Una perizia medico-legale scagionerebbe Jj4

Autore dell’aggressione e dell’uccisione del povero Andrea, sarebbe un orso di grandi dimensioni. Sulla vicenda un comunicato della Lega Antivivisezione, del presidente della Regione Trentino e della famiglia del giovane runner

 

Non sarebbe stata mamma orsa, nota come Jj4, ad aggredire e uccidere il runner durante un’escursione in Trentino. Secondo una nota diffusa dall’agenzia giornalistica, infatti, stando ad perizia veterinaria i segni lasciati dai canini dell’orso che ha ucciso il giovane Andrea Papi «non sarebbero compatibili con quelli di Jj4 perchè le femmine di orso presentano misure inferiori rispetto ai maschi sia come massa corporea sia come misure dentali».

Insomma, la perizia scagionerebbe – usiamo il condizionale, non sia mai arrivasse una smentita della smentita… – da un lato l’orsa condannata all’abbattimento da un provvedimento della Regione a firma del suo presidente, Maurizio Fugatti, ma di fatto accuserebbe un orso maschio, considerando le ferite mortali inflitte al corpo del povero Andrea.

Dunque, secondo l’Ansa, che riprende un comunicato della Leal, la Lega Antivivisezione, l’orsa Jj4 sarebbe innocente. Lo stabilirebbe una controperizia veterinaria forense. I medici intervenuti nella perizia affermano che le impronte dei denti ritrovate sul corpo di Papi, deceduto il 5 aprile scorso, sarebbero di un orso maschio e non femmina. Una perizia in virtù della quale la Leal chiede la liberazione immediata dell’orsa.

 

 

LEAL: ECCO LA PERIZIA…

Questa la sintesi della perizia veterinaria. Nella perizia autoptica svolta sul corpo di Andrea, riporta l’Ansa, «sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto». In virtù di tale documento, la Leal è intervenuta con un suo documento nel quale sottolinea, che «dalla relazione tratta dalla perizia veterinaria forense, si apprende che non è stata l’orsa JJ4 ad aggredire Andrea Papi». E, ancora, «la dentatura di un animale, per la medicina veterinaria forense, ha lo stesso valore delle impronte digitali umane e quindi la scienza in questa perizia smentisce quanto raccontato» successivamente all’accaduto.

Avrebbe, inoltre, un nome invece l’orso che ha aggredito il fratello del sindaco di Rabbi, in Trentino, domenica 5 marzo scorso. «Si tratterebbe anche in questo caso di un esemplare già classificato nei database della Provincia autonoma di Trento», ha dichiarato il presidente Maurizio Fugatti, «denominato MJ5, un maschio di diciotto anni nato da orsi sloveni che hanno dato avvio al progetto “Life Ursus” sulle Alpi negli anni Novanta. L’orso, che avrebbe aggredito l’uomo, è presente da anni in Trentino e avrebbe viaggiato molto. Secondo Fugatti, “in un largo lasso di tempo avrebbe frequentato tutto il Trentino occidentale muovendosi molto, circolando anche in provincia di Bolzano, una delle zone più frequentate del Brenta meridionale».

 

 

…E I GENITORI DEL POVERO ANDREA

Gli interventi non finiscono qua. Detto che i genitori di Andrea Papi si sono detti contrari all’abbattimento dell’orsa ritenuta fino ad oggi responsabile dell’uccisione del figlio, i coniugi Papi intervengono sulle ultime notizie diffuse, e in particolare sul comunicato-stampa della Lega Antivivisezione. «La famiglia Papi – chiariscono i legali – legge con stupore il comunicato della Leal che afferma come i propri consulenti abbiano determinato, mettendo con ciò in dubbio gli esiti comunicati dalla procura della Repubblica, come l’aggressione ad Andrea non sarebbe avvenuta da parte dell’orsa Jj4 ma da parte di un orso maschio adulto; la famiglia intende prendere le distanze da ricostruzioni che allo stato attuale, secondo gli atti ufficiali, non trovano oggettivi riscontri».

Il prossimo 25 maggio, riporta infine l’agenzia giornalistica Ansa, la sezione unica del Tar di Trento deciderà le sorti dell’orsa Jj4 che dal 18 aprile è rinchiusa presso il Centro faunistico del Casteller a Trento Sud. I giudici dovranno decidere se ripristinare le ordinanze di abbattimento disposte dal presidente della Regione, Maurizio Fugatti, al momento sospese, o prevedere un trasferimento, come indicano Ministero, Ispra e le diverse associazioni animaliste, in un rifugio all’estero.