Cisternino, grande fascino

Il Comune ha installato nel centro storico altalene, molto gettonate dai turisti che scatenano il bambino che è in loro. Senza dimenticare altre perle della Valle d’Itria, come Martina Franca e Locorotondo. Due passi con gli occhi di chi non è del posto, ma visita zone di una bellezza mozzafiato. Fra quotidiani, siti, agenzie e…Camilla.

 

 

Tra le tante tappe pugliesi, annoveriamo sicuramente la Valle d’Itria, a sud dell’altopiano delle Murge: Cisternino, Martina Franca e Locorotondo sono le tre perle che, con i loro trulli incarnano lo spirito tipico di questi luoghi. Cisternino in particolare è un concentrato di storia, arte e gastronomia che lo rende uno dei borghi più belli d’Italia: oltre a questo titolo, ne vanta altri come Città per la pace, Bandiera verde, Bandiera arancione per Touring Club Italiano o Città slow.

Il borgo che dondola ospita in questi mesi estivi ha ospitato un festival ricco di appuntamenti per festeggiare la ritrovata libertà dopo un anno e mezzo di incertezza: diverse le altalene istallate nel centro storico per far ritrovare a turisti e cittadini il bambino che è in loro e allo stesso tempo mirare ad un po’ di sana spensieratezza.

C’è un sito che vi consigliamo, molto dettagliato e fatto con il gusto di chi è attento e ama le cose belle, quelle che danno suggestione. Ed è “E allora parto, i viaggi di Camilla”. Bello sentirsi raccontare da chi non è del luogo, ma che resta affascinato dalle bellezze scolpite nei secoli, dalla natura e dall’uomo.

 

VALLE D’ITRIA, MON AMOUR

Cisternino, per uno che conosce la Valle d’Itria, è molto simile a Locorotondo: al centro si alternano casette bianche e dimore signorili con palazzi barocchi ma anche cinquecenteschi. Il borgo è diviso in rioni, si passa da uno all’altro senza accorgersene, ma si torna sempre alla piazza, dominata dalla Torre dell’orologio. Tra i simboli della città anche una torre difensiva, in realtà di avvistamento, con in cima la statua di San Nicola. Piazzette e vicoli sono pieni di localini dove fermarsi e anche qui non mancano fiori e piante a decorare il centro.

Dunque, dal Belvedere alla Torre dell’Orologio, le viuzze che spargono un invitante profumino di carne cotta alla griglia conducono fino alla Chiesa Madre intitolata a San Nicola. Accomodatevi, entrate per ammirare un vero e proprio gioiello artistico risalente al 1517 come la Madonna con Bambino scolpita in pietra da Stefano Putignano. Chi fosse, poi, interessato ad approfondire la conoscenza di questa bella cittadina nel cuore della Valle d’Itria, esistono i suoi grandi tesori.

 

 

MARTINA E IL BAROCCO

Il  Barocco è la caratteristica distintiva di Martina Franca, che accoglie con i suoi eleganti edifici dai magnifici portoni. Da palazzo Maglia a palazzo Ancona, passando per Palazzo Martucci, Palazzo Stabile, il conservatorio e palazzo Ducale, solo per citarne alcuni. Ecco il centro storico, la maestosa Porta Santo Stefano, detta oggi Arco Sant’Antonio, nell’omonima piazza. D’obbligo la tappa alla chiesa principale di Martina Franca, la Basilica di San Martino: sontuosa ed elegante, è stata considerata dall’Unesco “monumento messaggero di pace”. La famosa piazza Maria Immacolata è poi un gioiellino: con la sua forma semiellittica impreziosita dai portici sembra abbracciare il visitatore in un salotto cittadino, elegante e intimo.

E poi Locorotondo. È un’immagine da cartolina, che si imprime nella mente. Poi ci sono le cummerse, le casine a punta tipiche della città, un tempo granai, che sembrano più nordiche che Pugliesi. Il tratto barocco si ritrova anche qui, in particolare con l’elegante palazzo Morelli. A completare il quadro, ci sono le miriadi di piante e fiori con cui i cittadini decorano portoni, finestre e vicoli. Sono stupendi: i colori accesi accanto al bianco creano un contrasto che fa risaltare ogni cosa, trasformando ogni angolo in uno scorcio da immortalare. C’è anche un concorso che premia il balcone più bello.

Sembrerebbe un dipinto, ma sarebbe riduttivo definirlo così: perché girando per le viuzze di Locorotondo respiri quell’atmosfera familiare tipica dei piccoli borghi, con i bimbi che giocano in strada, le case con le porte aperte, da cui proviene profumo di cucina, e gli immancabili vecchietti seduti in strada a chiacchierare.