Progetto Erasmus, a cura dell’Istituto comprensivo “Renato Moro”

Sono i tre pilastri fondamentali su cui si basano competenza e insegnamento. Sedici studenti e dieci docenti stranieri accolti a Taranto. Giunti da Turchia, Portogallo, Bulgaria, Polonia e Grecia.  Un plauso alla dirigente scolastica Loredana Bucci e a quanti hanno realizzato il programma. Per gli ospiti è stata una settimana ricca di esperienze significative

 

Sono rimasti a Taranto fino a venerdì scorso i sedici studenti stranieri del Progetto Erasmus “Toys Stories: Portraits of children and their toys around Europe”. Accompagnati da dieci docenti, sono giunti da Turchia, Portogallo, Bulgaria, Polonia e Grecia per essere ospiti dell’istituto comprensivo Renato Moro di Taranto.

Il progetto, lodevole, entusiasmante, ha visto uno scambio di buone pratiche attraverso un confronto culturale tra i giochi tradizionali di oggi e di ieri. Ma, attensione, non è stato siolo questo il motivo conduttore che i ragazzi hanno seguito a partire dal primo pomeriggio di lunedì 8 novembre.

Il primo di questi appuntamenti si è svolto nel plesso “Leonida”, in via Lazio. Per le delegazioni straniere, accolte dall’Inno europeo, il “benvenuto” è stato rivolto in dieci lingue diverse a cura della dirigente scolastica Loredana Bucci e degli studenti della secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo “Renato Moro”. Danze e balli tipici del territorio con la consegna di tamburelli ai Paesi partner. Primo tema affrontato: l’innamoramento, sentimento universale, che pur se con tante sfaccettature in ogni Paese, permette di superare tutte le diversità.

Per questo motivo è stata portata in scena una rappresentazione che ha visto protagonisti gli alunni della “Leonida” che hanno raccontato l’amore nelle diverse nazioni coinvolte nel progetto “Erasmus plus”, con un omaggio al sommo poeta Dante, che nella “Commedia” alla fine del 1200 aveva celebrato l’amore puro attraverso la figura di Beatrice. Anche l’esibizione della pizzica si è arricchita del suo significato autentico. Un ballo che anticamente, in Puglia, rappresentava il momento cruciale dell’innamoramento. La scintilla scoccava con uno sguardo fugace durante la “pizzica de core” durante la quale gli innamorati erano vicini senza mai toccarsi, con il dono di un fazzoletto rosso da parte della ragazza al ragazzo che era riuscito a rapirle il cuore.

 

SCAMBIO “NON SOLO CULTURALE”

Ma lo scambio non è  solo culturale, bensì anche ludico. I partecipanti di “Toys Stories”, infatti, sono stati invitati anche a “creare” nuovi giocattoli o a “ideare” nuovi giochi (anche digitali) per migliorare le abilità creative e stimolare il pensiero computazionale. Ogni Paese Partner ha offerto il proprio contributo, in merito alla valutazione, alla piattaforma ETwinning, alla diffusione del progetto sui social, alla metodologia.

Il nostro Paese ha scelto la metodologia. In qualità di leader del movimento “Senza zaino”, l’Istituto comprensivo “Renato Moro” ha mostrato con competenza in che modo il suo insegnamento si concentra su tre pilastri: ospitalità, responsabilità e comunità. Una scuola nella quale gli studenti si sentono supportati nel loro apprendimento e nella loro crescita per diventare futuri cittadini. Nonostante l’impossibilità di viaggiare degli ultimi due anni, docenti e studenti dei Paesi ospiti hanno ugualmente portato avanti il progetto online nella Scuola Primaria e in quella Secondaria di 1 grado, mantenendo attivo lo scambio culturale e i progetti nella Scuola Primaria e Secondaria.

“La mobilità Erasmus – sostiene Loredana Bucci, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Renato Moro” – è un’esperienza vista come positiva e arricchente; l’Erasmus ci aiuta a essere inclusivi e ospitali verso altre culture; la mobilità rafforza il senso di unione e ci ispira ad apprezzare la diversità dell’Unione Europea, a fare nuove amicizie e a imparare nuove lingue”.

Quella in Italia, e in particolare, quella tarantina, è stata una settimana ricca di esperienze significative. Sono state, infatti, organizzate attività culturali con momenti di accoglienza, scambi culturali e amichevoli per far conoscere il nostro territorio e le sue abitudini a chi risiede all’estero.

 

ACCOLTI A PALAZZO DI CITTA’

Martedì 9, gli studenti del Progetto Erasmus ed i loro docenti sono stati accolti a Palazzo di Città dagli amministratori locali, tra questi, l’assessore alla Pubblica istruzione, Deborah Cinquepalmi. I ragazzi sono stati accompagnati a visitare luoghi caratteristici di Taranto: la cattedrale di San Cataldo, la Città vecchia ed il Museo Diocesano. Nel corso della visita è stato, inoltre, proiettato un video promozionale in lingua inglese su Taranto e le sue bellezze. Diversi i contributi al documentario, tra cui quello del presidente dell’Autorità portuale di Taranto, Sergio Prete.

Nel pomeriggio, nel plesso “Leonida”, sono state illustrate mediante l’ausilio di slide sullo scambio delle pratiche metodologiche del “Senza Zaino”. Mercoledì 10, la delegazione straniera ha visitato i diversi plessi dell’istituto comprensivo con, a seguire, un momento musicale a cura dell’Orchestra Archita. Ancora attività differenziate per i gruppi e nel pomeriggio visita al MArTA, il Museo archeologico nazionale. Giovedì escursione in barca a bordo delle motonavi gestite da Amat-Kyma mobilità, e visita al Castello Aragonese.

Nel pomeriggio, giro turistico ad Alberobello, alla scoperta dei trulli, e a Martina Franca, per la Valle d’Itria. Venerdì, ultimo giorno di visita a Taranto. Prima del ritorno a casa, la delegazione dei sedici studenti ha preso parte a tornei sportivi che hanno visto protagonisti studenti italiani e studenti di altre nazionalità.