Sei casi accertati fra Taranto e provincia
Puglia terza, con 129 casi. Prime Campania e Sicilia. Incubazione tra i quattro e i sette giorni. Gli assembramenti, una sciagura. I danni provocati dai “mega aperitivi”. Nel fine-settimana il picco.
Non si ferma la diffusione del coronavirus in Italia. Secondo il bilancio di oggi della Protezione civile, diffuso dal commissario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli, in totale sono 14.955 i malati di coronavirus, 2.116 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati (comprese vittime e i guariti) ha raggiunto i 17.660. Numeri e notizie forniti da Silvio Brusaferro, dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in conferenza stampa alla Protezione civile.
Sei sono i casi accertati di Coronavirus nella provincia di Taranto. Si tratta dei quattro casi di Torricella, del dipendente tarantino di una ditta di Massafra e di un anziano di Taranto con patologie pregresse. Questi ultimi due pazienti erano transitati dal reparto di Medicina del Ss. Annunziata prima di essere trasferiti al reparto infettivi dell’ospedale Moscati.
ETA’ MEDIA DEI MORTI: 80,3 ANNI
Con le cartelle cliniche dei deceduti, i medici vanno approfondendo i dati sulla mortalità: i pazienti morti con il coronavirus hanno una media di oltre 80 anni, 80,3, per la precisione; le donne sono solo il 25,8%. L’età media dei deceduti è molto più alta degli altri positivi. Il picco di mortalità è nella forbice 80/89 anni. Il numero di morti tra gli ammalati, dunque, è più elevato tra gli over 80.
I morti per coronavirus, si diceva, sono 1.266, 250 in un solo giorno. Nella giornata di ieri l’aumento era stato di 189 decessi. Tra i deceduti, due hanno 39 anni: uno con un tumore e l’altro con una serie di tipologie di disturbi.
Dai dati della Protezione civile risulta che il contagio stia prendendo piede anche al Sud. In Campania si registra il maggior numero di casi (220 contagiati), seguono Sicilia (130), Puglia (129), Abruzzo (89), Sardegna (42), Calabria (38), Molise (17) e Balisicata (10).
WEEK-END, SI TEME IL PICCO
È verosimile aspettarci casi in questo weekend a causa dei comportamenti assunti lo scorso fine settimana. L’incubazione è tra i quattro e sette giorni. In questi giorni abbiamo assistito ad assembramenti, specie in quella che è la moda del momento: i mega aperitivi, luoghi dove probabilmente il virus ha circolato. Una parte di quelle persone nei prossimi giorni probabilmente mostrerà una sintomatologia. È un’ipotesi, vedremo le curve, nella speranza di essere smentiti dai fatti. Da qualche giorno gli italiani hanno compreso che comportamenti di questo tipo vanno evitati. L’impressione è che adesso si siamo consapevoli in modo più diffuso. Fino a una settimana fa, con ogni probabilità, si pensava che il coronavirus fosse un problema di alcune parti d’Italia e non di altre. L’epidemia al Sud, dunque, potrebbe partire adesso. Vedremo in questo week-end.