Gina Lollobrigida e quel giorno a Taranto

L’attrice scomparsa nei giorni scorsi tagliò il nastro della Nuova Sem, locale storico della città. Affascinata dal lungomare e dall’accoglienza. Cronaca di un giorno speciale, fra politici e aneddoti

Gina Lollobrigida-11Addio a Gina Lollobrigida, scomparsa lo scorso 16 gennaio, legata per un breve tratto della sua e della nostra storia, a Taranto. Un legame, all’apparenza formale, che diventa affetto sincero non appena la grande attrice, anche fotografa di alta classe, mette piede in città.

Addio a una grande star del cinema. Per tutta l’Italia “la barsagliera” di “Pane amore e fantasia”, per i francesi “Lollò”, per via di un affascinante decolleté che a Hollywood farà ammattire più di qualche star del cinema.

Sabato 30 aprile del 1988. Alla grande attrice che, fra gli altri film interpretò non a caso “La donna più bella del mondo”, viene proposta l’inaugurazione de “La Nuova Sem”. I locali, appena due anni prima, sono stati acquistati dal dott. Amerigo Senatore, titolare della clinica San Camillo. E’ il sindaco di allora, Mario Guadagnolo, a convincere il medico all’acquisto dell’immobile che aveva chiuso i battenti il 29 ottobre del 1984. Solo un paio di formalità da espletare: fare di via D’Aquino una zona pedonale e convincere gli eredi Semeraro e Messinese a cedere “a titolo gratuito” il nome di uno dei ritrovi storici della città (l’altro era stato il Caffè Greco). Missione compiuta: il primo cittadino a un “centro off limits” ci aveva già pensato un paio di anni prima; nessun problema per il blasone. Avanti tutta.

gina lollobrigida avvocato 1TAGLIO DEL NASTRO

Taglio del nastro della Nuova Sem. Al mattino c’è anche il sottosegretario Gaetano Gorgoni. L’invito all’evento è stato esteso anche a presidente della Regione, a parlamentari, ai sindaci delle principali città pugliesi. E’ presente il pittore Remo Brindisi, autore insieme con Walter Scotti dei quadri che abbelliscono le sale dei nuovi locali. Oltre al bar, servizio ai tavoli, una sala da thè, un “free flow” (ristorazione libera), ristorante, piano bar, sale ricevimento, convegni e incontri di lavoro.

Periodo concitato quello sul finire degli Anni Ottanta. La città non vuole perdere il suo simbolo. Senatore compie un’altra richiesta alla Sodexho (nel tempo, la società francese che ha raggiunto un accordo sulla gestione dei locali rinuncerà all’“h”). Anzi, giacché c’è, il medico di richieste ne avanza due: ad inaugurarla deve essere una star del cinema, possibilmente Gina Lollobrigida, dalla quale è letteralmente affascinato e, per una “serata fra amici”, gradirebbe la presenza di Bruno Martino, grande autore e cantante confidenziale. Il popolare crooner è stato l’interprete della prima canzone che Senatore aveva dedicato alla futura moglie: “Odio l’estate”. Trattative non semplici, anzi piuttosto laboriose.

Ma va tutto va bene. Interviene l’attrice Maria Sorrento che conosce personalmente Gina Lollobrigida e il suo agente. Qualcuno è scettico, la Sorrento, dimostra carattere: è disposta a giocarsi qualsiasi cifra sulla presenza della “bersagliera” a Taranto. Tira fuori il blocchetto degli assegni a dimostrazione di un primo accordo che avrebbe raggiunto con la madrina della Nuova Sem. Non c’è bisogno di formalizzare. Va tutto come pronosticato dalla stessa attrice, qualcuno le porge le scuse. Maria Sorrento accompagna personalmente la Gina nazionale nella doppia inaugurazione, la prima alle 11.00, riservata a politici e istituzioni, la successiva, alle 15.00, per la città. E’ quest’ultimo – non se ne abbiano a male le autorità del tempo – il momento più bello. E’ un’intera città che applaude una stella del firmamento cinematografico.

GN4_DAT_35332258.jpg--gina_lollobrigida_e_la_puglia__nascita_di_una_diva«BELLA CITTA’, DAVVERO…»

«Proprio una bella città – sussurra la Lollobrigida – quel lungomare, poi, ce ne fosse uno così a Roma, la gente diventerebbe matta…». Basterebbe questo per sentirsi gratificati. La Lollò ha un fascino intatto. Indossa un un tailleur beige, una camicetta rossa, un fiocco che fa pendant e raccoglie sulla nuca capelli rossi. Degni della Fata Turchina interpretata nel “Pinocchio” televisivo di Luigi Comencini con Nino Manfredi.

Non finisce qui. «Mi sembra di passeggiare sulla Croisette…», aggiunge. E’ il boulevard che costeggia il litorale di Cannes, dove l’attrice è stata più volte ospite in più di un’occasione. «Questi tappeti che fanno da guida fino all’ingresso dei nuovi locali, poi, emozionano: li avranno studiati per La Nuova Sem, non per me…». E, invece, come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Ai tarantini sta a cuore il locale storico della città che rischiava la chiusura (purtroppo avverrà qualche anno dopo), ma anche la stessa Gina Lollobrigida. L’attrice, poi, ha un’immagine di statura internazionale, così se un giorno dovesse trovarsi a parlare con colleghi e altre personalità di una città bella, che l’ha stupita e accolta come si conviene a una star, non avrà problemi ad indicare fra le sue preferenze anche Taranto. E parlarne bene, lungomare e centro cittadino pedonale compresi.

gina-lollobrigida-woman-of-straw-supplied-by-photos-inc-still-publicationxinxgerxsuixautxonl«CONNERY, FASCINO E RISPETTO»

Mi tocca scrivere un pezzo di colore per il Corriere del giorno, approfitto del momento. Come dicono a Milano, la butto lì. Approfitto mentre visita i locali, la seguo con una targa che le consegnerà Guadagnolo. “E’ una grande attrice – provo a blandirla – ma anche la bellezza ha avuto il suo ruolo…”. «Quella, la bellezza, la bruci nei cento metri, poi svanisce: la carriera è una maratona, oltre alla presenza devi saper fare il tuo mestiere». Il sindaco stringe un po’ di mani, si intrattiene a distanza.

La Lollobrigida ha lavorato con Sinatra, Lancaster, Curtis, Bogart, Connery. “Signora Lollobrigida, continuano a farle la corte, ma fra gli attori di Hollywood chi ammira?”. Lei, elegante, col sorriso. «Mi sta facendo un’intervista?». “Confesso, sono un giornalista, coordino l’evento, ma sono un appassionato di cinema: era una mia curiosità”, giustifico. «Sean Connery, ma non solo per la bellezza, come attore e come persona, grande rispetto sul set…». Fine delle trasmissioni. Per un giornalista è un po’ come per un investigatore avere indizi importanti. C’è tutto per fare un grande servizio.

A cura della redazione