Simona Scarpati, assessore al Welfare al Comune di Taranto

«Sogno un assessorato al Lavoro e alle Politiche sociali all’avanguardia. Rispettiamo il programma del sindaco, Rinaldo Melucci: massimo sostegno alle fasce più deboli, ma nel rispetto della legalità. Maggiore emergenza: richiesta di contributi abitativi e alloggio popolare. Fra le altre attività: Piano sociale di zona,Sportello antiviolenza, il Centro dell’Alzheimer»

Incontro negli studi di “Costruiamo Insieme” con Simona Scarpati, assessore al Welfare al Comune di Taranto. Da circa un anno, riveste un ruolo importante nello scacchiere della Giunta del sindaco Melucci. In più occasioni, infatti, il primo cittadino ha sollecitato massimo impegno nei settori in cui questa città richiede interventi, con particolare riferimento alle fasce deboli.

Che assessorato è quello del Lavoro e delle Politiche sociali, a Taranto?

«Un assessorato di frontiera, front-office, un settore particolarmente delicato nel quale confluiscono i bisogni iniziali e finali di un’intera collettività; variegati i temi dei quali ci interessiamo, tutti di uguale importanza, basti pensare a disabilità, minori, povertà estrema, anziani».

Quanto ha trovato da fare e quanto c’è da fare nel suo assessorato?

«Mi sono insediata circa un anno fa, in sede di bilancio come Amministrazione posso dire che abbiamo realizzato tantissimo: per esempio il nuovo Piano sociale di zona, approvato in Consiglio comunale lo scorso 26 luglio; numerose le attività poste in essere, a partire da una revisione del Regolamento sui contributi abitativi, l’emergenza-alloggi – notevole nella nostra città – e poi lo Sportello antiviolenza, il Centro del “Dopo di noi”, il Centro dell’Alzheimer, servizi dei quali la nostra città era sprovvista; senza contare tutto il settore fragile delle Politiche di famiglia, un tempo scarsamente considerato e sul quale, invece, abbiamo inteso porre la nostra attenzione».

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Qual è la percezione che ha della città dal suo “avamposto”?

«Sono a stretto contatto con i cittadini e le problematiche legate alla loro condizione: esiste una forte emergenza abitativa».

Cosa le chiede, invece, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci?

«Una grandissima cura nel rapporto con le fasce deboli: prestare massima attenzione al disagio e realizzare progetti e interventi diversificati che vadano a coprire emergenze e fasce fragili cui mi riferivo poc’anzi: è uno dei punti fondamentali della nostra Amministrazione, una delle linee-guida del nostro primo cittadino».

Cosa le chiede, in buona sostanza, la gente che viene a trovarla?

«Nella maggior parte dei casi, esigenze legate ai contributi abitativi  e all’alloggio popolare; questo a significare come l’emergenza abitativa sia uno dei settori che richiede interventi».

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Quanto le duole dire “no”?

«Certo che duole, ma dobbiamo avere massimo rispetto della legalità, punto-cardine del nostro programma: laddove è possibile intervenire, essendoci condizioni, requisiti, lo facciamo costantemente, ogni giorno; dove, purtroppo, quei requisiti richiesti non ci sono, ci atteniamo alle disposizioni previste dalla legge».

Ha un sogno?

«In parte si sta realizzando attraverso quanto svolto in quasi un anno di attività nel settore del Welfare, come il Piano sociale di zona. Ovviamente il tema è talmente delicato e vasto che non bisogna mai tirare il fiato: mai cullarsi sulla convinzione di aver fatto tutto, perché c’è sempre qualcosa da fare; detto questo, desidero dare alla collettività un Assessorato al Lavoro e delle Politiche sociali sempre più all’avanguardia con un maggior numero di servizi in ogni singolo settore».