L’ultimo saluto alla “Regina”
Aveva novantasei anni e regnato sette decenni. Icona dell’arte e del popolare con le sue borsette e i vestiti color pastello. Fiction e film ispirati alla sua personalità. L’interpretazione di Helen Mirren (The Queen) e della stessa regnante, che si prestò a rifare se stessa accanto a Daniel Craig, uno dei più famosi James Bond. Poi, il fair-play che non t’aspetti: gli inglesi alzano i prezzi alle stelle, non fanno sconti ai turisti che rivolgono l’ultimo saluto: dalle 1.500 alle 2.000 sterline a notte
Non vedremo più l’immagine di quella donna, borsetta sotto un braccio, camminare a passo deciso e sfilare davanti a capi di Stato, militari, comunque impegnata in altre attività che il protocollo in questi settant’anni di governo richiedeva.
Qualcuno, come il grande Andy Warhol, ha ricordato l’Ansa in questi giorni, proprio riferendosi a “Lizzy”, Elisabetta II, aveva più volte esclamato “Voglio essere famoso come la regina d’Inghilterra”. La regina d’Inghilterra era considerata un personaggio capace di attraversare sette decenni restando un’icona “pop” riconoscibile a livello globale.
Protagonista nell’arte, ma anche nel cinema, nella musica e nella moda col suo stile, a partire dagli abiti color pastello. Elisabetta, scomparsa a novantasei anni l’8 settembre scorso, aveva fatto tendenza anche in età molto avanzata. A 85 anni le riproduzioni di alcune sue borsette di pelle in formato rettangolare, andavano a ruba, venivano riprese dalle riviste patinate.
TRADIZIONALE GIOVANILE
Tradizionale e giovanile allo stesso tempo, Elisabetta II aveva rappresentato nell’immaginario un mix senza precedenti con la capacità di stare sempre al passo coi tempi, anzi di influenzarli. La sua immagine è passata nel dalle foto ai ritratti, oltre naturalmente ad apparire su monete, banconote, francobolli, per poi entrare anche nel mondo del cinema.
C’è un film che ci è piaciuto tanto: “The Queen” (2006), in cui la regina viene magistralmente interpretata da una Helen Mirren – un’attrice che adoriamo e verso la quale abbiamo un debito di riconoscenza per aver scelto il nostro Salento come sua seconda residenza – in grado di mostrare il lato più personale della regina, a “A Royal Night Out” (Una notte con la regina) del 2015, con la giovane Elisabetta che vive una notte fuori dal Palazzo, l’8 maggio del 1945, per festeggiare la fine della Seconda guerra mondiale in Europa, fino al successo della serie “The Crown”, di cui si attende la quinta stagione.
Ma la regina Elisabetta, a sua volta è stata attrice: un cameo, per dirla cinematograficamente. E’ stata, in qualche modo, una “Bond girl”. Protagonista, cioè, nel cortometraggio del 2012 andato in onda durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra. Daniel Craig, uno dei più celebri 007 della storia, prelevava Sua Maestà nella stanza di Buckingham Palace per scortarla fino allo stadio. Lei, abito prezioso color salmone e cappellino di piume, lo segue in compagnia dei suoi inseparabili cagnolini Corgi, diventati parte immancabile dell’immagine associata alla sovrana. Comunque e ovunque presente, anche nei testi delle canzoni. Tutto questo e tanto altro ancora ha contribuito a creare un mito destinato a essere ricordato e celebrato per decenni.
NIENTE SCONTI, SIAMO INGLESI
Forse una cosa, la regina Elisabetta, non avrebbe tollerato. I prezzi così alti praticati dagli inglesi nei confronti di quanti avevano voluto raggiungere Londra per rivolgere a “Lizzy” l’ultimo saluto. Prezzi esagerati. Immotivati, se è vero che i sudditi sono rispettosi nei confronti della regina.
A proposito di prezzi, infatti, si è parlato anche di 1.550 sterline a notte, fino a 1.800 euro, colazione esclusa. Un servizio firmato Mediaset, raccontava minuziosamente un certo business intorno all’addio della regnante più longeva al mondo. I prezzi delle stanze di albergo a Londra, spiegavano su Canale 5 e Italia 1, alle stelle. Inconfutabili i dati raccolti dai media locali che segnalavano anche il “tutto esaurito” nei giorni precedenti il funerale della regina Elisabetta II: alberghi pieni per il 95%, il 20% in più rispetto alla media in questo periodo dell’anno.
Intanto si allungava la lista dei Paesi esclusi alle esequie di Stato, con qualche polemica per via di qualche ospite “scomodo” come la Cina.
Fonti ufficiose del governo britannico avevano fatto sapere alla Bbc che la corte aveva depennato ogni possibile coinvolgimento di rappresentanti non solo di governo, ma anche diplomatici di Paesi sotto sanzioni da parte dell’Occidente: Afghanistan, Siria e Venezuela; insieme alla Russia di Vladimir Putin (a causa della guerra in Ucraina), insieme alla sua alleata Bielorussia e alla Birmania della giunta militare golpista.