Una famiglia sceglie di vivere su una imbarcazione
Marito, moglie e due figli hanno scelto la navigazione. Toccano la terraferma solo per gli studi, poi viaggiano e lavorano. Staccano dai social, ma poi le aziende li contattano: confezionano video e articoli per riviste e siti. «Prima eravamo solo esausti, ora siamo stanchi ma felici», dice Fabio, il capofamiglia. «Solo per esigenze scolastiche facciamo base invernale all’Elba, mentre in estate facciamo il giro del Mediterraneo»

C’è chi non saprebbe più vivere senza i social e tenendo i piedi ben piantati a terra, chi invece stacca la spina, anche se non del tutto perché – corsi e ricorsi – anche la scelta di vita può diventare un lavoro (spiegheremo più avanti). E’ il caso di Fabio che una decisione così importante, “forte” direbbe qualcuno, l’ha presa condividendola con la sua famiglia, la sua “tribù”, come lo stesso nomade del mare definisce la sua squadra.
«Sono Fabio, questa è la mia tribù!». E’ bastato solo questo messaggio per avvicinarsi al suo mondo e cominciare a comprendere quale fosse il suo programma. E, nel frattempo, interessare tutti i media d’Italia, social compresi, a fiondarsi sulla notizia del giorno. Perché ormai, volesse davvero il Cielo, le storie di tutti i giorni stanno tornando a richiamare l’attenzione della gente, degli organi di informazione.
Non vorremmo essere smentiti a breve, ma la sensazione, forte anche questa, che avvertiamo è che qualcosa stia cambiando nel mondo dell’informazione. Prima si cercava la notizia impressionante, quella col carico da undici, spunto per uno dei lunghi collegamenti con D’Urso e dintorni sulle reti Mediaset. Adesso, poco per volta, il volto della cronaca sta cambiando: il lettore, l’ascoltatore saturo di cronaca nera, ora vuole farsi una pancia così di “bianca”. E’ un po’ il contrappasso dantesco.
BUONE NOTIZIE
E, allora, ben vengano le notizie come quella di Fabio e della sua famiglia che, in qualche modo, ti restituiscono un sorriso. Basta con i battibecchi social, le sbroccate verbali o scritte che nessun garante punisce, e se lo fa bisogna attendere settimane, intanto quello che doveva essere detto a discapito di uno o un milione di utenti è materia a disposizione di tutti.
Insomma, «Hey, sono Fabio e questa è la mia tribù», è il nostro punto di partenza. «Lei è Marina, la mia dolce metà; Leilani e Rune, i miei due cuccioli e Valerio, il grande». Se papà Fabio stacca dalla consuetudine, i ragazzi non prendono nemmeno lontanamente in considerazione lo staccarsi dalla vita social, che però non è così ossessiva come per i loro coetanei. «Puoi già conoscerci dal canale YouTube di Valeila Sail, dove condividiamo le nostre avventure in barca a vela: siamo nomadi del mare da sei anni, viviamo su una barca di 44 piedi che si chiama “Valeila R”, un Jeanneau Sun Odyssey 44».
Originario di Novara, quarantaquattro anni, Fabio presenta la sua “ciurma” in un messaggio postato su Facebook. La sua famiglia, non abbiamo difficoltà ad ammetterlo, non è una famiglia come tante. Ecco la storia. Il 2017 è ai titoli di coda, Fabio e sua moglie Marina, decidono di smarcarsi dal quotidiano. Insieme, con il benestare del resto della famigliola, rinunciano allo scandire della quotidianità per vivere – e non un solo giorno o cento giorni… – ma per sempre in mare, tutti insieme a bordo della loro barca. Per farlo rinunciano a tutto. Al lavoro fisso, alla casa, agli amici.
TOCCATA E “FUGA”
Tornano a mettere piede sulla terraferma sul finire del 2021. Tornano a Novara, la città di Fabio, per dare alla luce la piccola Rune. «La mia è una città bellissima, ma dopo quest’anno passato con il piccolo, abbiamo deciso che almeno per noi Novara, sia detto con il massimo rispetto, non aveva più niente da offrire: lo stile di vita era totalmente diverso dal nostro». In una intervista rilasciata al Corriere della sera, Fabio aveva dichiarato senza tanti giri di parole, che la sua si sente ormai «una famiglia girovaghi». Salperanno daccapo in estate, quando i figli finiranno la scuola. La ciurma si allarga, con questa ci sarà anche un gatto. E’ lui l’ultimo inquilino della famiglia di Fabio. Una cosa è certa: «Se c’è differenza con la vita di prima?», dicono i due coniugi: «Prima eravamo solo esausti, ora siamo stanchi ma felici».
«Solo per esigenze scolastiche faremo base invernale all’Elba e poi d’estate faremo il giro del Mediterraneo; abbiamo capito che per noi non c’è niente di meglio del mare: abbiamo scelto l’Elba per una questione logistica visto che stiamo lavorando molto con i video per varie riviste e aziende nautiche».
E qui, dalla spina staccata, ecco che i social riappaiono. Ma solo sottoforma di lavoro. Fabio, infatti, dopo avere abbandonato l’attività informatica, oggi lavora come videomaker, youtuber e creatore di contenuti per conto di un sito web e due riviste dedicate al mondo della nautica. Marina, la moglie, non accudisce solo la famiglia. Ex direttrice di un negozio, oggi aiuta Fabio nella realizzazione dei contenuti di quanto chiedono le varie aziende e organi di informazione.
E I RAGAZZI, AIUTANO…
Ma cosa ha imparato l’intera famiglia in questa esperienza lunga quasi sei anni. Molto, dicono i diretti interessati. A cominciare dai dettagli a cui prima non facevano caso: utilizzare l’acqua con “contagocce”, usare la pentola a pressione, stringere i cordoni della borsa ragionando sulle spese senza però che in cambusa non manchi proprio nulla. Del resto, Fabio e Marina, possono compiere qualche rinuncia, ai ragazzi non deve mancare nulla.
A proposito, come riempiono la giornata i loro figli, quelli più grandi. Vivono all’aria aperta, in kayak, a pesca, in gita. Senza però perdere di vista la scuola. Il più grande frequenta il liceo classico, la più piccola le elementari. E se papà e mamma nel frattempo lavorano, si ingegnano nella costruzione di articoli e video, i ragazzi provano a fare il loro: aiutano i genitori nelle operazioni di pulizia e rifornimento. «Una mano lava l’altra e con tanta acqua a disposizione, quello di aiutarsi a vicenda ormai arriva automaticamente».