Maria Grazia Serra, presidente di Medici per l’Ambiente (ISDE)
«Siamo quaranta, proviamo a dare risposte, ma la gente ha paura. Risposta blanda dal quartiere Tamburi, rione a ridosso dell’industria. L’intervista del New York Times, ci ha lusingati. Continuiamo a fare il nostro lavoro, ringraziamo quelle farmacie che ci ospitano nei quartieri cittadini»
Prosegue la nostra rubrica “Assistenti e assistiti”, una panoramica sulle associazioni di cittadini e professionisti che hanno a cuore il sociale. Ultimo ospite di sito, canale youtube e web radio di Costruiamo Insieme, Maria Grazia Serra, presidente dell’associazione ISDE, Medici per l’Ambiente.
Presidente, cominciamo dalla cronaca, la telefonata di un giornalista della redazione romana del prestigioso New York Times.
«Essere contattati da una testata così importante non ha potuto che farci piacere; a loro ha interessato l’impegno volontario di una quarantina di medici a disposizione di chiunque, su un territorio che in fatto ambientale non se la passa poi così tanto bene, avesse bisogno di controlli più approfonditi; nello stesso tempo, chi ci ha intervistati voleva inoltre conoscere il nostro impegno nel coprire quel vuoto informativo che a volte si registra – per motivi di carattere scientifico e, a volte, per scelte politiche – sul nostro territorio. Non che gli organi di informazione locali non ci stiano vicini, ma che del nostro impegno si accorgessero anche all’estero non ha potuto che farci enorme piacere».
Se l’aspettava una simile attestazione di stima?
«Siamo rimasti favorevolmente sorpresi, ci hanno rivolto domande sugli sportelli informativi, ma anche sull’informazione che portiamo a conoscenza degli studenti da quattro, anche cinque anni, con il programma “Ambiente e salute, parliamone a scuola”. E’ stata la prima volta che la stampa internazionale ci ha gratificati intervistandoci».Passo indietro, l’idea dell’associazione, come nasce e si sviluppa.
«L’ISDE, associazione della quale facciamo parte, è riconosciuta a livello internazionale dall’organizzazione mondiale della Sanità; in Italia sono diverse le sedi ISDE; in Puglia il problema è particolarmente sentito, pertanto i Medici per l’ambiente sono molti di più rispetto ad altre regioni: esistono sedi a Taranto, Lecce, Foggia, il presidente Di Ciaula a Bari, molto attivo; giorni fa, proprio per spiegare la Medicina ambientale, sono stata invitata in università a tenere una lezione per i giovani medici che stanno svolgendo una preparazione in Medicina generale. Insomma, siamo presenti a tutto tondo nell’attività informativa.
ISDE Taranto conta quaranta iscritti, un numero non molto elevato, considerando i medici presenti sul nostro territorio; posso dire, però, che siamo molto attivi; ci interpellano, invitano spesso e ovunque ci sia da fare chiarezza sul nostro ruolo e sullo stato di salute dei nostri cittadini; dell’associazione fanno parte pediatri che si sono spesi e continuano a farlo con grande generosità, nei confronti dei piccoli affetti da problemi di salute».
Dalla vostra angolazione, la foto della nostra città, l’ambiente che circonda il territorio ionico.
«Con gli sportelli informativi, polso della situazione in tema di ambiente, registriamo nei nostri interlocutori una certa inconsapevolezza e scarsa partecipazione, per giunta proprio in quei quartieri dove il problema dovrebbero avvertirlo con maggiore costanza, è il caso del rione Tamburi: non sono molti quei cittadini che vengono a trovarci per porre domande ed ascoltare le nostre risposte».
Quale domanda si è fatta e quale risposta si è data?
«Potrebbe dipendere da una sorta di rifiuto, forse da una mancanza di fiducia nei confronti dei medici e della stessa medicina».
Magari la gente si è sentita trascurata a lungo, sentita strumento politico.
«Di sicuro la gente ha un costante bisogno di essere rassicurata; senza nulla togliere al reparto di Oncologia pediatrica nel quale sono attivi colleghi preparatissimi, e forse per questo l’impressione che ne ricaviamo è come se la gente dicesse “è vero ci ammaliamo, ma possiamo sempre curarci sul territorio avendo strutture importanti”. La gente non vuole essere spaventata, ma accompagnata ad eventuali cure, anche se – è bene ribadirlo – i Medici per l’ambiente fanno informazione e non terrorismo: è importante, invece, sapere quello che occorre fare per prevenire eventuali problemi di salute».
Cosa chiede la gente.
«Le domande più frequenti riguardano l’alimentazione e i giorni di vento, i tristemente noti come “wind day”: sul quartiere Tamburi siamo ospiti della farmacia “Clemente” di via Galeso; prossimamente contiamo di aprire uno studio nei quartieri Paolo VI e Tre Carrare, ospiti in quest’ultimo caso della farmacia “Quaranta”. In buona sostanza, le persone sentono la necessità innanzitutto di fidarsi. Siamo stati costantemente presenti nelle scuole dei tamburi per tranquillizzare genitori e alunni; ripeto: mai fatto terrorismo, proviamo piuttosto a collaborare con le istituzioni per trovare con queste una soluzione, che poi è quanto chiedono i cittadini del quartiere».
Cosa fare per mettersi in contatto con i Medici per l’ambiente.
«La nostra sede a Taranto in via Calamandrei 3, telefono 099.7792785; abbiamo inoltre un sito, www.isde.it e una pagina facebook, “Isde Taranto”. Siamo a disposizione di chiunque per rispondere a qualsiasi domanda su temi che possano essere di nostra pertinenza e trovare, eventualmente, insieme agli interessati delle soluzioni».