Socializzazione e crescita culturale

Modugno, il progetto “Movimento e creatività oltre ogni barriera”

“Costruiamo Insieme” e un’azione-programma per affermare un processo di crescita attraverso uno scambio umano e relazionale

Uno dei progetti nei quali “Costruiamo insieme” è stata impegnata nella sua attività è sicuramente quello scaturito dalla concessione della struttura polifunzionale “Chiccolino”, sita nel quartiere Cecilia di Modugno e promossa in partenariato con l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Virtus Modugno”.

Una candidatura, a suo tempo, avanzata considerando le modalità previste dalla normativa in materia di concessione della struttura polifunzionale al fine di realizzare l’Azione-Programma denominata “Movimento e Creatività oltre ogni barriera”. Scopo del progetto, il rafforzamento di percorsi inclusivi attraverso attività di socializzazione, promozione e crescita culturale, benessere psico-fisico rivolti a persone, bambini, giovani e anziani, senza alcuna distinzione etnica, in situazione di fragilità sociale.

Base dell’idea progettuale, la realizzazione di un luogo di incontro-incrocio fra “diversità” (dalla diversabilità alla differenza culturale) in modo tale da generare un positivo processo di crescita fondato sul reciproco scambio umano e relazionale, oltre che sulla promozione di un ricongiungimento generazionale attraverso la trasmissione di competenze e sapere.

L’azione del progetto è stata concretizzata attraverso attività diversificate con l’obiettivo di raggiungere migliori livelli di inclusione sociale, integrazione e autonomia che privilegiassero il movimento e la crescita socio-culturale attraverso: Attività motorie; Attività artistiche manipolative (scultura, disegno, pittura, orto sociale/serra); Attività artistiche espressive(musicali, teatrali, cinematografiche).

La realizzazione delle attività anzidette, oltre al coinvolgimento diretto delle organizzazioni costituenti la partnership attraverso le proprie competenze specifiche e le risorse umane disponibili, si è avvalsa di una rete di soggetti già attivi nello specifico settore delle “diversabilità” e associazioni attive sul territorio con le quali sottoscrivere protocolli di collaborazione. Fra queste, avevano manifestato interesse: l’ASFA (Associazione a Sostegno Famiglie con Autismo) e il Centro Diurno Dipartimentale “Cunegonda” della ASL di Bari.

Una volta formalizzatosi, e alla luce del partenariato stabilito con l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Virtus Modugno”, il progetto scaturito dalla concessione della struttura polifunzionale “Chiccolino” di Modugno, nel tempo ha garantito i servizi di custodia e manutenzione degli spazi interni ed esterni nonché l’assunzione e l’onere economico relativo alle forniture di servizi.

Reti civiche urbane

Bari, quartieri San Paolo, Stanic e Villaggio del Lavoratore

“Costruiamo Insieme” avanza la sua candidatura alla proposta è indirizzata alle ultime classi dei cicli didattici elementari e medie inferiori. Quinta elementari e Terze medie inferiori delle scuole del territorio che manifestano interesse, In totale, dieci interventi complessivi nell’arco temporale dei 18 mesi. Quaranta ore distribuite in venti giorni. Periodo scolastico: 2018-2019-2020.

Reti Civiche Urbane (RCU) presso i quartieri della città di Bari. La creazione del progetto lo ha reso noto con un Avviso il Comune di Bari. Composte da associazioni, soggetti del terzo settore, comitati territoriali, parrocchie, fondazioni e imprese, le RCU potranno presentare proposte progettuali interdisciplinari orientate a stimolare la partecipazione civica dal basso con l’obiettivo di rafforzare il capitale sociale e relazionale presso le aree target, promuovendo lo sviluppo di progetti di comunità (culturali, artistici, sportivi, sociali, di riuso ecc.) orientati ad un coinvolgimento ampio dei residenti.

Ciascuna proposta deve essere in grado di mobilitare sul territorio competenze, risorse e conoscenze, manifeste e latenti presso le comunità, in una logica di progetto collaborativa e tesa al soddisfacimento di un bisogno collettivo e/o alla valorizzazione di un’identità condivisa.

Detto del progetto, del quale più avanti riportiamo una sintesi, “Costruiamo Insieme” ha ufficializzato la partecipazione alla Rete in questione, relativa ai quartieri San Paolo, Stanic e Villaggio del Lavoratore, proponendo un’azione nell’ambito specifico dell’istruzione e della cultura denominata “Pacchetto didattico sulla storia delle migrazioni”.

“Di fronte a dinamiche sociali sempre più caratterizzate da processi di esclusione determinati da una profonda crisi etico-culturale – relaziona “Costruiamo insieme” – documentare la migrazione umana assume una importanza fondamentale, considerata la necessità, sempre più pressante, di indagare per diffondere e collettivizzare i motivi che spingono ingenti masse di uomini, donne e bambini a lasciare i Paesi o i luoghi di origine”.

“I motivi delle migrazioni – prosegue il documento – su larga scala hanno origini differenti che si incrociano e trovano un fattore comune nell’istinto di sopravvivenza. Ma, dimenticati e sottaciuti, esistono processi di migrazione interna alla base della storia del territorio (target dell’intervento) cominciati negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso e che, a Bari, hanno dato vita alla nascita della prima grande periferia urbana (Centro di Edilizia Popolare, poi Quartiere San Paolo) attraverso lo spostamento pianificato di migliaia di persone dal centro cittadino determinando un nuovo contesto storico, sociale e culturale che ha prodotto meccanismi di costruzione di una nuova “identità” in luogo della progressiva perdita dell’identità originaria.

L’attuazione dell’intervento nei luoghi e nei contesti indicati (le scuole ma, qualora venisse manifestato interesse, anche altri e diversi luoghi di aggregazione) avverrà attraverso l’apporto diretto di persone qualificate e settorialmente specializzate nello specifico ambito di azione (esperti in didattica della storia, giornalisti, psicologi, sociologi, migranti)”.

E veniamo al pacchetto didattico da proporre alle scuole, indirizzato a studenti e professori, immaginando anche una ricaduta positiva sulle famiglie. Esso si fonda su una breve ricostruzione storica delle migrazioni prodotta dal Prof. Consolo e si articola in interventi di n°4 ore ciascuno suddivise in due incontri per classe:

–          Il primo incontro propone una riflessione sulle dinamiche dei processi migratori a partire dall’analisi di un testo breve fornito anticipatamente ai docenti e si conclude con una proposta di ricerca documentale “domestica” dopo una breve illustrazione sulla differenza fra storia e storiografia.

–          Il secondo incontro si apre con la verifica e la discussione breve sui risultati della ricerca proposta (foto, racconti, oggetti, vecchie lettere, ecc.) e dedica la seconda parte al confronto con una storia di migrazione realmente vissuta.

La proposta è indirizzata alle ultime classi dei cicli didattici elementari e medie inferiori (Quinta elementare, Terza media inferiore) delle scuole del territorio che manifestano interesse per un totale di 10 interventi complessivi nell’arco temporale dei 18 mesi. Durata in ore/giorni: n°40 ore per n°20 giorni. Periodo di svolgimento: periodo scolastico 2018-2019-2020.

Asilo, migrazione e integrazione

All’interno dell’Avviso anche la Qualificazione dei servizi pubblici a supporto dei cittadini dei Paesi terzi.

Asilo, migrazione e integrazione, temi nei quali “Costruiamo Insieme” si è spesa con la massima professionalità. Argomenti nei quali può tornare utile un’esperienza maturata, come si dice, sul campo. Dunque, fra i progetti cui la cooperativa è interessata, figura quello dell’avviso pubblico “Asilo, migrazione e Integrazione 2014-2020” nel quale è presente anche la qualificazione dei servizi pubblici a supporto dei cittadini dei Paesi terzi.

Il Bando Qualificazione dei servizi pubblici a supporto dei cittadini di Paesi terzi (Capacity building) cui si fa riferimento, è stato pubblicato dal Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’ Interno. “Costruiamo Insieme”, impegnata nelle azioni di accoglienza dei migranti nella Regione Puglia, ha pertanto inteso partecipare candidando una proposta progettuale relativa ad un percorso che introduca la pratica dell’etnopsichiatria sul territorio arricchendo l’offerta dei servizi erogati dalle strutture sanitarie pubbliche e private.

Considerto che l’Avviso pubblico in questione prevede che il capofila/proponente sia un Ente Pubblico, ricomprendendo fra essi le ASL o loro diramazioni/Dipartimenti, “Costruiamo Insieme” ha già avviato interlocuzioni a livello locale e nazionale con lo scopo di individuare una partnership ampia, capace di coinvolgere più operatori dello specifico settore di intervento.

Di seguito, proponiamo passaggi del ragionamento alla base dell’idea progettuale.

Partiamo dalle pratiche di accoglienza che rappresentano il momento dell’arrivo, dell’incontro con i migranti su un territorio che non può più essere considerato terra di approdo e di passaggio, ma deve essere riletto come luogo di stanzialità.

Va da sé la necessaria presa di coscienza che la società nella quale viviamo è una società ibrida, condizione intrinseca alla storia dell’uomo che da sempre ha moltiplicato intrecci culturali di fronte ad una persistente riduzione delle distanze geografiche. E’ necessario, quindi, porre l’attenzione sul tema della convivenza. Questo comporta il fondamentale superamento del modello “occidentalocentrico” che rappresenta, di per sé, un “muro”, una barriera nella prospettiva di un processo di convivenza e di integrazione. Oggi, è bene ribadirlo, non si è più di fronte ad un rapporto ospite/ospitante, ma si è già dentro una dinamica di rapporto fra persone che impone il confronto e il rispetto di patrimoni culturali differenti.

Tale riflessione rappresenta il punto di partenza per ragionare in termini di sistema sulle politiche per la salute dei migranti evidenziando alcune criticità:

–          Il problema della conoscenza della lingua. Da sempre al centro di ogni riflessione, è un problema bilaterale: se è vero che i migranti non conoscono la lingua italiana, è altrettanto vero che nei nostri Presidi Ospedalieri, nei Pronto Soccorso, nei Distretti Socio Sanitari, fra i Medici di Medicina Generale non sempre è facile imbattersi in qualcuno che conosca quantomeno inglese o francese.

–          Il deficit rappresentato dalla conoscenza della lingua introduce un ulteriore argomento di riflessione relativo alla mediazione rilanciando una questione fondamentale: la mediazione non è solo un fatto linguistico (ovvero di traduzione), ma anche, e soprattutto, culturale.

–          Ricucire un taglio, fare un’appendicectomia o praticare interventi di routine talvolta può necessitare di un semplice traduttore. Prendere in carico e curare patologie diverse, sviluppare la capacità di comprenderne gli esordi per evitare cronicizzazioni è un’altra storia, che trova ulteriore ostacolo della diffidenza nei confronti della medicina occidentale a medicalizzare e a curare farmacologicamente tutto. Nel caso specifico della Salute Mentale, assolutamente non secondario nella fattispecie di persone che hanno un vissuto “pesante”, filoni quali l’etnopsichiatria, l’etnopsicologia sono, a differenza che in altre Regioni italiane, assolutamente estranee al sistema sanitario pugliese. E sono branche specifiche che, per svilupparsi qualora introdotte nel SSR (Servizio sanitario regionale), necessitano di due elementi:

– Formazione congiunta fra operatori sanitari e operatori a vario titolo impegnati nella filiera delle migrazioni;

– Creazione di una rete distrettuale/territoriale che ponga in stretto contatto, attraverso protocolli operativi, operatori sanitari e operatori a vario titolo impegnati nella filiera delle migrazioni.

“Mondi di confine”

Centocinquanta ore la durata del progetto

Corso di apprendimento per cittadini stranieri presenti all’interno della Casa circondariale di Taranto. Laboratori di lingua e occasione di socializzazione.Conoscenza reciproca e confronto fra culture.

Fra i progetti che “Costruiamo Insieme” sta seguendo, anche “Mondi di confine”, iniziativa finalizzata alla realizzazione di un percorso strutturato di apprendimento della lingua italiana. Sostanzialmente un’idea tesa a favorire i processi di inclusione sociale, integrazione ed aggregazione dei cittadini stranieri presenti all’interno dell’Istituto penitenziario – Casa Circondariale di Taranto attraverso il miglioramento della capacità di interrelazione in generale e linguistica in particolare.

I corsi in questione, rappresenteranno non solo laboratori di lingua, ma anche valida occasione di socializzazione e di creazione di gruppi, con la possibilità di instaurare relazioni amicali con momenti di scambio e discussione. Ciò permette di approfondire conoscenza reciproca delle “altre” culture e il confronto tra queste. Da non sottovalutare che all’interno di un simile percorso, si va favorendo la ri-progettazione del percorso di vita dei vari soggetti che non sia conflittuale o in contrasto con la società. Ciò detto, si attiva un meccanismo mediante il quale  fare acquisire, integrare o ampliare la formazione di base per il conseguimento di titoli di studio, rendere possibile l’accesso agli studi successivi e quindi ai relativi titoli, contribuire allo sviluppo educativo, culturale, familiare, comunitario e sociale dei detenuti, incoraggiare e sostenere l’educazione alla legalità, alla convivenza democratica e alla cittadinanza attiva.

Destinatari delle attività didattiche suddette, saranno venti cittadini stranieri in stato di detenzione, riconducibili alle seguenti tipologie: detenuti in situazioni di marginalità sociale, per i quali occorre attivare azioni per il recupero e lo sviluppo di competenze strumentali idonee ad un’attiva partecipazione alla vita sociale; detenuti che richiedono un’azione di alfabetizzazione primaria; detenuti per i quali si rende necessario un veloce e funzionale apprendimento della lingua e della cultura italiana; detenuti che presentano problematiche legate alla tossicodipendenza, con tempi di attenzione e concentrazione molto limitati; detenuti già in possesso dei requisiti funzionali al conseguimento del titolo di scuola secondaria di primo grado; detenuti già in possesso della licenza media, che, desiderosi di rientrare nel sistema educativo, necessitano dello sviluppo e del consolidamento di conoscenze e competenze di base, finalizzati ad un eventuale accesso ai livelli superiori di istruzione e formazione professionale; drop-out dalla scuola che, spesso dietro sollecitazione degli operatori penitenziari, rientrano nel percorso di istruzione, mostrando però una precarietà di obiettivi, di interessi e di impegno e che richiedono pertanto primariamente interventi destinati alla costruzione di una propria identità; detenuti isolati per motivi di sicurezza; soggetti ad un regime di alta sorveglianza.

Il corso avrà una durata complessiva di centocinquanta ore e sarà articolato in due moduli formativi: Lingua Italiana (Livello A1) di 80 ore e Lingua Italiana (Livello A2) di 70 ore. Obiettivi, contenuti, argomenti e competenze faranno riferimento agli standard della lingua previsti dal Quadro comune europeo di riferimento.

Progetto “Il carcere del XXI secolo”

Costruiamo Insieme e la Casa circondariale di Taranto

Una collaborazione all’interno del Programma operativo nazionale legalità 2014/2020. Percorso riabilitativo-educativo per restituire alla società una persona integra. Dotare strumenti utili a cogliere le opportunità di reinserimento nella società.

Fra le attività nelle quali la cooperativa sociale “Costruiamo Insieme” è impegnata, spicca un “progetto a valere” presente sull’avviso del Programma operativo nazionale legalità 2014/2020: “Il carcere del XXI secolo”.

Scopo del progetto, l’individuazione di interventi di recupero e la rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata in Regione Puglia. Questa iniziativa, secondo quanto anzidetto, è realizzata da “Costruiamo Insieme” con la collaborazione dell’Amministrazione penitenziaria della Casa Circondariale di Taranto, è finalizzata alla realizzazione di interventi di programmazione individualizzata e di attivazione di processi di inclusione socio-lavorativa rivolti ai detenuti della italiani e stranieri.

Per i detenuti in questione, è possibile promuovere progetti di reinserimento socio-lavorativo in regime di carcerazione o di semi-libertà.  Il percorso riabilitativo-educativo ha lo scopo di restituire alla società una persona integra nelle funzioni e nello stesso tempo dotata di strumenti utili a cogliere le opportunità di reinserimento nella società. In buona sostanza, l’obiettivo del progetto consiste nella realizzazione di un processo di presa in carico reale attraverso una serie di attività come: raccolta di informazioni sulle persone da inserire nei processi di accompagnamento al lavoro; l’analisi degli elementi di contesto favorevoli e/o sfavorevoli all’inserimento; individuazione delle risorse e delle criticità delle persone relativamente al lavoro in termini occupazionali; individuazione di programmi di apprendimento personalizzati e di modalità formative calibrate sui singoli; gestione delle criticità durante i percorsi di inserimento; monitoraggio dei percorsi di inserimento.

Natura della proposta progettuale è, inoltre, il fare in modo che, una volta attivato, il servizio trovi quale fruitore finale qualsiasi persona reclusa. Sia che questa versi in condizione di disagio, a causa dell’assenza di mezzi di sostentamento e/o di soluzioni abitative, o che necessiti di sostegno nella costruzione di un percorso che favorisca l’uscita dalla situazione di bisogno. Le azioni sulle quali si farà leva saranno, dunque, rappresentate da attività di orientamento, formazione e inserimento lavorativo da svolgersi all’interno della struttura detentiva e sul territorio, a seconda dello status della persona reclusa.

Un Centro d’ascolto

Bando di gara dell’Amministrazione comunale di Modugno

“Costruiamo Insieme” si attiva per dare sostegno alle famiglie italiane e straniere in stato di necessità. Fra gli obiettivi, favorire un clima di accoglienza ed attenzione alle relazioni, consolidare la cultura del rispetto nei confronti della diversità.

Un altro dei progetti nei quali “Costruiamo Insieme”  si impegna è il “Centro di ascolto per le famiglie italiane e straniere 2019”. Il Bando di gara in questione indetto dall’Amministrazione comunale di Modugno prevede, infatti, l’affidamento del Servizio di welfare d’accesso per l’ascolto e il sostegno di famiglie di cittadini italiani e stranieri in stato di bisogno al quale  “Costruiamo Insieme” ha  partecipato, in qualità di partner, insieme alla Cooperativa “SoleLuna”.

Destinatari dell’intervento, cittadini italiani e stranieri insieme con i loro nuclei familiari presenti nel territorio dell’Ambito BA 10: Modugno (capofila), Bitetto e Bitritto. Fra gli obiettivi: favorire un clima di accoglienza ed attenzione alle relazioni, consolidare la cultura del rispetto nei confronti della diversità, le modalità di cooperazione tra terzo settore, servizi offerti e territorio; favorire la formazione di un’identità genitoriale, incoraggiando partecipazione e collaborazione dei genitori; fornire alla famiglia un rapporto di aiuto concreto, continuo nel tempo, facilitando l’integrazione della società, supportando la coppia nella riorganizzazione delle relazioni intra-familiari e di crisi nei rapporti di coppia; migliorare le capacità della famiglia di utilizzare il sostegno sociale disponibile, intervenire nella complessità che caratterizza il cambiamento sociale delle famiglie; promuovere e stimolare i rapporti tra generazioni; promuovere diritti e informazioni rivolte ai giovani; migliorare la conoscenza dei bisogni, opportunità e risposte che offre il territorio, favorire il raccordo tra operatori, servizi, utenti; migliorare l’integrazione delle persone immigrate e la qualità della loro vita; promuovere e favorire l’integrazione attraverso lo scambio culturale; aiutare gli immigrati a conoscere i propri diritti e doveri; promuovere la segnalazione ai servizi sociali di nuovi casi da seguire nell’ambito dell’assistenza domiciliare educativa.

“Costruiamo Insieme” supporta l’attività progettuale e le azioni operative attraverso una piena adesione ed una partecipazione attiva. Offre il proprio contributo di conoscenza e operativo nell’organizzazione di eventi, manifestazioni culturali ed attività laboratoriali in linea con le finalità progettuali. Fornisce orientamento agli stranieri residenti sul territorio di Ambito, dal punto di vista burocratico-amministrativo e da quello linguistico attraverso figure professionali esperte: assistenti sociali e mediatori linguistici ed interculturali.

Assistenza ai rifugiati

“Costruiamo Insieme” e i suoi progetti

Finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri mediante l’“otto per mille” Irpef, il documento è finalizzato a dare risposta a quanti, usciti dal sistema di accoglienza, restano privi di mezzi di sussistenza e ospitalità.

Oggi facciamo il punto su un altro dei progetti sui quali “Costruiamo Insieme” si sta impegnando: l’Assistenza ai rifugiati. Da tempo la nostra cooperativa sociale svolge opera di accoglienza con i CAS, passaggio obbligato per quanti arrivano in Italia da Paesi, il più delle volte africani, per chiedere asilo. E’ bene ricordare che molteplici sono i motivi che spingono questa gente a lasciare la propria terra nella quale da anni esistono conflitti etnici, guerre civili e persecuzioni di ogni genere.

Dunque, il progetto “Assistenza Ai rifugiati”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per il coordinamento amministrativo, mediante l’“otto per mille” dell’Irpef, è finalizzato alla costruzione di risposte concrete ai bisogni espressi da quei rifugiati usciti dal sistema di accoglienza che, ottenuto il permesso di soggiorno, perdono il diritto ai programmi di accoglienza e restano privi di mezzi di sussistenza e ospitalità.

Obiettivo primario dell’intervento è rappresentato dal completamento del percorso di inclusione, eventualmente iniziato nelle strutture di accoglienza, con interventi finalizzati all’integrazione sociale, lavorativa, abitativa nell’arco temporale di dodici mesi.

Al di là del dato valoriale insito, la proposta risponde ad un bisogno reale e rappresenta un’opportunità per gli Enti Locali competenti (Servizi sociali comunali) investiti della presa in carico temporanea dei soggetti in questione. In buona sostanza, il progetto mira contestualmente a supportare e facilitare la realizzazione di una dimensione di autonomia economica, auto-realizzazione e valorizzazione delle capacità, favorendo lo sviluppo e l’affermazione della dignità sociale della persona e prevenendo situazioni di abbandono, depressione, devianza, dispersione, disagio.

L’intervento è incardinato sulla rimodulazione di venti posti residenziali dei Centri di Accoglienza di Modugno e di Taranto, per la durata complessiva di 12 mesi. In questo lasso di tempo, i rifugiati presi in carico saranno accompagnati, assistiti e avviati allo svolgimento di attività di accoglienza, orientamento e tutela, finalizzate ad accrescere il potenziale di conoscenze e competenze utili a facilitare l’accesso al mondo del lavoro e alla costruzione di un percorso di integrazione e di riconquista dell’autonomia.

La proposta progettuale, inoltre, prevede la possibilità di un turn-over, determinato dal verificarsi di processi integrativi individuali, consentendo l’ampliamento della platea dei beneficiari dell’azione.

“Le Storie” in un libro

“Costruiamo Insieme”, l’impegno nella “migrazione umana”

Il progetto in un bando di “National Geographic”. Le vicende drammatiche raccontate dai protagonisti. Momenti vissuti da extracomunitari ospitati nei CAS, Centri di accoglienza straordinari, a volte conclusi con un lieto fine. Ai ragazzi arrivati dall’Africa: titolo di studio, corsi di formazione utili per l’inserimento nella società, fino a un contratto da operatore nella stessa cooperativa sociale.

Il bando Promosso dalla “National Geographic” sembra fatto su misura in base all’esperienza maturata in questi anni da tecnici e operatori impegnati con “Costruiamo Insieme”, considerando i successi, brillanti – lo dicono le cronache, bontà loro – registrati appunto in questi anni di impegno. Ma la cooperativa, come più volte indicato in queste “pagine” e, comunque, in diverse occasioni attraverso altri media, si occupa di sociale a 360°, dunque i diversi bandi che ci vedono protagonisti sono solo il risultato di un impegno di collaboratori e operatori con un vissuto fra le fasce deboli e che, dunque, vanta un importante bagaglio di esperienza.

Dunque, “Documentare la Migrazione Umana”.  Il bando promosso da “National Geographic”, mira, attraverso un’azione di storytelling (raccontare storie) fatta di vissuti da violenze e torture, di assenza dei diritti fondamentali dell’uomo, di sopraffazioni e soprusi, a favorire conoscenza e analisi dei fenomeni migratori e dei suoi protagonisti, attraverso un approccio diretto, non mediato, con i migranti presenti sul nostro territorio e ospiti delle nostre strutture. A sostanziare conoscenza e impegno profuso in questi anni da “Costruiamo Insieme”, l’invito è quello di dare un’occhiata alla rubrica “Storie”, una rassegna di vicende di grave drammaticità raccontate dagli stessi protagonisti. Per non parlare di storie, per alcuni degli ospiti di uno dei Centri di accoglienza, coronate dal lieto fine con un posto di lavoro e contratto da operatore.

COMUNICARE, DIVULGARE UN IMPEGNO GIORNALIERO

Punto di forza dell’iniziativa in questione, dunque è lo strumento della comunicazione, inteso come processo circolare che, attraverso l’interattività e bidirezionalità, favorisce lo scambio reciproco e stimola momenti di riflessione. Da qui l’idea di realizzare un progetto editoriale cartaceo, un libro che sarà diffuso gratuitamente a tutte le scuole di primo e secondo grado ricadenti nel territorio nel quale sono operativi i Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) gestiti da “Costruiamo Insieme s.c.s.”, unitamente alla proposta di modulo didattico sulla “Storia delle Migrazioni”, a pianificazione e organizzazione di eventi/incontri con i protagonisti delle narrazioni, in diversi centri di aggregazione (chiese, oratori, scuole, associazioni di volontariato, etc…). Parallelamente a questo impegno, continuerà il lavoro di diffusione dei materiali prodotti attraverso il sito web e i social network della cooperativa. L’attuazione culturale del progetto, nei luoghi e nei contesti indicati, avverrà attraverso l’apporto diretto di persone qualificate e settorialmente specializzate nello specifico ambito di azione (esperti in didattica della storia, giornalisti, psicologi).

Dalla parte dei più deboli

“Never Alone 2018”, un bando a tutela dei ragazzi dai quindici ai ventuno anni

Sosteniamo i minori stranieri. Miglioramento delle strutture ricettive, assistenza personalizzata, sostegno all’inserimento nel mondo del lavoro, formazione e collocazione abitativa.

La cooperativa “Costruiamo Insieme”, dopo aver raggiunto importanti risultati su diverse attività sociali, fra queste l’accoglienza di extracomunitari, in queste settimane rivolge la sua attenzione al bando “Never Alone 2018”, che rivolge la sua attenzione ad interventi che interessano ragazzi e ragazze fra i quindici e i ventuno anni.  E’ una modalità, quella di “Costruiamo”, che intende a diversificare il suo impegno. Dalla sua fondazione si è spesa nel sociale e in questa direzione intende proseguire prestando attenzione e sforzi nella direzione dei più deboli. In questo, prendere in considerazione e, dunque, a cuore, ipotesi e bandi dalla parte di chi è fragile e invoca massima solidarietà.

“Never Alone 2018” è uno di quei bandi che hanno polarizzato la nostra attenzione.  Finanziato da nove fondazioni (Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione CON IL SUD, Enel Cuore, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Peppino Vismara), questo è finalizzato alla realizzazione di interventi multidimensionali di accompagnamento all’autonomia lavorativa e di vita di ragazzi e ragazze di età compresa tra i quindici e i ventuno anni, arrivati in Italia come “minori stranieri non accompagnati”.

Entrando nello specifico, il progetto presentato da “Costruiamo Insieme”, in partenariato con il Comune di Taranto e l’ASP “Maria Cristina di Savoia”, intende costruire un modello operativo capace di concretizzare l’uscita dai programmi di accoglienza e sostanziare nell’integrazione l’obiettivo terminale delle attività anzidette. L’azione proposta, infatti, mira al completamento del percorso di inclusione avviato nelle strutture di accoglienza a favore dei MSNA (Minori stranieri non accompagnati) prossimi alla maggiore età, con interventi diretti all’integrazione sociale, lavorativa, abitativa nell’arco temporale del compimento del ventunesimo anno di età. Inoltre, tale idea progettuale risponde al bisogno reale di reperire posti in strutture per MSNA, rappresenta un’opportunità per gli Enti Locali competenti (Servizi sociali comunali) investiti della presa in carico temporanea e renderebbe disponibili spazi di accoglienza per minori di età inferiore ai 18 anni. Il percorso, che per gli elementi di innovatività possiamo definire “pilota”, è strutturato in cinque passaggi che prevedono:

1) Lavori edili di ristrutturazione e adeguamento degli spazi per garantire il miglioramento delle strutture ricettive per ospitare 140 minori prossimi alla maggiore età, stranieri, fuori famiglia – non accompagnati;

2) Assistenza personalizzata, attraverso Interventi di accoglienza, Orientamento (accesso ai servizi del territorio, formativo, lavorativo, legale), Azioni di sostegno psicologico di motivazione al percorso di inclusione sociale, Affiancamento educativo e tutoraggio;

3) Sostegno all’inserimento lavorativo, attraverso Progetti individualizzati per promozione di tirocini, stage, work experience ed inserimento lavorativo nelle realtà produttive locali, “profit” e non, consulenza per l’accesso alle forme di sostegno all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego;

4)Formazione e acquisizione di competenze professionali e di cittadinanza, attraverso Percorsi di formazione professionale finalizzati al consolidamento dell’istruzione di base e all’aggiornamento delle competenze, attività laboratoriali, incontri culturali, Attività di mediazione linguistica ed interculturale;

5) Collocazione abitativa secondo il modello housing first.

Migrazioni: perchè e soprattutto per cosa?

Perché in tanti lasciano il Paese d’origine? Quali sono le cause di una migrazione così numerosa? Quali sono le aspirazioni future di chi parte?

Sono solo alcune delle domande alle quali un progetto della Banca Mondiale proverà a dare risposte. Un progetto che coinvolge anche Costruiamo Insieme e gli ospiti accolti nelle diverse strutture della Puglia.

2017-05-23-PHOTO-00000840 2017-05-23-PHOTO-00000841 2017-05-23-PHOTO-00000842

Da qualche tempo, infatti, la Banca Mondiale sta svolgendo un progetto di ricerca in un numero di Paesi nel Mediterraneo e in Africa Sub-Sahariana per  generare ciò che gli esperti chiamano “evidenza empirica” sul fenomeno della migrazione forzata: provare cioè a rilevare dati sulla base di reali esperienze e in grado di essere comprovati, per leggere in modo scientifico un fenomeno che ormai non è più un’emergenza, ma un fatto strutturale. Abbiamo scelto di offrire il nostro contributo in questo contesto e dare l’occasione ai nostri ospiti di fornire le oro risposte alla Banca Mondiale che sta svolgendo una raccolta dati su base campionaria con i richiedenti asilo in Italia.

 

Tutto questo permetterà di conoscere meglio le loro caratteristiche, le ragioni della partenza dai loro Paesi di origine, l’esperienza del viaggio e, soprattutto, i loro piani e aspirazioni future.