Un vero fuoriclasse, anche fuori dal campo
Mohamed Salah difende Craig, un senzatetto, dall’aggressione di quattro ragazzacci. All’uomo regala cento sterline, ai ragazzi una lezione di vita. Ecco un altro grande esempio di civiltà. Il campione non è nuovo a gesti di generosità: nel suo Paese ha contribuito alla costruzione di un centro medico e una scuola.
«Mi ha difeso dall’aggressione verbale di quattro ragazzacci, poi mi ha regalato cento sterline: una volta passati quei pochi minuti, tremendi, non sapevo se essere più felice del suo intervento, che mi ha restituito il sorriso, oppure di quei soldi che, ad uno come me, che vive di espedienti e della generosità della gente che incontra, sono tanta roba: una cosa è certa, quel campione, di sport e di civiltà, per una sera mi ha reso felicissimo». David Craig, senzatetto, non avrebbe parole. Ma quelle poche che ha le mette in riga per i cronisti e i lettori del Sun, cui il pover’uomo, ha raccontato la breve storia che lo ha visto protagonista. Ci sono le immagini in un video. La storia in due battute, la racconta l’uomo sfortunato, al quale è arrivato in soccorso Mohamed Salah, per tutti “Momo”, noto per le sue prodezze in campo (e fuori, come vedremo), che hanno permesso alla sua squadra, il Liverpool, di conquistare il campionato inglese trent’anni dopo l’ultima volta, oltre alla Champions arrivata la stagione precedente con la finale tutta inglese vinta contro il Tottenham.
Ma torniamo alla storia, a David, il senzatetto. «Camminavo per fatti miei, un abbigliamento per me normale, evidentemente per altri trasandato, specie per dei ragazzi che non avevano meglio da fare, quando per qualche minuti, per questi, sono diventato il loro passatempo preferito». Per un uomo in età e con difficoltà quotidiane, essere preso di mira a fine giornata, quelle parole pronunciate al suo indirizzo da quattro scavezzacollo, sono dei macigni. «Fanno anche più male – ha confessato David – perché ti arrivano dentro, dritte nello stomaco, vuoto, tanto per cambiare, a causa della fame; specie se a rivolgertele sono dei ragazzi, che non conoscono quale futuro possa riservare loro la vita».
«VERGOGNATEVI!»
A proposito di lezione e di futuro. «Dovreste vergognarvi per quello che state facendo, vi ci mettete in tanti a prendere in giro un uomo indifeso: pensate, potrebbe essere un vostro amico, un vostro congiunto, uno di voi fra dieci, venti anni: adesso fate i bravi e andate via!». Così, Momo, apostrofa l’atteggiamento spavaldo di quei quattro amici, ineducati, forse annoiati, che in un tratto di strada, non molto lontano da Anfield, non trovano di meglio che deridere David. E’ una stazione di servizio, il calciatore egiziano, che brilla per generosità, grazie ad alcuni progetti finanziati nel suo Paese, come una scuola e un centro medico, si ferma per fare il pieno alla sua auto. Esce dall’auto, si avvicina a una colonnina per fare il pieno, quando in quello stesso momento sente delle urla e assiste a una scena alla quale sicuramente non avrebbe voluto assistere. Dei ragazzi hanno preso di mira un uomo – il calciatore scoprirà poco dopo l’identità dello sfortunato, quella di homeless, un senzatetto – lo offendono con parole grosse. E’ un attimo, come avere il pallone fra i piedi e decidere una frazione di secondo prima dell’avversario cosa fare. Momo, che fa sognare i tifosi dei Reds (questa la definizione degli appassionati del Liverpool), invece della fantasia, stavolta tira fuori il suo carattere. Non ci pensa un istante. Si dirige verso i ragazzi, come se cercasse un incontro faccia a faccia con un avversario. Dritto nel sette. «Ma come vi viene in mente di insultare un uomo, sfortunato, che non vi ha fatto niente: dovreste vergognarvi e pensare che un giorno, il Cielo non voglia, uno di voi potrebbe essere al posto di quest’uomo!».
L’AGGRESSIONE, IL “SUN”
I ragazzi restano inceneriti da quelle parole, riconoscono il campione, si vergognano. Gli danno ragione, chiedono scusa e vanno via, tante volte finissero su un giornale. Restano, però, le immagini di quella breve, vile aggressione nei confronti di un uomo indifeso. Non succede tutti i giorni che un campione, un eroe, prenda le difese di un debole. Questa volta è andata bene, la posizione dei senzatetto per un giorno, in Inghilterra, è diventata notizia in attesa diventi un impegno del governo: aiutare gli ultimi.
Al Sun, il giornale inglese, che ha dato eco all’episodio, le parole di David. «E’ stato meraviglioso quanto lo è per il Liverpool in campo. Ha sentito cosa mi stava dicendo un gruppo di ragazzi, poi si è rivolto a loro e ha detto: “Potreste esserci voi al suo posto tra qualche anno”. Ho capito di non avere le allucinazioni solo quando Momo mi ha regalato 100 sterline. Quei ragazzi mi molestavano, chiedendomi il perché delle mie richieste e dicendomi di trovarmi un lavoro. Quando ho visto Salah ero felicissimo, ai miei occhi è un eroe anche nella vita reale e voglio ringraziarlo».
Che altro aggiungere, se non che Salah è conosciuto in patria per l’attenzione dedicata ai progetti benefici come la costruzione di un centro medico e di una scuola. Altro gesto significativo del fuoriclasse egiziano, la sua esultanza per una rete replicando la gioia dopo un gol di Moamen Zakaria, connazionale di Salah, costretto a ritirarsi dopo la diagnosi di una rara forma di SLA, la sclerosi laterale amiotrofica (rigidità muscolare, graduale debolezza, difficoltà di parola, deglutizione, respirazione). Insomma, ci sono sventure che alcuni ragazzi ignorano ed è bene ricordare, ogni tanto, che la vita riserva anche drammi inattesi. Pertanto, meglio regalare un sorriso che non un insulto.