La città si candida a Capitale della cultura 2022
«La cultura cambia il clima», il tema con il quale la Città dei Due mari fa sul serio. Il confronto con il MiBAC venerdì mattina, lunedì la risposta al progetto che vede il Comune accanto alla Grecìa salentina e a Bari. «E’ la partita della vita, abbiamo organizzato numerosi eventi e festival dopo il lockdown: siamo ciò che raccontiamo», ha dichiarato il sindaco Rinaldo Melucci.
Venerdì 15 gennaio, alle 10,45, Taranto, insieme con la Grecìa salentina, si è candidata a «Capitale italiana della Cultura 2022». Nata come un’idea, fra i diversi progetti dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Rinaldo Melucci, la cosa è andata avanti fra qualche dubbio e molti «Proviamoci!».
Così, l’idea diventata nei giorni, nelle settimane un progetto convinto e convincente, è stato presentato ufficialmente al MiBACT, il Ministero per i Beni culturali e per il Turismo (l’audizione è visibile sul canale Youtube dello stesso Mibact). Secondo prassi, ciascuna delle dieci città finaliste illustra in un’audizione il proprio dossier. Per la candidatura «salentina», etichettata con lo slogan «La cultura cambia il clima», il progetto è stato illustrato in via telematica per ragioni anti-Covid, dal sindaco di Taranto, Melucci, il suo vice, nonché assessore comunale alla Cultura, Fabiano Marti, il direttore generale dell’ente amministrativo, Ciro Imperio, il presidente dell’Unione dei Dodici comuni della Grecìa salentina, Roberto Casaluci.
Dopo studio e attenta analisi delle candidature, spetterà alla giuria presieduta dal prof. Stefano Baia Curioni, segnalare al ministro Dario Franceschini il progetto più idoneo alla designazione di città «Capitale 2022» entro lunedì 18 gennaio, al fine dell’attribuzione del titolo da parte del Consiglio dei ministri.
CAMBIA IL CLIMA…
Dopo una doppia selezione partita da quarantatré concorrenti, poi ridotte a ventotto, con lo slogan «La cultura cambia il clima» Taranto concorre fra le dieci finaliste (Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, la Marca Trevigiana, Procida, Trapani, Verbania e Volterra).
Il capoluogo ionico, insieme con la Grecìa, vive con spirito ottimistico la sua designazione «che per noi rappresenta la partita della vita, in un contesto resiliente votato al cambiamento che in Italia costituisce un unicum», ha dichiarato fra le altre cose il sindaco Melucci.
«Siamo la città che ha organizzato più eventi e festival – ha aggiunto il primo cittadino – dopo il lockdown, e siamo contenti di farlo; condividiamo con gli amici della Grecìa Salentina molte cose, ma soprattutto la consapevolezza che siamo ciò che raccontiamo: da decenni i nostri comuni lavorano sinergicamente sui temi della cultura».
Mare, storia, ambiente, innovazione, arti, riti, tradizioni ed enogastronomia, sono i differenti climi della nostra terra ideale, compresi in un piano sostenibile, secondo i dettami dell’Agenda Onu, ha sottolineato il sindaco. Questa convinzione è riposta nella presentazione del dossier di una candidatura che, se vinta, potrà contare su un milione di euro di contributo.
…FRA GRECÌA IL SALENTO
Taranto e la Grecìa Salentina sarebbero fra le candidate nell’aggiudicazione del titolo, al fianco di Trapani, Marca Trevigiana e L’Aquila. Ipotesi, naturalmente, che dovranno essere verificate dalla decisione del Consiglio dei ministri, una volta colto l’indirizzo della giuria che indicherà la candidatura migliore al ministro Franceschini. Proprio quest’ultimo che, recentemente, ha dato avvio alla prima Soprintendenza del patrimonio subacqueo italiano, affidandola a Taranto, ricostituendola col suo prestigio archeologico ultrasecolare, attraverso un inedito istituto di pluricompetenze, annettendo anche Belle arti e Paesaggio.
Il ministro della Cultura è a conoscenza del valore dell’intero territorio sotto l’aspetto culturale. Una città, Taranto, impegnata in un processo di riconversione, che ha il suo riflesso nell’operatività del Contratto istituzionale di sviluppo, dal quale affiora il rapporto costante con il Governo centrale.
Oltre al dialogo con Roma, sotto la previsione dell’ottenimento del riconoscimento, per Taranto giocherebbe a favore l’intesa raggiunta con il Comune di Bari, altra concorrente alla sfida. I due territori, indipendentemente dall’esito delle candidature, hanno firmato l’impegno a condividerne i relativi programmi, col supporto annunciato da parte della Regione Puglia. Un lavoro sinergico che sarebbe stato fortemente dal Governo e, in particolare, dal Ministero.