I tarantini si giudicano, passano al setaccio un po’ di numeri
Il capoluogo ionico mostra il fiatone. Ma è tutto il Sud a volere di più, magari anche «solo il giusto». Sanità poco soddisfacente, lo stesso dicasi per la sicurezza. Divario con il Nord che la fa da padrone. Cittadini contenti sulla qualità della vita nella propria città: Taranto valore minimo (47,8%), Trento al massimo (95,4%)
Trento prima, Taranto ultima. Che la qualità della vita nel capoluogo ionico non fosse brillante, forse già lo si sapeva. Ma che fossero proprio i tarantini a dirlo, anzi, sottolinearlo, nemmeno il peggiore dei pessimisti avrebbe potuto immaginarlo. E, invece, è proprio così.
A proposito di soddisfazione dei cittadini circa la qualità della vita nella propria città il valore minimo si registra proprio a Taranto (47,8%), mentre il valore massimo è, appunto, appannaggio di Trento (95,4%).
Questo è, per larghi tratti, quanto scaturisce dal sondaggio «Quality of life in European cities», un’accurata ricerca condotta dalla Commissione europea grazie anche al contributo dell’Istat svolto prendendo a campione una selezione di città europee e, nello specifico, quelle città italiane considerate – a detta degli stessi abitanti del luogo – «la quota di popolazione soddisfatta per la vita nella propria città». Una quota più che soddisfacente, posto che il buon 80% degli italiani è felice del posto in cui vive. Attenzione, buona parte degli italiani: per i tarantini non è proprio così, più della metà del campione interprellato, vorrebbe sostanzialmente vivere altrove. O, comunque, nella stessa città, a patto che questa cambiasse in tutta una serie (lunga) di parametri.
TARANTO, INSODDISFATTA
Taranto ultima, ma Trento, non solo prima in Italia, ma anche prima nella classifica europea che compie un monitoraggio su 85 città. Consolazione, ma parliamo sempre di quote al minimo storico: secondo una minima parte degli interpellati, la qualità della vita sarebbe migliorata negli ultimi cinque anni. Con l’eccezione di due altre città (una delle quali pugliese): Bari e Messina.
Tasto dolente, i servizi sanitari. «La percentuale maggiore – scrive l’Agenzia giornalistica Ansa – che prova soddisfazione per le attività di assistenza risiede al Nord, mentre la quota di insoddisfatti è al Sud. Su una cosa, però, convergerebbero le opinioni degli italiani: tutti sono poco soddisfatti dei trasporti pubblici rispetto ai loro vicini europei; inoltre chi vive nelle città italiane, cosi come i cittadini europei, risulta soddisfatto della scuola, mentre un punto debole in Italia è rappresentato dalla pulizia delle strade».
Detto di Trento al top, anche in Europa, e Taranto fanalino di coda, sono sei – secondo la stima resa pubblica mediante gli organi di informazione – ecco le città italiane in cui si osservano percentuali molto alte di popolazione soddisfatta di vivere nella propria città (superiori, pensate, al 90%). Oltre a Trento, sono soddisfatti di vivere nelle rispettive città gli abitanti di Trieste, Cagliari, Bergamo, Brescia e Bolzano.
I CAN’T GET NO…
Come si diceva, l’inchiesta di cui scriviamo si inserisce nel filone di studi sulla «life satisfaction». Un progetto che ha l’obiettivo di misurare aspetti tra i quali figurano: percezione della qualità della vita nella propria città (lavoro, servizi pubblici, sicurezza, ambiente, amministrazione locale, varie ed eventuali); altri punti toccati dallo studio, le opinioni sulla capacità inclusiva della città, il sostegno da parte delle reti sociali e la fiducia verso i propri concittadini, le opportunità offerte dalla città (trovare, per esempio, un buon lavoro e un alloggio).
Città italiane nelle quali si osservano le percentuali più basse di persone che si sentono sicure a camminare da sole di notte nella propria città: Taranto, con lei Catania, Milano, Genova, Venezia, Parma e Bari (quote ridotte al 30%). Roma è prima, registra la percentuale più bassa (36%) di chi si sente sicuro a camminare da solo la notte. Evidentemente il 70% non la pensa allo stesso modo: ha paura di aggirarsi da solo.
…SUD POCO REATTIVO
In buona sostanza, l’Istat, nel focus relativo alla qualità della vita nella città italiane nel 2023, rivela che la soddisfazione dei cittadini italiani per i servizi sanitari presenta situazioni in netto contrasto, come prevedibile, considerando lo storico divario di investimenti e assistenza fra Nord e Sud. Al Nord si registrano percentuali di cittadini soddisfatti per la sanità che superano il 60%, mentre nelle città del Sud le percentuali, non si scappa, sono tutte al di sotto del 50%.
Quote di soddisfatti per i servizi sanitari, che vanno dal 30% al 40% si registrano a Napoli, Catania, Palermo, Messina e Cagliari. Taranto, purtroppo, rientra ancora una volta fra chi manifesta un certo dissenso: nella Città dei Due Mari guai a parlare di Sanità: ti manderebbero in…ospedale. A far buona compagnia, però, al capoluogo ionico, ecco altri due capoluoghi, anche questi al Sud: Sassari e Reggio Calabria. In quanto a gradimento, per finire, troviamo esattamente a metà strada Roma e Genova (50%).