli e sorelle tutti». Il linguaggio è più inclusivista e paritario, alla parola fratelli segue sempre quella di sorelle.
Da domenica 29 novembre, dunque, con l’inizio dell’Avvento, entra in vigore nella maggior parte delle diocesi italiane il nuovo Messale. Avranno tempo per entrare perfettamente a regime entro la Pasqua del 2021. La Conferenza Episcopale Italiana si augura che queste novità possano arginare l’iniziativa di qualche prete al “fai-da-te”. Il sacerdote non deve «togliere o aggiungere alcunché di propria iniziativa», ammonisce, infatti, la Cei nell’introduzione al Nuovo Messale. E avverte: la «superficiale propensione a costruirsi una liturgia a propria misura» non solo «pregiudica la verità della celebrazione ma arreca anche una ferita alla Comunione ecclesiale». Un caso su tutti? Quello del battesimo. Qualcuno invece che «io ti battezzo» diceva «noi ti battezziamo». Un abuso liturgico, come ha avvertito lo scorso agosto lo stesso Papa Francesco, che costa la validità del sacramento stesso.
Intanto, in vista del Natale, potrebbe esserci un nuovo protocollo per la Messa più sentita dell’anno. Comitato Tecnico Sanitario e Cei hanno avviato consultazioni per capire come poter modificare orari, presenze, cori e processioni.
Tra i nodi da sciogliere: l’orario con un possibile allungamento di un’ora o due, per la sera del 24 dicembre, del “coprifuoco” (oggi alle 22.00), per garantire la partecipazione alla “Messa di mezzanotte”. Naturalmente rispettando controllo della temperatura, distanziamento sociale, indossando le mascherine altro obbligo al quale sottoporsi per assistere alla funzione religiosa più sentita dal popolo cattolico.