Specialisti pugliesi fanno volontariato in Benin
«L’Africa mi ha insegnato la pazienza e mi ha permesso di dare un valore al tempo», dice la ginecologa Mariarosa Giangrande. Una grande esperienza alla quale hanno dato piena adesione persone alle quali va tutta la nostra ammirazione. Fra i promotori della onlus “Volontaria//mente”, il Distretto Rotary 2120 con Eliana Centrone e Giovanni Tiravanti
Rinunciano a Natale, Pasqua e Ferragosto, alle ferie, ma anche a riposi e permessi, con il solo scopo di curare quanti hanno bisogno di assistenza medica. Sono i medici pugliesi che hanno l’Africa nel cuore, in particolare il Benin, stato africano ai confini con Togo, Niger, Burkina Faso e Nigeria.
E’ una grande esperienza di volontariato alla quale ha dato piena adesione, un gruppo di medici ai quali va tutta la nostra ammirazione: Mariarosa Giangrande, ginecologa del presidio ospedaliero “San Giacomo” di Monopoli; Gaetano Logrieco, chirurgo del “Miulli” di Acquaviva delle Fonti; Luigi Ceci, patologo del “Bonomo” di Andria; Chiara Marini, odontoiatra, e Sabino Montenero, medico urgentista del “Monsignor Dimiccoli” di Barletta. E’ un’attività che questi ed altri medici hanno svolto con grandi risultati medici e non solo, che si riverbererà all’inizio del prossimo anno con un’altra missione che osserveremo con grande orgoglio, proprio perché parte da una Puglia che ha manifestato sempre massima attenzione all’accoglienza e al rispetto dei migranti e del popolo africano.
«TORNIAMO A FINE GENNAIO»
«A fine gennaio torneremo nel Benin – racconta la ginecologa Giangrande, fra i promotoridella onlus “Volontaria//mente”, a Gianpaolo Balsamo, che firma un servizio per la Gazzetta del Mezzogiorno – dove c’è ancora tanto da capire». Fu il Distretto Rotary 2120, anni fa, che con Eliana Centrone e Giovanni Tiravanti mise le basi per il progetto “Acqua sana per l’Africa”, impegno che permise concretamente alla costruzione nella laguna di Cotonou (Benin) di una rete idrico-fognaria con sistema di depurazione e distribuzione dell’acqua resa potabile grazie al trattamento.
«Abbiamo voluto l’Africa, dove ogni volta sembra di fare un salto indietro di decenni – riprende la ginecologa – consapevoli di essere ospiti, tanto che il nostro approccio con gli abitanti del posto è sempre umile e rispettoso: la nostra associazione opera esclusivamente per fini umanitari e di solidarietà sociale, con prestazione di servizi di volontariato in campo medico, igienico-sanitario, dell’alimentazione, dell’istruzione e dell’ambiente».
OSPEDALE “LA CROIX”
Il lavoro squisitamente sanitario, spiega il medico alla “Gazzetta”, è quello principale. Viene svolto nell’ospedale “La Croix”, che resta il posto in cui i medici pugliesi passano la maggior parte del tempo per svolgere la loro missione. È un ospedale che i medici vedono crescere giorno dopo giorno: basti pensare che nel poco meno di venti anni fa non aveva ecografi, mentre oggi è dotato di un servizio radiologico eccellente con tanto di Tac; e poi, un reparto di ostetricia e ginecologia, un reparto di chirurgia, che grazie all’impegno di “Volontaria//mente” tre anni fa è stata avviata la laparoscopia.
«Fondamentale per la crescita della struttura – prosegue la Giangrande – è stato Marius Yabi, prete camilliano beninese, che ha conseguito laurea e specializzazione in chirurgia in Italia, seguito e accompagnato sempre dai volontari italiani; oggi è a nord del Benin, in servizio in un piccolo Centro sanitario dove, insieme, faremo il possibile per aiutare medico e luogo a crescere».
«L’Africa mi ha insegnato la pazienza e mi ha permesso di dare un valore al tempo», conclude la ginecologa Mariarosa Giangrande, alla quale è stata assegnata la cittadinanza onoraria di Adjohoun, città del Benin.