L’attore pugliese diventa testimonial di una campagna promossa dall’Arma dei carabinieri
Il Lino Nazionale conferma in pieno la sua grande umanità, mettendosi a disposizione degli anziani vittime di raggiri. Ospite della Masseria Don Cataldo insieme con Ron Moss (“Ridge” di Beautiful), durante le riprese del film “Viaggio a sorpresa” in tanti apprezzammo le sue doti di attore e di persona sensibile. Durante il lavoro, ma anche dopo i ciak, quando il regista stoppava i lavori
Lino Banfi è il nuovo testimonial della campagna di comunicazione promossa dall’Arma dei Carabinieri contro le truffe agli anziani. La scelta dell’attore pugliese, per tutti “Nonno Libero”, il nonno più amato d’Italia, viene motivata dall’esigenza e dal desiderio di avvicinarsi ancora di più agli anziani. Scopo principale, secondo le spiegazioni fornite dal comunicato diffuso dall’Arma dei carabinieri, trasmettere in modo immediato e allo stesso tempo efficace, consigli utili alla Terza età perché questa possa difendersi dai continui raggiri di cui, questa, è bersaglio. Specie nel periodo estivo, quando l’anziano viene isolato nel periodo delle vacanze estive. E’ proprio allora, che la gente in età diventa facilmente oggetto di raggiri da parte di malviventi senza scrupoli.
Insomma, Banfi, ottantotto anni, mai così sulla breccia, nemmeno quando era l’incontrastato re della commedia all’italiana. Tanto per intenderci, il comico pugliese è stato l’attore più ricercato da registi e produttori cinematografici nel periodo fra la stagione più bella del genere “all’italiana”, con Sordi, Gassman, Tognazzi e Manfredi su tutti, e la lunga serie di “cinepanettoni”, con Boldi e De Sica su tutti.

RE DEI BOTTEGHINI…
Banfi era l’incontrastato re dei botteghini, che recitasse da preside o professore un po’ strapazzato, ora da Gloria Guida, ora da Edwige Fenech, con le incursioni delle più belle che brave Nadia Cassini e Barbara Bouchet.
Banfi dopo aver coronato il suo sogno di attore al cinema, aveva virato alla conduzione, alle ospitate in tv, da Mediaset (contratto principesco) alla Rai, per vivere una seconda stagione di successi in qualità di protagonista di sceneggiati e film per la tv. Fra tutti, la serie di “Nonno Libero”. In realtà nata come “Un medico in famiglia”, oscurata dalla popolarità e, naturalmente, dalla bravura dell’attore che in qualche occasione non ha disdegnato di misurarsi con personaggi “seri”, qualche volta dai toni drammatici.
Banfi, e lo diciamo con un pizzico di orgoglio, abbiamo avuto modo di conoscerlo da vicino. La casa di produzione del film “Viaggio a sorpresa”, del quale il Lino Nazionale è stato protagonista insieme con Ron Moss (il Ridge di “Beautiful”), volle girare buona parte delle scene nella Masseria Don Cataldo di Martina Franca.

MASSERIA DON CATALDO, COME A CASA…
Fu in quel periodo che apprezzammo anche le sue qualità umane, tanto da non stupirci affatto nell’apprendere che l’attore aveva dato disponibilità per realizzare una campagna pubblicitaria accanto all’Arma dei carabinieri in difesa delle fasce più deboli, nello specifico dei più anziani, molto spesso vittime di truffe e raggiri.
Nei contenuti che saranno diffusi sulle piattaforme social dell’Arma e sui media – conferma una nota dell’agenzia giornalistica Ansa – l’artista pugliese e il Comandante di stazione del quartiere in cui vive mettono in guardia gli spettatori dalle truffe. Nel corso del “botta e risposta” con il suo comandante di stazione, Banfi, con l’inconfondibile stile che lo contraddistingue, racconta di alcuni suoi conoscenti che hanno subito truffe, per poi cedere la scena al maresciallo dell’Arma che esorta il pubblico all’ascolto a prestare massima attenzione alla comunicazione ed a rivolgersi con fiducia ai carabinieri chiamando formulando il 112.

“112” E “CARABINIERI.IT”
Il contributo video si conclude con l’invito, per chi potesse farlo, avesse una certa dimestichezza con i social, a consultare il sito Carabinieri.it . Nel sito, infatti, sono illustrate le principali tipologie di truffe e come riconoscerle. Le tecniche adottate dai truffatori, infatti, per quanto subdole e fantasiose, hanno schemi ricorrenti: individuarli è il primo passo per difendersi. Un invito, perché no, anche ai parenti più stretti, nel non perdere di vista i propri congiunti che hanno superato gli “anta”. Avere un po’ di pazienza, perché tante volte l’anziano non ammette la sua vulnerabilità, tantomeno a confessare un episodio del quale è stato vittima. Parlarne, infatti, anche a cose avvenute, può evitare che altri anziani subiscano gli stessi torti allertando così le Forze dell’ordine.
Oltre a questa iniziativa, è stata realizzata una locandina che sarà affissa in tutte le caserme, nelle parrocchie e nei luoghi di ritrovo degli anziani, e un opuscolo pieghevole da distribuire ai cittadini.