La forza del senso delle cose
Ci sono cose nella vita che rimangono dentro, fanno parte di te a prescindere dall’origine, dalla provenienza, dal tempo, dall’attualità o meno dell’essere diventate parte di te.
Sono quelle cose delle quali cogli il senso, il significato profondo, e lasciano un segno indelebile, una sorta di tatuaggio che riaffiora nei meccanismi di elaborazione dei pensieri, nei ricordi quasi sempre in maniera temporalmente decontestualizzata.
Sono cose che surclassano la dimensione temporale sulla base della forza del significato.
Ed è così che le celebrazioni assumono un carattere di marginalità tale da riportarti alla mente solo un evento, accaduto e rimosso, quasi fosse stato schiacciato dal peso della sostanza del messaggio, di ciò che ti ha lasciato e di cui continui a nutrirti.
Tentando una sintesi simbolica, è come un albero morto che continua a dare frutti.
Se non si fosse messa in moto la campagna mediatica mossa da un business celato, non avrei mai ricordato che Fabrizio De Andrè è morto venti anni fa perché, come tante altre cose significative, fa parte del mio quotidiano con la forza della sostanza del messaggio dei suoi testi, delle sue riflessioni, di parallelismi estremi ma di una realtà raggelante che non ti lasciano più.
Pensate alla cruda dolcezza che supporta la trasposizione di una verità: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori!”.
Allora, anche la celebrazione assume per me un senso ma slegato dal vissuto di “Faber”, dal suo modo di intendere la vita, dalle sue dipendenze o dalle sue debolezze che forgiano l’immagine del personaggio “da vendere” piuttosto che valorizzare i contenuti della sua opera.
E mi viene voglia di condividere la bellezza (ovviamente soggettiva) di alcuni passaggi significativi dei testi di De Andrè insieme ad alcune canzoni.
“e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno come le rose
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra una stella” (La canzone di Marinella)
“Dio di misericordia, il Tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto con la coscienza pura;
l’inferno esiste solo per chi ne ha paura” (Preghiera in Gennaio)
“Si sa che la gente dà buoni consigli
Sentendosi come Gesù nel Tempio
Si sa che la gente dà buoni consigli
Se non può più dare cattivo esempio” (Bocca di rosa)