Vistoso calo dei profitti, specie nella categoria “balneari”
Il sindacato di categoria lancia un appello. Ma i privati non possono far fonte da soli ad inflazione e pressione fiscale. Occorre ripartire non appena questa stagione arida di soddisfazioni sarà finita. Si calcola una perdita di circa quaranta milioni di euro nella sola Puglia
Calo di presenze di turisti a luglio e agosto. Soprattutto al Sud, con particolare riferimento alle località balneari. Mancano dati ufficiali sulla stagione turistica in corso, ma è certo che dopo il boom dello scorso anno l’ “industria delle vacanze” ha cominciato a fornire i primi segnali preoccupanti. Si parla addirittura, in Puglia, di una perdita secca di quaranta milioni di euro. Staremo a vedere a fine stagione.
Insomma, detto di alcuni exploit, come la promozione del G7, le successive vacanze della premier Giorgia Meloni in Salento, quella attuale – a meno di impennate dell’ultima ora, ma questo accade solo nelle favole – questa è un’estate da dimenticare. In Puglia i primi riscontri su quella che è la tanto attesa stagione balneare dicono che quanto riportiamo pareva scritto fin dal mese di giugno, vale a dire presenze in spiaggia in caduta libera.
SINDACATO BALNEARI, «SOFFRIAMO!»
Ci sono anche cifre, quelle già manifestate dal SIB, il Sindacato italiano balneari che quantifica la flessione con una forbice che oscilla dal 20% al 30% rispetto allo scorso anno. Praticamente una perdita, si diceva, pari a circa 40 milioni di euro. Numeri che mettono in allarme quanti operano nel settore e che insistono sulla necessità della liberalizzazione delle concessioni che avrebbe provocato danno a tutto il settore. Alla luce della proiezione di queste cifre, appare evidente che l’ipotesi di un recupero in coda all’estate sia pura teoria. Dopo un successo clamoroso, seppure meritato degli ultimi anni, oggi la Puglia è piegata su se stessa.
«Noi siamo le antenne dell’economia italiana – dichiara il presidente nazionale SIB, Antonio Capacchione – è la nostra categoria a percepire ogni minima flessione della capacità di spesa delle famiglie e le cause che stanno alla base del fenomeno; proprio le famiglie della classe media sono le grandi assenti nei lidi, vale a dire la parte di quella clientela che ci forniva maggiori certezze; pertanto, mancando l’elemento che negli anni ha dato sicurezza e solidità alle nostre aziende, ecco che abbiamo registrato il complicarsi delle cose che ci consentivano risultati sempre più incoraggianti dopo la sciagura della pandemia».
INFLAZIONE E PRESSIONE FISCALE…
Inflazione e incremento della pressione fiscale, le maggiori cause che hanno tenuto lontane le famiglie dai lidi. Con l’inflazione sono aumentati i prezzi dei prodotti, dal cibo all’energia elettrica, ai carburanti, ma anche dei servizi.
Sul calo del turismo in Puglia, è intervenuta l’ex ambasciatrice della Puglia, Nancy Dell’Olio, che in una intervista rilasciata al Corriere del Mezzogiorno ha dichiarato che «lusso non significa solo alzare i prezzi, ma offrire qualità»
«Il calo d’affluenza – ha ripreso la Dell’Olio – nei lidi pugliesi è riconducibile alla denuncia dei balneari; anche le strutture ricettive hanno subito una flessione – tanto che sposa la tesi del presidente SIB – perché il potere d’acquisto delle famiglie italiane è sceso: le performance negative, tra fine luglio e agosto – prosegue l’ex ambasciatrice della Puglia – hanno interessato anche il segmento lusso, così la mancata programmazione della politica regionale si riversa sulla tenuta del settore tanto da manifestare segnali di una bolla a rischio esplosione: senza manager competenti il brand-Puglia finisce per distruggersi».
L’ESTATE STA FINENDO…
Ma a meno di un miracolo, la Puglia difficilmente ripianerà seppure parzialmente le cifre che raccontano un’estate all’insegna dell’austerità. Programmazione, questa dovrà essere la parola d’ordine dalla quale i nostri manager e i nostri politici dovranno ripartire. Non possono farsi carico del brand solo i privati. C’è chi ha compiuto fior di investimenti nella promozione di alberghi e masserie, per giunta di altissimo profilo, senza avere quegli strumenti di richiamo a fare da contorno. La Puglia non è solo “sole, mare e sabbia”. E’ anche entroterra, masserie appunto, trulli, verde, gastronomia. Ecco da dove ripartire non appena questa stagione avrà fatto scorrere i titoli di coda ad un’estate che prometteva, ma che non ha…mantenuto.