
NON E’ UN FILM. LORO SON LE PREDE E NOI SIAMO I MOSTRI.
Se in Francia si dibatte sul tema della chiusura delle frontiere come risposta alla richiesta di maggiore sicurezza alla luce degli ultimi episodi criminali nel pieno della campagna elettorale che porterà all’elezione del nuovo Presidente francese, l’Italia è concentrata sulle supposizioni di un magistrato che ipotizza, senza alcuna prova, un rapporto “oscuro” tra le Organizzazioni non Governative impegnate a salvare vite nel Mediterraneo e i trafficanti di uomini.
Le due cose sembrano accomunate dal fattore dell’assurdità!
La Francia assomiglia a chi ha la puzza in casa e chiude le finestre per farla uscire: tutti gli attentati sono stati consumati da cittadini francesi di seconda generazione che si sono radicalizzati in Francia e che hanno dimostrato di avere una capacità di movimento che li porta a spostarsi da un Paese all’altro in Europa spesso passando anche dalla Siria.
In Italia si punta il dito contro le ONG che raccolgono persone in mare destinate ad una morte quasi certa. Vittime della tratta, migranti fuggiti da guerre, fame, persecuzioni che, prima di salire sui gommoni, pagano per un viaggio senza certezze.
Io, che non sono un giurista, ricordo che il nostro ordinamento prevede i reati di omicidio, strage: anche il mancato soccorso è un reato! Per strada o per mare non fa differenza, così come non fanno la differenza la provenienza o il colore della pelle.
Giocare una partita populistica affermando che le ONG impegnate nel Mediterraneo favoriscono le migrazioni e le organizzazioni criminali equivale a negare il ruolo sussidiario che queste organizzazioni svolgono per salvare uomini, donne, bambini, anziani.
I Caronte di turno, presi i soldi, ti abbandonano in balia del mare su barcarole che, spesso, vanno a fondo a poche miglia dalla costa di partenza.
Il numero reale di morti annegati è sconosciuto a tutti. Certo, se non ci fossero state le ONG quel numero sarebbe enormemente più grande.
Dare a questa presenza una interpretazione diversa è scorretto: non incentivano il flusso migratorio con il loro lavoro, evitano che il mare ingoi altre persone.
Questi temi mi hanno riportato alla mente una canzone cantata da Fiorella Mannoia, Natty Fred e Franky HI-NRG che vinse nel 2012 il premio di Amnesty International.
Vi propongo la lettura del testo, sicuramente più interessante e avvincente di quanto avete letto sopra, e il link per ascoltare la canzone multilingue.
NON E’ UN FILM.
Non è un film quello che scorre intorno che vediamo ogni giorno che giriamo distogliendo lo sguardo. Non è un film e non sono comparse le persone disperse sospese e diverse tra noi e lo sfondo, e il resto del mondo che attraversa il confine ma il confine è rotondo si sposta man mano che muoviamo lo sguardo ci sembra lontano perchè siamo in ritardo, perenne, costante, ne basta un istante, a un passo dal centro è già troppo distante, a un passo dal mare è già troppo montagna, ad un passo da qui era tutta campagna. Oggi tutto è diverso una vita mai vista questo qui non è un film e non sei protagonista, puoi chiamare lo stop ma non sei il regista ti puoi credere al top ma sei in fondo alla lista
NATTY FRED:
aprite le frontiere…
MANNOIA:
questo non è un film e le nostre belle case non corrono il pericolo di essere invase, non è un armata aliena sbarcata sulla terra, non sono extraterrestri che ci dichiarano guerra, son solamente uomini che varcano i confini, uomini con donne vecchi con bambini, poveri con poveri che scappano dalla fame gli uni sopra gli altri per intere settimane come in carri bestiame attraverso il deserto rincorrono una vita in balia dell’incerto per rimanere liberi costretti a farsi schiavi stipati nelle stive di disastronavi come i nostri avi contro i mostri e i draghi in un viaggio per l’inferno che prenoti e paghi sopravvivi o neghi questo il confine perchè non è un film non c’è lieto fine
INSIEME:
scegli da che parte stare, dalla parte di chi spinge, scegli da che parte stare, dalla parte del mare
NATTY FRED: vivevo felice nella mia terra non avevo bisogno di niente e di nessuno…
FRANKY HI-NRG:
questo sembra un film di quelli terrificanti dalla Transilvania non arrivano vampiri ma badanti, da Santo Domingo non profughi o zombie, ma ragazze condannate a qualcuno che le trombi dalle Filippine colf … pure dal Bangladesh dalla Bielorussia solo carne da lap dance scappano per soddisfare vizi e sfizi nostri loro son le prede noi siamo i mostri loro la pietanza noi i commensali e se loro son gli avanzi noi siam peggio dei maiali pronti a divorare a sazietà pronti a lamentarci per la puzza della varia umanità che ci occorre, ci soccorre, ci sostenta questo non è un film ma vedrai che lo diventa tu stai attento e tieniti pronto che al momento di girare i buoni vincon sempre, scegli da che parte stare.
NATTY FRED: un tempo ti sei fatto grande davanti ai miei occhi
mentre io diventavo sempre più piccolo
sono diventato la tua proprietà
la nostra diversità non può innalzare un muro tra noi
ora sono io che voglio venire da te
ho la consapevolezza che sfidare il mare mi potrà portare alla morte
ma il desiderio di guadagnarmi un domani migliore mi costringe a rischiare la vita
aprite le frontiere
INSIEME:
scegli da che parte stare, dalla parte di chi spinge, scegli da che parte stare, dalla parte del mare
https://www.youtube.com/watch?v=yahzqVHtGRg