Giuseppe Cederna, attore da Oscar

«Organizzo i miei impegni professionali e mi ritaglio uno spazio da dedicare alla Grecia», confessa uno dei protagonisti di “Mediterraneo”. «Non lo faccio di mestiere: qualche mese l’anno vivo qui con la mia compagna: lei sta in cucina, io fra i tavoli a dare una mano ai titolari…»

 

E’ l’attore che molti vorrebbero per amico. Importante, se registi come Scola, Salvatores e Soldini lo hanno chiamato più volte a recitare nei film da loro diretti. Giuseppe Cederna, comprimario in film come “Marrakesh Express” e “Mediterraneo”, è uno che non passa inosservato. Come il suo talento. Piccolo, una virgola al posto del naso, lo vedi, intuisci che c’è stoffa. Per come si muove, gesticola e cammina, come calibra, rispetta i tempi, non fagocita quei pochi istanti che potrebbe soffiare sul set ai suoi colleghi. Anche per questo, Cederna per amico.

E, allora, perché parlare di uno dei caratteristi del cinema italiano più validi, uno dei migliori attori di teatro in circolazione. Semplice. Perché nel modo in cui si fa informazione per un “like” o una visualizzazione in più, c’è chi butta lì un titolo che faccia da attrattore. Non importa che l’articolo sfiori l’argomento sparato a quattro colonne, tanto poi i lettori intuiranno nel corpo del pezzo che sei, più o meno, su “Scherzi a parte”. E che, veniamo alla boutade. Giuseppe Cederna in Grecia, affascinato dalla bellezza di quei posti, fa il cameriere. Ha scelto un’isola come nel capolavoro da Oscar “Mediterraneo”. Certo, un pizzico di notizia c’è. Il collega che si gioca una sorta di scoop, fa bene il suo mestiere. Un po’ meno quanti riprendono la notizia e le danno un taglio per fare sensazione.

 

 

FRA I TAVOLI PER CASO…

Allora, proviamo a mettere un po’ le cose a posto. Fra quanti si sono occupati di intervistare o scrivere di Cederna in tempi recenti, i giornalisti Alessio Di Sauro (Corriere della sera), Tiziana Platzer e Alberto Sogliani (La Stampa), Stefania Rocco (Fanpage.it), Francesco Bettin (Olimpia in scena, Sipario). Ognuno con un taglio diverso. Una “breve” per un sito, qualcosa di più romanzato per il giornale. Chi si è impossessato della notizia per farne dieci, toh, venti righe, ha utilizzato un’altra modalità: da attore a cameriere, per farla breve. Tout court, come direbbero o scriverebbero quelli bravi. Invece, per amore di giustizia, fare i complimenti ai colleghi che ci hanno preceduti raccontando un divertente episodio della vita di un attore, ma per sconfessare quanti hanno provato compiere un’altra narrazione, ecco cosa è accaduto all’attore di “Maschi contro femmine”, “Hammamet” e “Il viaggio di Capitan Fracassa”.

Karpathos, isoletta nel mar Egeo. Un gruppo di turisti entra in un localino, un’accogliente taverna. Sembra non esserci nessuno, poi improvvisamente spunta un uomo, una faccia che riconosceresti fra mille, anche se rispetto a quei film che passano in tv non sappiamo nemmeno quante volte, l’espressione è più vissuta. E’ lui, Cederna.

«Sono proprio io – racconta l’attore a quei turisti si stanno domandando “questo viso non mi è nuovo” –  uno degli attori di “Mediterraneo”: non faccio il cameriere di mestiere, ma qualche mese all’anno vivo qui con la mia compagna: lei dà una mano alla titolare in cucina, io faccio da cameriere con suo marito e poi, insieme, lavoriamo in campagna».

 

 

«LEI? MA CHE CI FA QUA?»

Non fa in tempo ad arrivare la domanda di quella gente che ha fatto pit-stop proprio in quella tavernetta. «Durante la prima ondata di Covid mi trovavo qui – racconta – è stato allora che io e la mia compagna abbiamo stabilito questa amicizia con la gente del luogo e in particolare con i gestori della taverna: proprio come accade in “Mediterraneo”, il soldato Farina saluta il reggimento e sceglie l’Isola; ogni tanto torniamo e stiamo qui per qualche settimana lontano da tutto…».

«All’inizio, qui, venivo da ospite – ha raccontato Cederna al Corriere della sera – poi siamo diventati di famiglia e, si sa, quando si è di famiglia, si lavora lavora: mai venuto da turista; nel tempo, ho imparato a fare il contadino: taglio il grano, raccolgo pomodori, zucchine. Sto con i miei amici. Prima ci hanno accolti, oggi ci consideriamo adottati: mi ritengo un uomo fortunato, ho due famiglie nel mondo».

Infine, come concilia il lavoro di attore con quello di cameriere “alla pari”. «Organizzo i miei impegni professionali per avere la possibilità di ritagliarmi una finestra da dedicare alla Grecia: non meno di un mese all’anno; organizzo e sposto tutti i miei impegni cinematografici e teatrali per ricavare questa finestra; per me venire qui è una necessità quasi fisica, ormai non riesco a farne a meno».