Foto dall’alto delle guerre di cui nessuno parla

Sei milioni di somali in stato di malnutrizione a causa della siccità che ha colpito il Paese: l’ONU ritiene che 363 mila siano bambini sotto i cinque anni. Trecentomila somali vivono nel più grande campo profughi del mondo a Dadaab, in Kenya. Un attentato nel mercato di Mogadiscio, domenica scorsa, ha provocato 39 morti e 50 feriti. Tutti i servizi sono privatizzati, comprese la scuola e la sanità: Kenya ed Etiopia, Paesi confinanti, hanno fatto man bassa utilizzando a proprio vantaggio la necessità di stabilizzare il Paese.
Questa è la Somalia che il neo eletto Presidente Farmajo, al secolo Mohamed Adullahi Mohamed, si trova a dover governare dovendo fronteggiare anche la pesante intromissione degli affaristi turchi. Non a caso il Presidente turco Erdogan è stato uno dei pochissimi leader esteri a recarsi in visita ufficiale a Mogadiscio, non tanto per avviare un rapporto diplomatico con il nuovo Presidente, quanto per garantire gli interessi e gli investimenti degli uomini d’affari del raggruppamento Damul Jadid, sodali della Fratellanza mussulmana.
La Somalia, nelle stime fatte dall’ONG Trasparency International, è il Paese con il più alto indice di corruzione.

Cento morti in dieci giorni sono, invece, i numeri del Pakistan. Ad essere colpita più pesantemente è stata la città di Charsadda, luogo simbolo dell’antichissimo legame tra oriente e occidente a maggioranza buddista. Caratteristiche che ispirano le azioni dell’islamismo radicale considerato anche il fatto che la città ha intitolato una scuola ad un simbolo del pacifismo, Bacha Khan, che utilizzava il corano come strumento di pace. I pakistani hanno molti motivi per ritenere che l’Afghanistan faccia da retrovia alle incursioni del Califfato: il Pakistan ha espulso già seicentomila afgani ed è pronta a rimpatriarne un altro milione. Nel contempo, la prima risposta è stata la chiusura delle frontiere con l’ordine di sparare a vista.

La conquista di Mosul ha ormai perso i connotati della guerra all’ISIS assumendo i caratteri del luogo fisico per la definizione dei nuovi equilibri di potere nella regione. E’ la che si sta consumando lo scontro tra la Turchia e l’Iran sulla pelle di 750mila civili intrappolati nella parte ovest della città di cui la metà sono bambini.
Save the Children ha scritto in un comunicato “Questa è la triste scelta dei bambini di Mosul ovest: bombe, fuoco incrociato e fame se restano; esecuzioni e cecchini se provano a fuggire”.

In Sudafrica, intanto, si scatena un sentimento xenofobo. A Pretoria decine di negozi gestiti da stranieri sono stati dati alla fiamme in una sola notte. Qualche giorno prima ad essere prese a bersaglio erano state le abitazioni occupate da nigeriani e per la prossima settimana è stata organizzata una manifestazione anti-immigrati: il dito è puntato contro i zimbabweani colpevoli di essere mano d’opera a basso prezzo e i nigeriani indicati come gestori del traffico di droga e prostituzione.

Ho scritto solo i fatti raccolti dalle varie agenzie di informazione internazionali.
Qualsiasi commento sarebbe una ripetizione di quello che ho già scritto. Ma vi lascio con una sintesi:
“È sempre stato facile fare delle Ingiustizie !
Prendere, Manipolare, Fare credere!……..ma adesso
State più attenti!
Perché ogni cosa è scritta!
E se si girano gli eserciti e spariscono gli Eroi
Se la guerra (poi adesso) cominciamo a farla noi
NON SORRIDETE……..GLI SPARI SOPRA…….SONO PER VOI!
VOI abili a tenere sempre un piede qua e uno là
AVRETE un avvenire certo in questo mondo qua
però la DIGNITÀ!!!!!
Dove l’avete PERSA!
E SE per sopravvivere…..qualunque porcheria
Lasciate che succeda…e dite “non è colpa mia”…..
SORRIDETE………GLI SPARI SOPRA……..SONO PER NOI!”
Vasco Rossi – Gli spari sopra.