In Puglia gli scavi stanno portando alla luce un antico tesoro

Bellezze di un grande passato sepolte ovunque. Nei primi Anni Sessanta, in provincia di Foggia scoperto un altro sito archeologico di grande importanza storica. Tra i Monti Dauni e il Tavoliere della Puglia. Scoperta dall’archeologo belga Joseph Martens, negli anni si aggiunse  una equipe guidata da Giuliano Volpe, rettore dell’università di Foggia

 

Herdonia o, se preferite, Ordona, nel pieno rispetto delle sue radici latine, a ragione è considerata la Pompei della Puglia. Detto che in Italia ci sono bellezze di un grande passato sepolte ovunque, è risaputo. Per non parlare del Sud, nell’arco mediterraneo, dalla Sicilia alla Puglia, proseguendo per la Calabria e la Campania, dove i resti di una grande città come Pompei testimoniano sciagura e bellezza insieme. L’esplosione vulcanica che sommerse in poche ore la città ai piedi del Vesuvio e, con essa, migliaia di persone; la bellezza di un’architettura in qualche modo rimasta intatta, tanto da farne uno dei siti più visitati in Europa. Una scoperta che risale al 1748, quando fu riportato alla luce un sito archeologico nel 1997 entrato autorevolmente a far parte dell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Dunque, Ordona, provincia di Foggia. Per dire che la Puglia oggi ospita qualcosa di simile a Pompei, insomma un altro sito archeologico di grande importanza storica. Non sappiamo ancora quanto paragonabile alla bellezza e alla grandezza della città con uno dei più grandi parchi archeologici del mondo. Ci troviamo di fronte a qualcosa di simile, sperando che anche in questo caso, negli anni, possano essere trovati resti e finanziamenti che accelerino gli scavi e la scoperta di tante altre bellezze di un territorio con secoli di storia.

 

 

ANCHE SITI TURISTICI

Gli esperti, riporta uno dei siti migliori e più aggiornati in circolazione, viaggi.nanopress.it, in un articolo a firma di Liana Cinelli, ci stanno lavorando da anni, ma pare che gran parte dell’antico manufatto, sia ancora da scoprire.

Herdonia, oggi Ordona, è avvitata tra i Monti Dauni e il Tavoliere della Puglia. Custodisce i resti di un’antica città romana scoperta nei primi Anni Sessanta dall’archeologo belga Joseph Martens. Solo nel 1993, all’equipe guidata dell’archeologo belga, andarono ad aggiungersi studiosi italiani, guidati stavolta da Giuliano Volpe, rettore dell’università di Foggia. Grazie a questo lavoro di squadra gli scavi hanno portato alla luce l’antica città.

Fra le mura perimetrali, si possono osservare le fondamenta dei templi e quelle di una basilica. Oltre a queste prime tracce evidenti, è possibile vedere il foro e alcuni siti nei quali si svolgevano attività quotidiane, fra queste, mercato e terme. Fra quanto riportato alla luce, poi, anche un anfiteatro e un quartiere con le sue case. Proseguendo gli scavi è stato possibile rinvenire anche una necropoli dalla quale si evincono le antiche usanze funerarie.

Non sono stati completati i lavori. Per venire a capo della ricchezza ancora sommersa, occorreranno ancora anni di lavoro. Quanto rilevato negli anni richiede tempo e impegno, oltre a sostanziali risorse economiche del Ministero dei Beni culturali.

 

 

…HERDONIA ATTENDE ALTRI SCAVI

Herdonia, in epoca romana si trovava sul tracciato della via Minucia, poi rinominata via Traiana, percorso importante così da unire le città di Benevento e Brindisi, ponte ideale verso la Grecia. Un tratto di strada percorso successivamente durante tutto il periodo del Medioevo, fino a quando nel Duecento divenne residenza di caccia di Federico II di Svezia. In età tardomedievale, Herdonia cominciò a spopolarsi fino ad essere abbandonata in via definitiva, prima che due secoli più tardi re Ferdinando IV di Borbone, decise di farne un’area agricola.

Molte sono ancora le aree, scrive viaggi.nanopress.it,  da esplorare: i Beni culturali del posto vorrebbero realizzare un Parco archeologico, mossa che consentirebbe a preservare l’intero sito. Una scelta che col passare degli anni incoraggerebbe il turismo portando alla Puglia benefici economici. La collocazione di questa città storica fa pensare alla presenza di altri tesori ancora nascosti. Quanto emerso fino ad oggi riveste grande importanza storica, un’altra testimonianza dell’antico passato del nostro Paese.