Alfredo Longo, sindaco di Maruggio, rinuncia a mesi di stipendio
Con un provvedimento parte dei suoi guadagni verranno distribuiti a quanti vivono in difficoltà. «Non navigo nell’oro, ma è bene che la politica cominci a operare per il bene dei cittadini», ha scritto sui social. «Opererò per la mia città, ma tornerò a svolgere la mia attività professionale»
«A volte bastano poche righe per provare a fare la differenza». La differenza la fa la scelta del “da che parte stare”: da quella dei forti, privilegiati da un ruolo, un posto di lavoro che per un periodo è stato definito “da casta”; oppure, dalla parte dei più deboli, quei cittadini che già riuscivano a malapena ad arrivare alla fine del mese e che, a causa del covid, dei conflitti bellici fra Russia e Ucraina, vivono situazioni ancora più drammatiche per via del “carovita”.
E allora, Alfredo Longo, sindaco di Maruggio, cittadina in provincia di Taranto, senza pensarci due volte, prende carta e penna e riporta nero su bianco un provvedimento che da una parte scalpore – quanti politici o rappresentanti le istituzioni lo avevano fatto finora? – dall’altra grande ammirazione.
Il sindaco di Maruggio, dunque, chiama il responsabile della Ragioneria e comunica il suo proposito: decurtarsi lo stipendio di diecimila euro, denaro che poi sarà ripartito a quelle famiglie che vivono nel disagio.
«QUANTA SOFFERENZA»
Longo, ai suoi concittadini e quanti condividono l’amicizia sui social, comunica questo suo proposito attraverso un messaggio che posta sul suo profilo Facebook. «In quest’ultimo mese – scrive il sindaco – ho incontrato tanti concittadini che, con grande dignità, mi hanno confidato le loro difficoltà». Il riferimento, evidente, è a quelle famiglie, e non sono poche, che in un momento di grave crisi economica hanno non poche difficoltà ad onorare bollette, prestiti, mutui.
Il primo cittadino di Maruggio prosegue nella sua analisi social. «Ho provato a dare una mano fin dove ho potuto ma trovo assurdo che un Paese come l’Italia si sia ridotto in questo stato: se la politica non riesce a dare risposte allora almeno provasse a dare l’esempio».
Nella sua analisi, aggiunge un altro elemento, se non altro per sconfessare chi pensa che il sindaco abbia tanti soldi e possa permettersi perfino di rinunciare a diecimila euro, che non sono proprio bruscolini. Ammette, infatti, di non navigare nell’oro, ma che ha deciso non vivere di sola politica continuando a svolgere la propria attività professionale per sostenere la propria famiglia. «So bene che la legge mi permette di aumentare la mia indennità – ha concluso Longo – ed è giusto che un sindaco sia correttamente retribuito per tutte le responsabilità».
MAGARI FOSSE UN ESEMPIO…
Da qui la comunicazione al responsabile del Servizio di ragioneria al quale, scrive il sindaco di Maruggio «ho chiesto, per questo 2023, una decurtazione di diecimila euro dal mio stipendio per destinarli all’emergenza carovita, al fine di contribuire alle necessità dei miei concittadini. So che non è molto ma l’importante è fare la propria parte: a volte sarà scomodo, a volte impopolare ma il mondo cambierà con il nostro esempio e non con la nostra opinione». Se ci sono buoni propositi da registrare in questo 2023 appena iniziato, quello del sindaco di Maruggio è sicuramente fra questi. E se altri politici o rappresentanti di istituzioni cominciassero a prendere esempio, non sarebbe male. Intanto, egregio sindaco, a lei va un sentito ringraziamento per quello che ha fatto in modo concreto.
Ci piacerebbe capire anche qual è stato il ragionamento, il gesto, l’episodio che in un attimo l’ha convinta che sottoscrivere la rinuncia a diecimila euro del suo stipendio, fosse la cosa giusta. Ma forse chiediamo troppo, la sensibilità fa parte della sfera del privato e, a noi, va già bene così. Accipicchia se va bene così.