Isole Tremiti, chiusa nel 2003, riapre la scuola

«Era ora», dicono gli abitanti. Del resto, l’istruzione è un diritto per tutti. E c’è già chi vuole fare un monumento all’insegnante che ha accettato l’incarico, nel frattempo rifiutato da due colleghe. «Accogliamo con entusiasmo la nuova maestra», dice la sindaca, Annalisa Lisci. «Sono felice di essere qui: ho ricevuto un’accoglienza a dir poco meravigliosa dalle famiglie dei miei alunni», confessa la docente, Michela Liuzzi

 

Le Tremiti dopo quasi venti anni, hanno daccapo un’insegnate e una classe di alunni ai quali insegnare a leggere e scrivere. Evviva. Fosse stato ancora in vita, Lucio Dalla, cittadino onorario delle Isole Tremiti, elette a suo “buen retiro”, e attracco della sua imbarcazione, il “Catarro”, di cui andava fiero, minimo avrebbe scritto una canzone. Di più, si sarebbe fatto promotore nei confronti del Governo centrale, come dell’Amministrazione comunale, che in questa vicenda – sia chiaro – non ha colpe, di una protesta: quando cominciamo a crescere e a fare lezione ai bambini, per pochi che siano, che sono nati in un’isola affascinante, ma distante dalla terra ferma. Possibile che non ci sia qualcuno che si muova? Ma, quando nessuno aveva più speranza, ecco che si vede uno spiraglio. Uno spiraglio dalle sembianze di una insegnate, che ha un nome e un cognome: Michela Liuzzi, che il Cielo la benedica. Ha 64 anni e la cosa ci dice che abbiamo tre anni per trovare una collega che la sostituisca quando Michela andrà meritatamente in pensione.

 

 

DOPO VENT’ANNI

Insomma, da queste parti la scuola, chiusa poco più di venti anni fa, era stata chiusa. Non c’era un numero sufficiente di studenti. Chi aveva voglia di studiare, poteva farlo collegandosi con il pc. Una classe virtuale, non c’è da farsi meraviglia, ormai qua è tutto virtuale. Non si prende più un caffè al mattino, un tè insieme con un’amica, un amico. Si va di corsa. E se c’è un problema che interessa un piccolo concittadino, la comunità c’entra poco. Anzi, fa spallucce. Da queste parti, detto alla pugliese, ma traduciamo per gli amici che non hanno dimestichezza con la lingua del posto: chi ha il prurito, se lo grattasse. Ce ne sarebbe uno ancora più forte, che rende il senso, ma considerando la scelta di un esempio, ci fermiamo qua.

Così, se il problema non ci vede parte interessata, pazienza, della sua risoluzione se ne interessassero i genitori, gli zii, i nonni. Perché, si sa come vanno le cose in Italia: fai una segnalazione, spieghi qual è l’emergenza e passano gli anni. Tant’è che siamo intorno ai due decenni.

 

 

L’AGENZIA ANSA: SCUOLA RIAPERTA!

Questa la notizia ufficiale, ripresa dall’Ansa, l’agenzia giornalistica italiana di riferimento: la scuola dell’infanzia delle Isole Tremiti, con due settimane di ritardo – ma l’importante era dare inizio alle lezioni – ha ufficialmente riaperto: l’insegnate Michela Liuzzi, residente ad Apricena, sessantaquattro anni – come si diceva – e ancora precaria, ha accettato l’incarico. Non è stato come bere un bicchier d’acqua: due altre sue colleghe, destinatarie del ruolo, avevano rifiutato, gettando ancora una volta la “ridente, affascinante, accogliente cittadina” nella desolazione.

La scuola, infatti, era chiusa dal 2003. Mancavano gli alunni e anche quest’anno, nonostante ci fosse una classe composta da sette piccoli studenti, rischiava di rimanere chiusa ancora a lungo per mancanza di docente.

L’inizio delle lezioni, infatti, previsto il 16 settembre, rischiava di slittare ancora una volta: nessuna maestra era disponibile ad affrontare il viaggio in traghetto che occorre fare per raggiungere l’arcipelago nel Foggiano. La “Signora Maestra” ha deciso che resterà sull’isola dal lunedì al venerdì e poi, condizioni meteo permettendo, tornerà a casa dove l’attende suo marito. I figli da tempo hanno lasciato Apricena: si sono trasferiti a Roma.

 

 

«FELICITA’ E’ TORNARE FRA I BANCHI…»

«Sono così felice di essere qui, alle Tremiti: ho ricevuto un’accoglienza a dir poco meravigliosa dalle famiglie dei miei alunni; sono consapevole che non sarà facile, anche perché sono ad un passo dalla pensione: con tanti comuni presenti in provincia di Foggia, l’arcipelago delle Tremiti mi terrà più spesso lontana da casa; ma ho accettato questa nuova sfida perché amo insegnare e amo i bambini, tanto da essere anche catechista e volontaria in parrocchia ad Apricena». 

Raggiante la sindaca delle Tremiti, che non sono ha accolto, ma ha anche abbracciato la nuova insegnante. «Accogliamo – il commento della sindaca, Annalisa Lisci – con entusiasmo la nuova maestra: la riapertura della scuola segna un nuovo capitolo pieno di energia positiva». “Un bell’applauso!”, si dice in momenti solenni come questo. Perché come vogliamo chiamarlo un momento atteso per venti anni? Se non “solenne”.