Non solo accoglienza

Corsi di formazione e impegno sociale in nove anni di attività. Abbiamo imparato e insegnato rispetto. Unito le nostre forze e svolto opera di inclusione

DSC_6227Buon compleanno, “Costruiamo”. Buon compleanno, presidente. Sembra ieri, ma il tempo è passato. Non invano, fortunatamente. Ciò significa che nel nostro piccolo, che poi tanto piccolo non è evidentemente, di cose ne abbiamo fatte. Da nove anni, la nostra cooperativa sociale è attiva nell’accoglienza. Dove per “accoglienza” non significa solo fornire un pasto e un tetto a gente, famiglie, in fuga da zone di guerra e da persecuzioni politiche. Decine di ragazzi, per esempio, sono stati impegnati (qualcuno lo è ancora) a più riprese con mansioni diverse all’interno delle nostre strutture; qualcuno ha compiuto scelte di vita, incoraggiate da noi stessi, quando lo scopo per il quale si allontanavano, partivano o ripartivano per tornare a casa, era condivisibile.

Molti dei “nostri” ragazzi, oggi, vivono e lavorano nella nostra provincia, nella nostra regione. Buon segno, se questo significa che da noi, con impegno, considerando i tempi, si può costruire un futuro, costruire una famiglia. Anche sfidando di chi ha spesso avuto preclusioni nei confronti di tanti ragazzi, uomini e donne, che sono diventati negli anni una risorsa per il nostro Paese.

Molti dei risultati raggiunti da “Costruiamo”, li abbiamo raggiunti in stretta collaborazione con le istituzioni. A cominciare dall’affiatamento raggiunto in breve con le diverse Prefetture delle province pugliesi. Insieme con le associazioni di categoria e le amministrazioni locali e regionali, abbiamo presentato progetti, molti dei quali hanno avuto un seguito, con i benefici per i nostri fratelli (non ci piace usare il verbo “assistiti”). Abbiamo organizzato Corsi di formazione che hanno licenziato grandi professionalità, istituito Corsi di italiano e di integrazione con il nostro tessuto sociale. Uno dei principali obiettivi della cooperativa è stato il rispettare il bagaglio culturale e il credo religioso di ognuno di loro. Un argomento da non sottovalutare, se si pensa che a seconda delle estrazioni politiche e religiose, occorreva quotidianamente far rispettare il regime alimentare con menù diversi (anche quando i ragazzi avevano le stesse origini).

Gara-natale-04-1-969x650RISPETTO, ANZITUTTO…

Per essere chiari, il nostro presidente, Nicole Sansonetti, si è speso con i ragazzi soprattutto su un principio di base: il rispetto. Lo stesso riconosciuto alle diverse estrazioni ospitate nelle nostre strutture. Rispetto. Le scelte svolte in questi anni, sono state precise, anche nei dettagli, per evitare che un certo malcontento provocasse risentimento nei vicini, nei cittadini – pochi in verità – che guardavano con sospetto l’arrivo di extracomunitari sul nostro territorio.

Insieme con i ragazzi abbiamo svolto un lavoro attento e certosino. Abbiamo spiegato loro le tradizioni cittadine, il carattere di quanti avrebbero quotidianamente incontrato nel visitare la città, al bar, recandosi al lavoro. E’ stato un lavoro (chiamiamolo così solo per brevità) che nel tempo ha portato i suoi frutti. Molti dei nostri ragazzi, merito del loro impegno, lavorano in esercizi e attività del territorio. Se oggi un ragazzo nero sorseggia un caffè o si siede accanto a noi in pizzeria, e la sua presenza passa inosservata, perché è la cosa più normale al mondo, bene, un po’ di merito è anche nostro.

Senza prevaricare usi e costumi, abbiamo illustrato loro le nostre abitudini, il nostro modo di vestire – che non deve essere visto come modello, beninteso – e di ragionare, ascoltando rispettosamente e ribattendo con argomentazioni anche opinioni anche diametralmente opposte. Abbiamo posto piccole regole del vivere quotidiano, subito rispettate dai nostri ragazzi e apprezzate dai nostri vicini. E’ stato fatto un importante lavoro di inclusione sociale, tanto che se un cittadino, un turista si aggira dalle parti di una delle nostre strutture non si accorge affatto che quella, come altre, ospitano extracomunitari.

C’è chi si è sposato, ha invitato amici conosciuti nella struttura. Nella nostra chat fioccano saluti e auguri da tutto il mondo e per i motivi più disparati. Dagli sposalizi alle nascite, tanto da farci sentire ancora più vicini, perfino “zii” dei più piccoli. Ecco qual è stato l’impegno in tutti questi anni da parte di “Costruiamo”. Fare in modo che il “normale” fosse solo normale. Che il colore della pelle non fosse mai stato un elemento di divisione, ma di condivisione. Imparare e, se fosse stato possibile, insegnare. Vivere insieme, come i tasti bianchi e neri di un pianoforte, come ricordava una delle canzoni soul – canzoni “dell’anima” – più famose al mondo.

Migrants arrive at the Italian port of Augusta in Sicily. They are greeted by Save the Children staff whilst awaiting processing by Italian authorities.

Migrants arrive at the Italian port of Augusta in Sicily. They are greeted by Save the Children staff whilst awaiting processing by Italian authorities.

UN SITO, MILLE SERVIZI

Un altro elemento nel quale la cooperativa si è spesa e che il presidente ha subito incoraggiato, è stata la costruzione di un sito. Non fatto di notizie raccolte qua e là, ma un “giornale” quotidiano che raccontasse il territorio e si confrontasse con l’esterno, il mondo. Un sito che raccontasse, amico per amico, le storie dei nostri ragazzi. Chi fossero, da dove venissero e cosa li avesse obbligati alla fuga in cerca di vita. Attraverso rappresentanti del nostro territorio, abbiamo fatto conoscere le nostre abitudini: il sociale, lo sport, la politica. Questo non ha fatto altro che accorciare le distanze.

Abbiamo assistito insieme ad eventi sportivi, concerti, “prime” al cinema. In qualche occasione abbiamo anche incassato qualche piccola, ma insignificante delusione. Ma senza fare drammi, anzi ripartendo con maggiore impegno per dimostrare che la ragione è sempre più forte di qualsiasi forma di ignoranza.

A testimoniare il nostro lavoro e quello dei ragazzi, ci sono le cifre. Negli ultimi cinque anni, per esempio, milleottocento giorni di lavoro, circa mille servizi (seicentoventiquattro articoli; trecentododici interviste, audio e video compresi). Un lavoro alla portata di chiunque voglia farci visita o ripercorrere tappe significative del nostro-vostro impegno. Per un sito, un canale youtube, abbiamo registrato numeri davvero considerevoli (ventimila visualizzazioni per Red Canzian!), a dimostrazione che il lavoro svolto professionalmente e rivolto a uno scopo sociale, alla fine paga. Bisogna solo avere pazienza, è questa la nostra forza.