Imprenditore salentino, nonostante il caro-bollette

«Ultima bolletta: un milione di euro!», dice Spiridione Strafino, patron di Royal Salento, fabbrica di gelati di Monteroni (Lecce). «Mandare a casa il personale? Non ci penso nemmeno, piuttosto insieme con loro penso ad una ottimizzazione dei prodotti da rimodulare sul mercato e ad adottare misure energetiche che possano abbattere i costi a quasi la metà di quanto speso finora». Infine, una riflessione: «Perché uno che dà lavoro deve pagare kilowatt pesanti rispetto al consumo casalingo?»

Foto Messaggero

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Anche Salento Royal, una delle più note fabbriche di gelato del Sud, con sede a Monteroni (Lecce) finisce nel vortice del caro-bolletta. Stavolta, però, nonostante la somma schizzi alle stelle, triplicando, se non proprio quadruplicando la spesa in fatto di energia, l’imprenditore chiamato in causa accusa sì il colpo, ma non si piange addosso. Non chiude, né tantomeno manda a casa una parte del personale. Per farla breve, non ha alcuna intenzione di licenziare.

Corre ai ripari, questo sì, ma non riduce produzione, né accompagna i suoi dipendenti alla Cassa integrazione o, peggio, al licenziamento. Del resto, l’amministratore della società, Spiridione Strafino, commenta: «Non più di qualche mese fa, con l’aumento della domanda sui gelati di nostra produzione, ho assunto una decina di nuove figure professionali: ovviamente mi sto consultando con i miei collaboratori per comprendere quali strategie assumere e in quale modo poter risparmiare e ottimizzare produzione e costi».

La notizia viene ripresa da numerosi quotidiani e agenzie, fra questi l’edizione barese di Repubblica, con un articolo di Francesco Oliva, che descrive quanto accaduto e riporta le dichiarazioni dell’imprenditore-amministratore di Salento Royal.

BOLLETE PIU’ CHE SALATE

Tutto parte da una bolletta che ai più appare già salata. Causa “costi quadruplicati” Salento Royal ferma la produzione delle vaschette di gelato. Ma l’imprenditore Strafino, spiega Repubblica, non si arrende: «Stiamo realizzando un impianto fotovoltaico e a breve disporremo di un impianto di produzione di energia con grossi gruppi elettrogeni a gasolio: in questo modo risparmieremo il 40% sul costo attuale dell’energia».

Royal, l’azienda salentina produttrice di gelati, riprende l’agenzia Ansa, quest’anno ha pagato una bolletta da un milione di euro per l’elettricità, a differenza dei 300mila euro circa spesi negli anni scorsi per la stagione lavorativa che va da febbraio ad agosto. L’argomento che polarizza l’interesse dei lettori, evidentemente, è la serie di dichiarazioni rese da Spiridione alla stampa, che insiste sulla sua tesi. «Chiusura impensabile; licenziare, poi, è una cosa che non esiste», l’imprenditore ha deciso di puntare sul fotovoltaico e mettere temporaneamente da parte il gelato in vaschetta continuando a produrre formati meno “energivori” e “più remunerativi” dal punto di vista dei costi.

«Il costo dell’energia destinato a crescere dice l’imprenditore – lo ritengo un’anomalia: per la mia casa lo pago 0,26 centesimi a kilowatt; domanda: “perché un imprenditore che dà lavoro e distribuisce ricchezza deve pagarlo quattro volte tanto?”». «Gli altri anni – dichiara all’agenzia Ansa – il costo energetico incideva per il 5%, quest’anno è arrivato al 18-19%: non sempre si riesce a recuperare, è una guerra continua. Per la prima volta siamo dovuti intervenire per ritoccare i costi di alcuni prodotti siamo stati costretti a ritoccarli, mentre il costo della nostra vaschetta è sostanzialmente invariato dal 1984: costava 3.700 lire e oggi costa 1 euro e 90 centesimi».

Foto Telebari

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«LlCENZIARE, NEMMENO PER SOGNO!»

Si diceva, che anziché licenziare, l’imprenditore ha pensato di ottimizzare i costi energetici della sua fabbrica di gelati, dedicando gli sforzi della sua azienda (cinquantadue dipendenti) alla produzione di gelati mono porzione, meno «energivori» delle vaschette.

In attesa degli aiuti dello Stato, la “Royal” ha inoltre intrapreso la realizzazione di un impianto fotovoltaico ed uno di produzione di energia con gruppi elettrogeni a gasolio, che consentiranno di risparmiare il 40% sul costo attuale dell’energia.

«Il latte e lo zucchero hanno subito l’ennesimo aumento a giugno – spiega ancora a Repubblica Strafino – i produttori di biscotti (dunque, farina, olio) dal primo ottobre aumenteranno i prezzi del 29%». Dal Governo, poi, non arriverebbero le risposte che si attendono da tempo. Anche troppo: «Facciamo esclusivo affidamento – conclude l’imprenditore salentino – stiamo realizzando un impianto fotovoltaico e a breve disporremo di un impianto di produzione di energia con grossi gruppi elettrogeni a gasolio: in questo modo risparmieremo il 40% sul costo attuale dell’energia». E noi? Tifiamo Salento, Strafino e per tutti gli imprenditori virtuosi che invece di demoralizzarsi a causa di queste pesanti docce fredde, riflettono e partono con un contrattacco virtuoso. E, soprattutto, facendo tesoro dei suggerimenti dei collaboratori e senza licenziarne uno che sia uno.