Enrico Montesano espulso da “Ballando con le stelle”, cita la nostra città

«La stessa Rai sta realizzando un film sulle eroiche gesta del comandante della “X Mas”, Salvatore Todaro», dice l’attore. «Mentre io sono fuori dal programma per avere indossato una maglietta che rievocava quel Corpo militare attivo durante la seconda guerra mondiale». Per ora la tv nazionale non accoglie le argomentazioni del popolare attore romano. Intanto, in città, Pierfrancesco Favino interpreta l’eroico ufficiale che salvò la vita a ventisei nemici ormai alla deriva

Enrico-Montesano-Alessandra-TripoliStop alla partecipazione di Enrico Montesano a Ballando con le stelle: la Rai, un mese fa definisce «inaccettabile» quanto accaduto durante le prove di “Ballando con le stelle”, programma targato Raiuno. Motivo del provvedimento: l’attore ha indossato una maglietta con i simboli della Decima Mas. Subito le scuse da parte della Rai «a tutti i telespettatori». Nonostante ci sia chi dice che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, appena insediatosi a Palazzo Chigi e a guida di una coalizione di centrodestra, sorvolerà sulla leggerezza del popolare attore romano.

«Quanto accaduto – riportava la nota di Viale Mazzini – è inaccettabile: riteniamo inammissibile che un concorrente di un programma televisivo del Servizio pubblico indossi una maglietta con un motto e un simbolo che rievocano una delle pagine più buie della nostra storia. Chiediamo scusa a tutti i telespettatori e, in particolare, a coloro che hanno pagato e sofferto in prima persona a causa del nazifascismo a cui proprio quella simbologia fa riferimento. È decisione, dunque, della Rai interrompere la partecipazione di Enrico Montesano alla trasmissione del sabato sera “Ballando con le stelle”».

«RAI, RIPENSACI!»

La posizione di Montesano, che si difende. «Sono profondamente dispiaciuto e amareggiato per quanto accaduto durante le prove del programma; sono un collezionista di maglie: ho quella di Mao, dell’Urss, ma non per questo ne condivido il pensiero; non c’era in me nessuna intenzione di promuovere messaggi politici o apologia di fascismo da cui sono profondamente distante. Sono sempre stato un uomo libero e democratico. Credo nei valori della Costituzione e mi scuso profondamente con chi si è sentito offeso e turbato. È stata un’ingenuità. Io col nazifascismo e tutti i totalitarismi non c’entro nulla e li disprezzo profondamente. Chiedo ancora scusa».

Non è stata sufficiente secondo i piani alti della Rai la marcia indietro di Montesano. Resta “tra color che son sospesi”, come dice Virgilio a Dante nella Divina commedia.

Ma in questi giorni, lo stesso popolare attore è tornato sull’argomento. Il pretesto è lo sceneggiato “Comandante”, protagonista Pierfrancesco Favino, che Raiuno sta girando a Taranto: «…la stessa Rai sta realizzando un film – ha dichiarato Montesano – sulle eroiche gesta del comandante della X Mas, Salvatore Todaro».

Questo uno dei passaggi a proposito della richiesta di riammissione al programma televisivo. Non si dà per vinto su quella che avrebbe ritenuto più che una leggerezza, addirittura una distrazione. «Chiedo formalmente alla Rai di tornare sui suoi passi e reintegrarmi nel programma, per darmi la possibilità di spiegare ai telespettatori e all’opinione pubblica la mia posizione, altrimenti riuscirebbe difficile non credere ad un accanimento ad personam. Sono un uomo libero, di pace e di dialogo come la mia storia personale ed artistica dimostra».

Arsenale_di_TarantoPROGETTO IMPORTANTISSIMO

Lo sceneggiato di Raiuno è un progetto di altissimo livello: un sommergibile lungo settantatré metri ormeggiato all’interno dell’Arsenale della Marina militare dove è stato allestito il set televisivo. Il sommergibile in questione è il “Cappellini”, alla guida del quale il comandante Salvatore Todaro compì un’impresa eroica. Todaro, infatti, rimorchiò la scialuppa su cui avevano trovato riparo i naufraghi nemici. Dopo un giorno di navigazione Todaro prese a bordo i ventisei marinai del mercantile “Kabalo” accompagnandoli nel porto più vicino.

Quando a qualcuno venne in mente di fargli notare che un comandante tedesco in tempi di guerra non sarebbe mai sceso a patti, assumendo una posizione più severa con i nemici piuttosto che salvargli la vita, il comandante non esitò un solo istante a dare una risposta rimasta negli annali della storia: «Gli altri non hanno, come me, duemila anni di civiltà sulle spalle». Questa una frase riecheggiata, in qualche modo, nella vicenda-Montesano, che al momento a poco è servita per riammettere l’attore-concorrente-ballerino negli studi di “Balliamo con le stelle”. A orecchio, la storia non è ancora all’ultimo capitolo. Ne sentiremo ancora delle belle.