Mimmo Carriero, tarantino, millecinquecento chilometri per uno scopo nobile
«Vivo a Lomazzo, ma ho sempre la mia città nel cuore: volevo fare qualcosa che testimoniasse il mio affetto per Taranto. Proverò a raccogliere fondi in quattordici tappe che compirò in sella alla mia bici. Dovesse andare bene, regaleremo all’associazione locale “Plasticaqquà” un bel kayak per sorvegliare le nostre coste». La stampa e le agenzie nazionali si sono dedicate all’impresa: dal “Corriere di Como” a “TarantoBuonasera”
L’impresa è di quelle titaniche, lo scopo è di quelli nobili. In particolar modo di questi tempi, dove si festeggiano antiche tradizioni e in un solo pomeriggio ammazzano millecinquecento delfini (Isole Faroe, arcipelago danese). Così, perché lo vuole la tradizione, dimenticando la bontà di quei piccoli cetacei che di vite ne hanno salvate tante (e continuano a farlo, alla faccia di chi, come nei giorni scorsi, li ha cacciati senza pietà).
Dunque, uno spiraglio che poco ha a che fare con quella orribile mattanza. Storia nobile, si diceva. Specie se protagonista è un tarantino che si è messo in testa la brillante idea, da noi sottoscritta, come l’intera traversata del nostro Paese in bicicletta. Quattordici tappe per sensibilizzare su un tema che, evidentemente, ci sta a cuore: l’ambiente.
Si chiama Cosimo Carriero. E’ partito da Lomazzo per raggiungere Taranto, sua città natale. Sta pedalando l’Italia in sella alla sua bicicletta. Coprirà una distanza di millecinquecento chilometri su strada. Quello di Mimmo, residente in provincia di Como da anni, non è solo un viaggio di piacere o un’idea per tenersi in forma. L’impresa di Mimmo ha fine sociale e ambientale. Il viaggio che lui ha intrapreso farà da richiamo per promuovere una raccolta fondi, lanciata su GoFundMe e finanziare l’associazione tarantina “Plasticaqquà”, che da tempo ripulisce dalla plastica le coste tarantine.
«RIPULIAMO L’AMBIENTE»
I fondi che raccoglierà Mimmo serviranno per acquistare, possibilmente, e farne dono all’associazione un kayak, una comoda imbarcazione, ideale per sorvegliare le acque interessate ripulire i tratti di costa raggiungibili a piedi dalla terraferma. “Plasticaqquà”, è bene specificarlo di questi tempi: è un’associazione senza fini di lucro, impegnata da ben otto anni nella salvaguardia dell’ecosistema marino del territorio di Taranto.
Naturalmente per sostenere l’impresa del “ciclista ecologico” si può partecipare con una donazione e condividere l’iniziativa affinché la sua impresa e lo scopo della stessa siano conosciuti dal più ampio numero di persone possibile. Il viaggio di Carriero, giorno più, giorno meno, durerà in tutto circa due settimane.
«Sono un appassionato ciclista che pratica questo sport da relativamente poco – ha dichiarato al quotidiano TarantoBuonasera in una lunga e interessante intervista – cinquanta anni e una forma fisica così e così mi sono detto che avrei dovuto fare qualcosa, tant’è ho comprato una bicicletta; ho cominciato con giri brevi, prevalentemente pianeggianti, e ho via via incrementato la distanza, includendo tratti collinari, fino a raggiungere una forma fisica sufficiente a farmi realizzare il mio primo sogno, il giro del Lago di Como in bicicletta, circa centosessanta chilometri. Sono un ambientalista convinto e allo stesso tempo un amante dei viaggi, e la bicicletta mi ha permesso di coniugare questi due aspetti della mia vita scoprendo un nuovo tipo di turismo basato su un mezzo di trasporto a impatto zero. Per questo mi sono “specializzato”, anche se sarebbe più corretto dire innamorato, nel fare il giro dei laghi del nord Italia, ovvero Orta, Maggiore, Lugano, Iseo, Garda, e altri laghi minori, ognuno con delle caratteristiche di percorso uniche».
«DATEMI A…VOI STESSI»
La scelta dell’associazione Plasticaqquà? «Ambientalista convinto – ha spiegato al quotidiano tarantino – volevo fare qualcosa di concreto unendo il concetto di mobilità sostenibile e l’ambiente, contando sull’effetto mediatico della mia “piccola impresa” legando l’Adi Green Team Network a un’iniziativa in favore, appunto, dell’ambiente. Fra le varie ricerche ho individuato “Plasticaqquà” di Taranto, associazione ambientalista impegnata in tantissime iniziative che vanno dal bonificare i siti marini dalla plastica e dai rifiuti vari, provvedendo poi a smaltirli in modo corretto come nel caso di plastica e vetro, attraverso la rigenerazione».
L’idea del kayak. «Confrontandomi con l’associazione ho appreso che fra i progetti che avevano in mente c’era questo tipo di imbarcazione: dunque, il kayak e l’opera di sensibilizzazione per un tema come l’ambiente e il mare, il nostro mare: mi sembrano due motivi validissimi per affrontare una piccola impresa come quella che mi vedrà protagonista».